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Il sole entra dalla finestra della mia stanza e piano piano illumina ogni cosa, perfino la mia faccia addormentata. Sarebbe meraviglioso svegliarsi così ogni mattina piuttosto che sentire quella maledetta sveglia.

Dopo essermi stiracchiata un po', afferro il cellulare e controllo i messaggi che ho ricevuto durante la notte; tralasciando le molteplici notifiche di Instagram che mi avvertono di chi ha messo mi piace alle mie foto, trovo un messaggio di Shawn che dice:

Shawn:

Buongiorno piccola.

L'ansia mi sta divorando

Hazel:

Buongiorno Mendes! Purtroppo

non posso aiutarti, sono più

ansiosa di te

Shawn:

Ottimo ahahaha. Comunque,

il tempo di una doccia e sono fuori.

Ti passo a prendere io

Hazel:

Va bene amore! Dovresti fare

un colloquio per guidare un

taxi, saresti perfetto.

A dopo!

Ripongo il cellulare sul comodino e con una certa fretta mi dirigo in cucina per preparare la mia dose giornaliera di felicità: il cappuccino. Onestamente qualche anno fa detestavo ogni tipo di caffè, non ne sopportavo il sapore. Poi un giorno mia mamma mi ha portata da Tim Hortons ordinando per me un cappuccino al caramello e da quel momento è stato amore a prima vista e non credo riuscirei a reggermi in piedi ogni giorno senza aver gustato un ottimo cappuccino la mattina.

Dopo aver rovistato nell'armadio per ben 5 minuti, prendo un paio di jeans e un maglione grigio e senza ulteriori indugi mi fiondo in bagno per fare una doccia calda ma allo stesso tempo veloce. Non vi preoccupate; c'è un motivo ben preciso per cui oggi vado di fretta: Shawn ha il famoso colloquio alla Island Records e detto con tutta sincerità non so chi tra noi due ha più ansia. Solo che io devo essere capace di nascondere questo mio stato per trasmettere sicurezza a Shawn e cercare di farlo rilassare. Sarà un'impresa visto che tutti e due siamo perseguitati dall'ansia praticamente da quando siamo nati però mi impegnerò affinché il mio fidanzato stia tranquillo.

Mi affaccio alla finestra e con grande sorpresa noto che Shawn ha appena parcheggiato davanti al vialetto, così esco di casa e un freddo gelido mi investe ma poco importa in quanto ho sempre amato le stagioni fredde, hanno qualcosa di magico che non riesco a spiegare. Subito entro in macchina e accanto a me trovo Shawn che cerca disperatamente di camuffare la sua ansia con un meraviglioso sorriso. Per rassicurarlo gli lascio un lieve bacio sulle labbra e poi ci immettiamo sul traffico della nazionale. Appena arrivati davanti a questo enorme grattacielo che ospita la sede canadese della casa discografica, prendiamo l'ascensore e ci dirigiamo verso il 40° piano. Una segretaria seduta dietro al bancone posto nella hall ci accoglie e con il sorriso più falso mai visto sulla faccia della terra ci conduce verso questo ufficio. Bussa e una voce maschile molto profonda ci invita ad entrare in un ufficio a dir poco stupendo: un'enorme scrivania è posizionata quasi al centro della stanza, ai lati ci sono due lunghi mobili di legno che ospitano diversi dischi che certificano gli artisti e un'enorme finestra non solo fa da cornice al tutto, ma permette anche di assistere ad un meravigliosa vista sullo skyline di Toronto. Dietro la scrivania c'è un'uomo di mezza età con i capelli brizzolati ed un sottile strato di barba dello stesso colore. Gli occhi invece sono colorati di un azzurro quasi ghiaccio che tranquillizza e terrorizza allo stesso tempo. Accanto a lui c'è un uomo più giovane che sta in piedi con le braccia incrociate e scruta Shawn con un sorriso piuttosto rassicurante.

Since you came along // Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora