Capitolo 7

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anche quando è preoccupato è sempre bellissimo.
I suoi occhi mi fissano insistentemente,di solito odio essere guardata così ma da lui, è tutta un'altra cosa .
Vogliamo parlare delle sue labbra: sono perfette.
"parlami Arianna"continua ad accarezzarmi la guancia
"vuoi che chiami qualcuno?" mi domanda prendendo il suo telefono
"no.."finalmente emetto un suono
"allora il gatto non ti ha mangiato la lingua"mi fa un sorriso
"mi vuoi dire che succede?"mi chiede posando il suo telefono nella tasca dei jeans
"niente le assicuro"
"smettila di darmi del lei, quanto volte te lo avrò ripetuto" continua sorridendo
ed io con lui.
Il suo sorriso ha un qualcosa di non so che, è impossibile non sorridere con lui.
"vuoi che ti accompagni in stanza?" mi chiede con il suo accento.
Non rispondo semplicemente sorrido.
Mi poggia una mano sulla schiena ed entriamo nell'ascensore ma continuiamo a stare vicini.
È normale guardare il proprio professore e sentire qualcosa nello stomaco?
No.
Forse perché tutti i miei professori avevano la pelata alla Rudy Zerby e tutti erano anziani quindi speranze di innamorarmi di un mio professore erano poche.
Ma con lui è diverso: bello,ballerino e soprattutto non così distante dalla mia età.
Ma comunque sarebbe sbagliato, insomma lui è un professore; terminati questo pensieri che mi hanno veramente confusa prendo le chiavi della mia stanza ed entro seguita dal moro.
All'inizio mi sono chiesta perché lui sia entrato ma poi mi sono resa conto che mi ha vista praticamente piangere come una disperata all'ingresso dell'hotel e anche io se fossi al suo posto vorrei saperne di più.
Tolgo il cappotto e lo appendo sull'appendiabiti  e poi mi siedo sul letto.
Timor invece prende una sedia e la posiziona proprio di fronte a me, mi prende le mani e le avvolge nelle sue, le guarda e poi mi guarda negli occhi.Stiamo qualche minuto in silenzio, io per calmarmi e lui per usare le parole giuste
"so che stamattina sei partita per tornare a casa" inizia a parlare
"sei andata a Napoli, a casa tua. Perché sei già qui e soprattutto ridotta così?" mi chiede con evidente preoccupazione
"beh sono tornata perché domani ho lezione presto con la celentano quindi per evitare di essere fucilata da lei ho pensato di andare e poi tornare bella stessa giornata" dico smorzando l'aria un po' pesante riuscendo a strappargli un sorriso.
"semplicemente ho visto qualcosa che mi ha fatto stare male, per questo piangevo e mi dispiace di averti fatto preoccupare"continuo alzando lo sguardo e puntandolo nel suo.
Mi guarda attentamente,come se volesse studiarmi, come se volesse capire se quello che stessi divento fosse la verità.
D'un tratto addolcisce il suo sguardo, si alza e poi tirandomi leggermente su mi attira in un abbraccio, uno di quelli che ti aggiustano il cuore.
Mi bacia leggermente la guancia e io al quel punto mi stringo più forte a lui e silenziosamente faccio uscire qualche altra lacrima:
ammetto quando si parla di amore sono una debole, questa è una delle cose che più odio di me ma non riesco a cambiare.
Si allontana di poco e per guardarlo in faccia devo guardare in alto, nonostante abbia i tacchi.
Non posso fare a meno di guardagli le labbra e appena il ragazzo lo nota le avvicina alla mia fronte per lasciarci un bacio.
Sono veramente emozionata.
Mi ha fatto provare un sacco di brividi anche se non ha fatto niente di che: mi ha solo tenuto le mani,mi ha abbracciata e un semplice e casto bacio sulla guancia e sulla fronte, niente di più. Eppure dentro di me si sta scatenando uno zoo.
Mi risedere sul letto e lui di fianco a me , mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio
"vuoi parlarmene?" mi domanda
"so che non sono Tish e che probabilmente dire i tuoi fatti privati ad una persona che conosci da poco più di due settimane sarebbe un po' avventato ma così almeno ti sfoghi" mi invoglia
Prendo fiato e gli racconto tutto:
Vincenzo, il mio incontro con lui al brunch, la delusione che ho provato nel vederlo con quella che era la sua 'amante', l'odio che ribolliva dentro di me, la mia corsa in stazione, le lacrime versate in treno.
Per tutto il tempo lui mi ha tenuto la mano e quando capitava asciugava quelle poche lacrime che scendevano, ma ormai erano quasi finite:
avevo pianto troppo quella giornata.
"ari tu sei una bellissima ragazza, sei simpatica,solare,empatica e non voglio vederla la mia ballerina preferita così.
Facciamo una cosa visto che anche io sono qui in Hotel stasera, facciamo qualcosa insieme così ti tiro un po' su il morale?" chiede con un bellissimo sorriso
Come posso non accettare?
"beh se me lo chiedi così" sorrido
"perfetto"
"ti lascio il tempo di cambiarti e struccarti" dice indicandomi lo specchio.
Cazzo!
Questa è l'unica parola che mi gira nella testa.
Sono orribile con il trucco colato per tutto il viso per le troppe lacrime.
"ci vediamo ta mezz'ora e vestiti comoda" queste sono le ultime parole prima che di uscire dalla mia stanza.
Mi sentite urlare di gioia?




Sono già tornata con un nuovo capitolo!
(lo avevi già scritto stanotte assieme all'altro però sshh)
Che ne dite vi piace?
a me così e così, fatemi sapere.
Comunque veramente grazie mille ormai siamo già a 200 letture e io non posso crederci!
grazie ancora e al prossimo capitolo!

è un segretoWhere stories live. Discover now