Chapter 69

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1 anno prima.
Peter.

Sentivo gli sguardi di tutti su di me. Mi stringevo la testa tra le mani e volevo strapparmi i capelli dal nervoso. L'aria era tesa come una corda di violino e sentivo il mio cuore battere così forte da farmi tremare.

Se n'è andata...

Sam mi stava trucidando con lo sguardo. Josh era... triste e Jack era verde di gelosia, mi avrebbe ucciso se avesse potuto.

Se n'è andata...

Non potevo immaginare che Eloise avrebbe reagito in quel modo.

Non se ne poteva andare e basta.

Sam si sedette di nuovo e si allungò sul tavolo nella mia direzione.

"Qualsiasi cosa tu abbia combinato, devi risolverla" mi fulminò con lo sguardo e parlò a denti stretti. Era seriamente arrabbiato con me. Tutti lo erano e avevano ragione ad esserlo. Avevo combinato un casino.

"Cosa ti fa pensare che se ne vada per causa mia?" Avevo davvero avuto il coraggio di domandare a Sam, che era in grado di cogliere tutte le minime sfumature di ogni situazione, se fosse per causa mia?
In realtà quella era una domanda che stavo ponendo a me stesso. In cuor mio stavo sperando, anche se sapevo che ero solo un povero illuso, che la ragione del suo abbandono non fossi io. Che pensiero egoista.

Sam mi guardò severo, senza cambiare espressione. Sapeva che se n'era andata a causa mia. Era inutile fargli sciocche domande a trabocchetto. Sam era il più intelligente di tutti noi.

Mi alzai in piedi afferrando la chiavetta e mettendomela nella tasca della felpa.

"Andiamo?" Dissi e tirai su col naso. La sera prima avevo fatto il cretino sotto la pioggia e adesso ne pagavo le conseguenze con un orrendo raffreddore e probabilmente avevo anche la febbre.

Tutti si guardarono tra di loro scioccati, confusi e arrabbiati.

Guardai Cristina, forse lei avrebbe avuto un minimo di buon senso a venire con me ad ascoltare la canzone di Elle. La mia Elle.

"Cris... per favore" dissi. La mia voce era fioca e nasale. Mi sentivo malissimo.

Lei annuì e si alzò dando un colpo a Josh. Cristina era un'amica fedele. Le volevo bene. Aveva una personalità contorta e impenetrabile, non credo che sarei mai stato in grado di capirla fino in fondo, ma lei capiva me.

Nell'ultimo periodo ero stato così preso da Eloise che non avevo più voluto restare da solo in intimità con lei, eppure adesso sentivo il bisogno della mia amica e del suo sostegno.

Jack e Sam seguirono Josh e Cristina e tutti insieme uscimmo dalla mensa abbandonando lì il nostro pranzo. Il gruppo in quel momento era ciò che importava.

"Chi ha un computer dove ascoltare la canzone?" Chiesi camminando dritto verso l'aula di musica.

"Vado a prenderlo, è nel mio armadietto" disse Josh allontanandosi da noi nel corridoio.

"Ti aspettiamo in sala musica" disse Sam.

Cristina si avvicinò a me e sentii il suo calore corporeo scaldarmi la spalla "Peter, ma che succede?" Cinguettò preoccupata.

"Niente Cris, poi ne parliamo" risposi. Non volevo essere brusco, ma il mio tono di voce sembrò un po' troppo scocciato e Cristina si allontanò di nuovo da me lasciandomi in pace. Neanche lei riuscivo più a trattare civilmente.

Sono davvero un cretino.

Non una, ma ben due volte avevo quasi baciato Eloise, e poi mi ero allontanato, illudendola.

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