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Hazel's pov

Sono passati due mesi da quella famosa videochiamata e di Shawn neanche l'ombra. Vorrei essere arrabbiata per questo, trovare un appiglio per tirare fuori tutto quello che sto provando così da mettere almeno il cuore in pace e dare la colpa a qualcuno. E invece no. Qui nessuno ha colpa.

La mia anima è avvolta da un profondo senso di tristezza perché mi manca da morire. Mi mancano le nostre interminabili chiacchierate al telefono alle due del mattino, lui che faceva battute squallide e io che provavo a dargli pugni sulle spalle per poi finire avvolta dai suoi abbracci meravigliosi. Praticamente tutto. In questo lungo periodo ho sperimentato che si prova uno strano stato d'animo ad avere nei pensieri sempre una persona, ma non poterle parlare. Quasi come soffocare il respiro di una carezza, quasi come velare la luce di un sorriso, quasi come spogliarsi del sapore di un bacio. Quasi come riflettersi nell'anima di due sguardi, e fingere di non conoscersi.

Mi butto a peso morto sul letto e le lacrime cominciano a scendere copiose sulle guance. Se continuo così avrò una crisi di pianto ogni tre ore. Senza ulteriori indugi compongo il numero di Nicole e dopo due squilli, una voce allegra e squillante dice:

- Buon pomeriggio alla mia piccola Hazel

- Non è un buon pomeriggio Nicole

- Cappuccino caldo e chiacchierata in camera tua?

- Si ti prego

- Raduno la squadra e in 5 minuti saremo da te

Chiudo la telefonata e con tutta la forza del mondo mi trascino in bagno per darmi una sistemata: non devo di certo prepararmi per una serata di gala, ma almeno levarmi dalla faccia i segni di mascara colato a causa dei miei pianti continui. Letteralmente 5 minuti dopo le mie amiche fanno il loro ingresso in casa mia: a volte credo che vivano tutte e tre assieme così che, ogni volta che io sono sull'orlo di una crisi, loro raggiungano casa mia il prima possibile; perché onestamente non mi spiego come possano metterci così poco. Subito dopo avermi salutato con un lungo abbraccio pieno di affetto, ci dirigiamo in camera mia e, ognuna con la propria bevanda in mano, si comincia a discutere sul mio stato d'animo

- Come ti senti? chiede Nicole con profondo dispiacere

- L'unica emozione che provo in questo momento è tristezza: niente rabbia, niente delusione, niente di niente rispondo stringendo tra le mani il mio cappuccino caldo

- E' normale tesoro. Sicuramente non te la devi prendere con Shawn. Io darei la colpa a quel deficiente del direttore: che razza di richiesta è allontanarsi dagli amici e soprattutto dalla fidanzata? Parliamone per piacere sputa Zoe con disprezzo

- Loro sostengono che è troppo presto per definire la carriera di Shawn e non possono permettersi che la sua musica finisca nelle mani sbagliate. Inoltre è alle prime armi e non vogliono distrazioni spiego con lo sguardo perso nel vuoto

Subito la mia mente mi riporta al giorno della videochiamata. Nel momento in cui Shawn ha pronunciato quelle fatidiche parole, il mondo mi è crollato addosso e mi sono sentita impotente ed inutile. Come se ad un tratto mi fossi ritrovata all'interno di un tunnel buio senza alcuna via d'uscita.

- Lo avevo detto io che il mondo della musica non era come la notte dei GRAMMY dice Kate con una nota di sarcasmo mentre scorre la home di Instagram

La fulmino con lo sguardo. Non sono queste la parole di conforto che speravo di ricevere da lei.

- Hazel pensa al fatto che è una situazione temporanea. Quando lui finirà l'album, tornerà qui e voi riprenderete ciò che due mesi fa è stato interrotto dice Nicole mentre mi abbraccia

Since you came along // Shawn MendesWhere stories live. Discover now