CAP 48

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LUCE

Nove mesi senza Logan.
Sono passati nove lunghissimi mesi e io non riesco ancora a far andare via questo dolore costante che ho nel petto.

La mia vita sta andando avanti: ho ripreso l'università, vado dalla psichiatra una volta a settimana e frequento i miei amici.
Ma nonostante le mie giornate siano piene di impegni io mi sento costantemente vuota e smarrita, come una bottiglia che galleggia sperduta nell'oceano.

Pensavo che dopo un po' questo malessere sarebbe sparito ma mi sbagliavo; aumenta ogni giorno, ogni ora senza di lui.

Vorrei sapere dove si trova per potergli dire quanto mi manca e che ho bisogno di lui per essere una persona completa. Che i ricordi ormai non bastano più. Ma lui è sparito e neanche Matt sa che fine abbia fatto.

Quando sono insieme ai miei amici riesco a mascherare il tormento che ho nel cuore, ma quando rimango sola non riesco a evitare di piangere.

Ho bisogno di sentire il suo profumo, di assaporare le sue labbra e di immergermi ancora nei suoi profondi occhi grigi.
Ormai sono sicura che non tornerà più da me.

"Lu posso entrare?"

  "Sì Jenny entra pure."

"Sei pronta? Dobbiamo muoverci se non vogliamo perdere l'aereo."

"Sono pronta, devo prendere le ultime cose e possiamo andare."

"Okay, ti aspetto di sotto."
Jenny, Matt e io abbiamo un aereo per tornare in California. Abbiamo trascorso il Natale in Connecticut da Vincent e Cloe.

Vincent ci ha voluti tutti qui per il battesimo di Luke che è stato celebrato il giorno di Natale. E di certo non potevamo mancare, soprattutto io, visto che sono la sua madrina.

Il piccolo assomiglia un sacco al mio amico, ha i suoi stessi occhi color cioccolato e un sacco di capelli, Vincent e Cloe stravedono per quel pezzettino, anche perché è impossibile non innamorarsi di lui.

Scendo in soggiorno con la mia sacca e mi fermo davanti al mio migliore amico.

"Luce promettimi che non passerai il giorno del tuo compleanno da sola, non lo sopporterei."

"Stai scherzando? Io e Matt la trascineremo fuori a calci se sarà necessario."
Interviene Jenny.

"Ma la smettete di preoccuparvi per me? Io sto bene e voi dovete iniziare a farvene una ragione."
Vincent ride e mi abbraccia.

"Abbi cura di te piccola nana e torna a trovarci presto. "

"La prossima volta tocca a voi venire a San Diego."

"Vedremo."
Ci salutiamo tutti e andiamo in aeroporto per tornare a casa.

Arriviamo a San Diego nel tardo pomeriggio. Jenny e Matt si vedranno stasera per andare a festeggiare l'arrivo del nuovo anno, mentre io mi sono categoricamente rifiutata. Mi basta essere obbligata a festeggiare il mio compleanno domani, non ho voglia di farlo anche stasera.
Lo scorso anno è stato diverso, c'era Logan con me, ma ora che è sparito dalla mia vita non vedo cosa ci sia da festeggiare.

Quando arrivo a casa metto subito nel forno una pizza e vado su per posare la mia roba. Faccio una doccia veloce e mi infilo i pantaloni della tuta e una canottiera. Torno giù e mangio la mia pizza in solitudine, mentre la mia mente vaga di nuovo al solito posto: Logan.

Esattamente un anno fa eravamo qui insieme che ci preparavamo per la nostra serata tra amici e adesso, sono solo ricordi.

Prendo l'album che mi ha regalato e metto su il cd dei Coldplay, mi sdraio sul divano e comincio a sfogliarlo soffermandomi sempre sull'ultima pagina.

Sono solo le otto di sera e mi sento molto stanca, abbraccio il mio album e chiudo gli occhi.

Mi sveglio di soprassalto; qualcuno sta bussando alla porta. Guardo il telefono per vedere che ore sono e data l'ora non può che essere solo una persona! Certo che quella ragazza non si arrende mai.
Mi alzo e lentamente vado ad aprire.

"Jenny ti ho già..."
Non riesco a finire la frase.

  "Logan?"

  "Ciao Luce."

LOGAN

Mi ci sono voluti nove lunghissimi mesi e tante sedute dalla psicologa prima di poter di nuovo suonare alla porta della mia dea.
Luce è davanti a me, bellissima e diversa allo stesso tempo.

I capelli le sono ricresciuti, le arrivano quasi sulle spalle, è più magra e pallida ma i suoi occhi sono come li ricordavo: verdi e profondi. Quanto mi è mancata.

In tutti questi mesi ho sempre provato una sensazione di vuoto, come se una parte di me non esistesse più, era andata via con lei, ma adesso che è davanti a me quella sensazione è sparita e io mi sento più leggero.

Non so se riuscirà mai a perdonarmi per come l'ho trattata l'ultima volta, ma devo provarci; la mia vita senza di lei non ha nessun senso.

"Posso entrare?"
Chiedo.

Luce si riscuote dallo stato di shock e si sposta per farmi passare. L'appartamento è sempre uguale. Mi avvicino al divano e noto l'album che le ho regalato lo scorso Natale, sembrano passati secoli da quel giorno. In sottofondo stanno suonando i Coldplay.

"Li ascolti ancora?"
Chiedo stupito.

"Sono diventati il mio gruppo preferito."
Dice arrossendo.
Anche questa è una parte di lei che mi è mancata tantissimo.

"Come stai Lu?"

"Me la cavo. E tu Logan, come stai?"

"Vuoi la verità?"

  "Certo!"
Si acciglia.

"Sto cercando di rimettere insieme la mia vita: sono successe tante cose in questi mesi che mi hanno dato modo di riflettere su chi ero e su chi volevo essere. Non è stato facile, ma almeno ora so esattamente quello che voglio, devo solo scoprire se posso averlo ancora."

  "E cos'è che vuoi Logan?"

  "Te Luce! Voglio solo te!"
Sembra sorpresa.

Devo farle capire perché sono sparito per tutto questo tempo, forse così potrà trovare il modo di perdonarmi.

"Vedi Luce, quando quel giorno mi hai detto di mio padre, io ho perso completamente la ragione. Non riuscivo a capire perché tu mi dicessi quelle cose, ero confuso, arrabbiato, deluso e schifato nei confronti di mio padre, ma è stato più semplice prendermela con te.
Tu non potevi difenderti in quel momento perché eri su un letto di ospedale e io, da vigliacco quale sono, ti ho accusata di essere una bugiarda."

"Non eri in te Logan non puoi fartene una colpa."

"No Luce, il mio comportamento è stato vergognoso, mi pento tutti i santi giorni per come ti ho trattata, ma ancora di più mi pento e mi vergogno di averti lasciata sola in un momento così difficile della tua vita."
Luce ha gli occhi gonfi dalle lacrime.

"Sapevo quello che ti aspettava prima di rimetterti in piedi e io ti ho lasciata sola comunque. Non potrò mai perdonarmelo, ma da egoista quale sono, spero che tu trovi la forza per farlo."

  "Logan..."
La interrompo con un gesto della mano.

"Aspetta Luce, voglio prima raccontarti tutto quello che è successo quando sono scappato dalla tua stanza, voglio che tu sappia tutto.

"Okay ti ascolto."
Ci sediamo sul divano e faccio un lungo respiro prima di iniziare a raccontare gli ultimi nove mesi lontani da lei.

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