Capitolo 3

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Non posso crederci di essere tornato in questo posto.
Per quale motivo sono venuto qua tanto non lo troverò mai.
Ma poi perchè mi dovrebbe interessare quel ragazzo.

È da un ora che giro per Seoul senza una meta precisa per trovare un ragazzo che non conosco e di cui non mi importa niente. Eppure sono qui nello stesso punto di ieri notte a ripensare a quello che è successo.

Ma in fondo che cosa mi aspettavo, di incontrarlo e dirgli " Hey ciao sono il ragazzo che ieri ti ha salvato la vita e ho girato mezza Seoul per cercarti per sapere come stavi" mi prenderebbe per pazzo o per  stalker e poi non sono tipo che si  preoccupa degli altri, perchè con lui dovrebbe essere diverso.
Per di più non posso parlare o interagire con nessuno, per non farmi riconoscere. Quindi è stata  davvero un idea stupida uscire di casa.

Non avrei dovuto salvarlo. Così tutti questi problemi non li avrei avuti.

Ma io perchè sono ancora qua,che cosa mi è saltato in mente. Potevo starmene sdraiato sul letto a giocare ai video giochi con Taehyung e mangiare schifezze e invece mi ritrovo qui per cercare una ragazzo dai capelli rosa che si sarà sicuramente già scordato di me e di cui non mi interessa niente.

Anche se continui a ripeterlo non cambierà nulla, e poi non saresti qui se non ti importasse.

Fantastico adesso sento anche la mia coscienza che mi parla.
Sto diventando pazzo.

Sono rimasto così perso nei miei pensieri che non mi sono accorto che nel frattempo sono uscito dal vicolo e mi sono incamminato per tornare a casa.

Rispetto al vicolo buio e sporco, la strada è piena di luce e vitalità. Brulica di persone e auto e per questo cerco di mantenere la testa bassa e di non farmi notare.

Il sole è alto e splendente. È stata una pessima idea girare a quest' ora del mattino e durante la settimana dove so benissimo che ci sono più persone.

La mia testa è da tutt'altra parte, e proprio per questo non mi accorgo che vado a sbattere contro qualcuno.

Alzo leggermente lo sguardo per rendermi conto che è...lui.
Non ci posso credere. È il ragazzo dai capelli rosa.

Ce l'hai proprio davanti a te, adesso puoi dirgli quello che volevi.

Ha il labbro ormai quasi guarito con solo un piccolo taglio. Indossa vestiti completamente diversi da ieri. Ha dei jeans strappati e un maglione nero questa volta della sua misura giusta. E poi i capelli sono arrufati ma molto più in ordine di ieri e puliti. Sembra un' altra persona, ma nonostante tutto rimane comunque molto carino.

Aspetta ho appena detto che è carino!

Jungkook riprenditi questo non sei tu.
Dov'è finito il ragazzo duro e testardo che reprime i suoi sentimenti.

Caccio tutti questi pensieri per tornare alla realtà.
Ma appena incontro i suoi occhi nocciola mi ritorna in mente quel sentimento che ho sempre represso e cercato di nascondere ma che lui, in una sola notte, è riuscito a tirare fuori.

Subito abbasso gli occhi e sussuro "scusa" poi inizio ad incamminarmi a passo svelto il più lontano possibile.

Dopo qualche passo mi giro per vedere se lo vedo ancora, ma di lui nessuna traccia.
Caccio un sospiro di sollievo. Spero che non mi abbia riconosciuto.

Il coraggioso e intrepido jungkook ha paura di un innocente  ragazzo.

Ok questa voce nella mia testa mi sta davvero stancando.

Prima di ritornare a casa, decido di fare una passeggiata per il parco, visto che a quest'ora di persone ce ne sono poche.

