Capitolo 47

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Arrivo e lui è già lì ad aspettarmi. Mi siedo e non mi guarda.
"Ciao" dico.
"Ciao" risponde.
"Dimmi.."
"Ah dimmi, perché non lo sai da sola? Tu non hai idea di quello che cazzo ho visto sti giorni"
"Lo so.."
"Le ore intere dentro la stanza sua, quando ti avevo chiesto di non rapportati con quello, ma il rispetto eh? Io stavo di là se te ne fossi scordata" sbraita.
"Lo so, ho sbagliato hai ragione. E mi dispiace di averti fatto soffrire e piangere"
"No a te non frega un cazzo, perché addirittura hai sbagliato scelta vero?"
"Ma chi l'ha detto questo?"
"Tu, la prima sera, con le ragazze" mi dice "io dalla prima sera che vedo video, ti rendo conto?"
"Senti, ti parlo molto sinceramente, senza inventare scuse o altro. Io ho scelto te okay, sapendo che la nostra relazione avrebbe funzionato, perché sei una persona tranquilla. Vivendoti fuori dal programma ci sono state delle cose che non mi sono piaciute di te, e lo sai. Non sto a ripetere. Ti ho chiesto di modificare queste cose, tu l'hai fatto? No. Mai una litigata, mai niente, a convivere no.. "
"Ma su che cazzo dobbiamo litigare eh? Non c'è un cazzo per farlo"
"Ma certo la relazione è piatta, su cosa dobbiamo litigare che ogni cosa che ti dico, tu la fai. Ma un po' di orgoglio, di grinta, non ce l'hai?"
"Scusa se ti voglio viziare eh"
"Ma così è troppo"
"Non ti faccio mancare niente e non va bene, se facevo lo stronzo non andava bene uguale. Ma cosa vuoi tu nella vita? Lo sai almeno questo?"
"Certo, tu lo sai o continui ad essere un bambino a parlare male di me con delle sconosciute, quando io non ho mai parlato mai male di te"
"Ah guarda quello che hai fatto tu è niente in confronto a me. Ti sei fatta dire ti amo da un altro uomo"
"Ma non ho parlato male di te, senti l'ho vissuto ste settimane e sinceramente preferisco lui un milione di volte che uno come te, almeno e uomo mi ci confronto, se mi deve mandare a fanculo mi ci manda, mi consiglia, mi fa stare bene e non è scontato come te"
"Hai sempre preferito lui. Ci duri due giorni"
"Non me ne frega, però ci ho provato"
"Beh se prima pensavo di poter cambiare le cose, ora ho capito che una come te vicino non la voglio" mi dice.
Simona ci chiede se vogliamo uscire insieme o separati. Lo guardo.
"Solo" abbassa lo sguardo e si alza senza sentire la mia risposta. Se ne va.
Un po' mi dispiace, non sono senza cuore, ma che devo fare...
Era inevitabile, chiedo a Simona se posso vedere Kostas, lei mi dice che dovrebbe ancora essere al villaggio e corro togliendomi le scarpe. Lo vedo uscire con le valigie in mano.
"OH" gli dico.
"Oh.. Come è andato?" ci avviciniamo.
"Bene.."
"Bene. E che stai a fa qua?"
"Beh sono venuta a dirti che ti amo" dico.
"Eh? Cosa? Non ho capito bene"
"No hai capito" dico.
Lascia la valigia cadere, prende il mio viso e mi bacia, finalmente davanti a tutti.
Mi stacco piano.
"Tu l'hai detto a me, non ti ho risposto, l'ho fatto ora" dico.
Ride e continua a baciarmi.
"Prendi le valigie andiamo a casa.." mi dice.
"Quale casa?"
"La mia"
"E sei pronto a sopportarmi?" dico.
"Si, te l'ho detto, infinite volte si" mi dice.
Prendiamo le nostre cose e c'è ne andiamo, insieme. Finalmente noi.


Fine.

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