Curt's POV
Rientrai a casa stanco morto.
Non vedevo l'ora di farmi una doccia e buttarmi sul divano.
-Amore?- chiamai Eric, affacciandomi in salone.
Le luci erano spente.
-Hey!- esclamò lui, tirandosi su.
Si era steso sul divano.
-Ci sei allora!- sorrisi, accendendo la luce e poggiando la valigetta sulla poltrona.
-Mi stavo riposando un po'. Oggi a scuola è stata una giornata particolarmente...stancante-
-Come mai?- gli chiesi.
-Ho beccato dei ragazzini sul retro della scuola, mentre strattonavano un loro compagno di classe- mi raccontò.
-Stavo andando via, ma ho sentito delle grida mentre percorrevo il parcheggio. Mi sono preoccupato e sono tornato indietro, trovandomi davanti quella scena. Lo stavano percuotendo e ricoprendo di insulti...omofobi e lui non aveva neppure la forza di ribellarsi- disse, sospirando -Per fortuna non gli hanno fatto quasi nulla...a livello fisico per lo meno. Aveva solo qualche livido quando sono andato a trovarlo in infermeria a fine giornata-
-Mi ha fatto tanta tenerezza, Curt. Piangeva a dirotto. Mi ha ricordato Vin...da piccolo...e non ho potuto fare a meno di pensare a cosa avrei fatto se James si fosse trovato in quella situazione!-
-Hai fatto chiamare i loro genitori?- chiesi, sedendomi accanto a lui.
-Ovviamente! Non potevo passarci sopra!- esclamò -Lui non voleva chiamassi i suoi...e quando sono arrivati ho capito il perché. Suo padre non ha detto nulla. Non gli ha dato né una carezza né un abbraccio. È rimasto in disparte per tutto il tempo. Sembrava infuriato. Sua madre invece si è seduta accanto a lui sul lettino, gli ha asciugato le lacrime e l'ha abbracciato, ma non ha voluto incontrare i genitori degli altri ragazzi, come se si vergognasse...-
-Quando l'ho salutato, gli ho detto che può contare su di me e gli ho spiegato in che ala della scuola è il mio ufficio-
-Hai fatto bene tesoro. Senti, che tu sappia, hanno preso dei provvedimenti? Verso quei ragazzi, intendo. Che ha deciso il preside?-
-Sono stati sospesi per qualche giorno-
-È un buon risultato, no? Magari servirà a fargli capire che hanno sbagliato-
-Non gli servirà a niente- sussurrò Eric.
-Perché pensi non servirà?- domandai.
-Perché non è punendoli che li convincerai a smettere-
-È comunque un punto d'inizio- dissi.
-Certo, avrebbero potuto lasciar stare e non punirli neanche...ma sento comunque di non aver fatto in modo...che si facesse tutto il possibile. Sono stato un ragazzino anch'io...e ho un figlio. I miei genitori quando misi le mani addosso a Fred ne fecero un dramma, com'era giusto che fosse!-
-A volte mi chiedo dove falliamo come educatori- riprese -I loro genitori li giustificavano con le solite frasi come "sono solo ragazzi"e altre stupidaggini simili. Mi hanno persino accusato di star ingrandendo la cosa...-
-Scherzi?-
Mio marito scosse la testa.
-Ciò implica che noi, a scuola, delle volte non riusciamo a supplire alle mancanze delle famiglie...e io non riesco a non pensare a cosa avrei fatto se James si fosse trovato in quella situazione qualche anno fa. Le risposte che mi hanno dato i genitori di quei ragazzi mi hanno fatto riflettere...e rattristato molto- aggiunse.
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Scelte-Sequel di Coincidenze-COMPLETA
RomanceSequel di Coincidenze. Axel e James 13 anni dopo. A volte la storia si ripete.