Questo parco è sempre stato il mio preferito. Ci andavo sempre con i miei genitori. Era un posto speciale.
Mi ricordo ancora le lunghe passeggiate che facevamo con i ciliegi  che ogni primavera fiorivano, i picnic, tutte le partite a pallone che facevo con mio padre, tutti i gelati che prendevamo e soprattutto le risate.
Mi rattrista pensare a tutti questi ricordi dei miei genitori, del mio passato.
Pochi possono capire.
Pochi possono capire il vuoto che si prova quando le due persone più importanti della tua vita se ne vanno.
Ma nonostante questo  parco me li ricordi, sono felice, perchè so che una parte di loro rimarrà sempre insieme a me. 

Continuo a camminare guardandomi intorno  pensando che sia stata una buona idea venire qua, ma mi pento subito della mia  scelta.

《Hey ciao》sento dietro di me una voce che nonostante l'abbia sentita una sola volta, mi è rimasta impressa.
Faccio un piccolo sussulto mentre mi giro con un piccolo sorriso forzato verso il ragazzo dai capelli rosa
《Sei il ragazzo di ieri che mi ha salvato la vita?》continua con un bellissimo sorriso a 32 denti.

Io continuo a fissarlo senza dire una parola e tenendo lo sguardo basso.

Continua a fissarmi non  scoraggiandosi  《Io sono Jimin, grazie per ieri》dice offrendomi la sua piccola e tenera mano.
Io la guardo ma senza stringerla.

Sono completamente nel panico. Non so cosa fare.
Mi avrà seguito. Sono stato davvero stupido.

Sono rimasto pietrificato, completamente immobilizzato, con la gola arida come un deserto e il cuore che ha saltato un battito, e   di questo credo che anche lui si sia accorto. Ha una faccia triste e delusa. Probabilmente non si aspettava questa reazione da parte mia e questo, non so perché, mi dispiace un po' e non so come rimediare.

Sta per ritirare la mano ma con un rapido gesto gliela stringo 《Ciao....Non c'è di che, spero che tu stia bene》dico balbettando mentre con l'altra mano mi gratto la testa con imbarazzo.

Sul suo volto compare un bellissimo sorriso e questo mi rilassa.
《Si sto bene sono felice  che tu fossi lì nei paraggi, ti ringrazio davvero tanto》.

Dopo quest' ultima frase rimaniamo in silenzio finchè Jimin non riprende di nuovo parola 《Stavo pensando che ne dici di incontrarci di nuovo domani qui, così potrò conoscere meglio il mio salvatore》.

Ok cerca di non fare stupidaggini ti ricordo che tu non dovresti neanche parlare con lui.

Non riesco più a ragionare. Il cervello e il mio corpo sono completamente scollegati.
E infatti non rifletto neanche quando gli rispondo di sì.

Jimin mi fa un ultimo sorriso  per poi andarsene. Al contrario io rimango fermo ed immobile lì a fissarlo mentre si allontana, finchè all'improvviso non mi risveglio e subito inizio a correre verso casa.


Quando arrivo mi precipito  immediatamente in camera.  Ma appena apro la porta trovo Taehyung sdraiato a pancia in giù sul mio letto con in mano un joystick e dei pacchetti di patatine aperti sul pavimento.

Che cosa ci fa in camera mia. Sa che non mi piace che qualcuno entri senza il mio permesso e sa anche che non mi piace il disordine.
Ma la mia camera sembra un porcile.

Taehyung che fino a quel momento non si era accorto della mia presenza blocca il gioco e si gira verso di me《Hey Jungkook finalmente sei ritornato, mi spieghi dove sei stato?》.

Io borbotto qualcosa di incomprensibile. Nel frattempo lui si è alzato dal letto e  si è avvicinato a me.

《Allora mi spieghi dove sei stato? E perchè hai questa faccia così sconvolta?》

Non so cosa fare. Se dirgli la verità o mentirgli. 
È il mio migliore amico e so che non mi tradirebbe  mai, ma è una cosa seria e non so come la potrebbe prendere. Però magari un suo consiglio mi può essere utile.

Così alla fine gli racconto tutto da quello che è successo in quel vicolo all' incontro con quel ragazzo di nome Jimin.

kíll բօɾ lօѵҽWhere stories live. Discover now