Capitolo 8

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14 agosto 2018

Dopo esser tornato a Roma, non mi ha più risposto per un mese intero, mi ha lasciato sospesa con un "ti stai uccidendo" ma non capivo bene a cosa si riferisse.
Mi alzo, vado a fare colazione, in realtà, la mia colazione è un caffè senza zucchero e mi preparo per andare a fare una delle mie solite passeggiate.
Mi guardo allo specchio e vedo il mio volto spento, decido di mettere un po' di trucco, un po' di fondotinta qua e la, mi vedo bella.
Faccio una camminata di 8km con le nostre canzoni in sottofondo e decido di scrivergli un messaggio: "Torni?"
Visualizza dopo qualche ora, ma non risponde subito.
Per pranzo mi preparo un bel piatto di insalata, appoggio il telefono con la sua chat aperta sul bicchiere e penso a cosa scrivere o a cosa non scrivere.
Non vorrei far illuminare nuovamente lo schermo del cellulare di chi non aspetta un mio messaggio.

"Tu, torni?"
mi scrive.

Non mi aspettavo un suo messaggio, ma ci speravo fino in fondo, dopo un mese di silenzio, mi mancava come l'aria.
Ma che dico come l'aria.
L'aria è un qualcosa a cui puoi sopravvivere senza per qualche minuto.
Per spiegare quanto mi fosse mancato dovrei inventare una nuova unità di misura, forse basta il suo nome.
Senza di lui non ero riuscita a pensare ad altro neanche un secondo.
Altro che come l'aria, lui mi è mancato come Marco.
Si, Marco è l'unità di misura più alta in assoluto, se qualcosa ti piace come Marco o ti manca come lui, vuol dire che nulla potrà superare questo valore.
"In che senso, dovrei tornare?" rispondo io.
"Torni ad essere la ragazza spensierata di Roma?" risponde lui.
"Ma io sono sempre la stessa." Rispondo io, negando l'evidenza.
"Okay, ci sentiamo Nicole." Risponde lui.
Quel "ci sentiamo" mi sembra tanto un

"se mi mancherai, non te lo dirò."

perchè sicuramente gli sarei mancata e aveva già sentito qualcosa in questo mese di assenza ma non me lo ha detto e non me lo dirà più.
E' testone o forse ci tiene troppo.
Ci tiene talmente tanto da mettere da parte i suoi sentimenti per me, che sono la prima ragazza della sua vita per farmi ricominciare a vivere.

"Io voglio sentirti ora."

"Io non voglio vedere la mia ragazza perdersi per una malattia subdola causata da me, davanti a me.
O reagisci tu oppure lo faccio io.
Insieme possiamo farcela, ma soltanto se tu ammetti di avere un problema con il tuo corpo e con il cibo e accetti il mio aiuto. Altrimenti tutto quello che farò o che vorrei fare per te sarà nullo."
"Io non ho nessun problema, sei tu quello che deve trovarmi i difetti" invio.

"Okay...a presto Nicole."

Questo è l'ultimo messaggio ricevuto da lui e a cui non ho il coraggio di rispondere in nessun modo perché tutto ciò che aveva intuito dall'inizio e per cui stava lottando era tremendamente vero.
Mi sto ammalando e i miei genitori non sanno niente, perché non mi vedono mai e lui, è l'unica persona che mi sta accanto, nonostante i 313km che ci separano ed è l'unico ragazzo che si preoccupa davvero per me.
Vorrei tornare a sentirlo tutti i giorni, ma non so come fare, non ho idea di come uscire da questo tunnel.
Forse la distanza non fa per noi, infondo non tutte le storie sono fatte per essere vissute a km di separazione, non tutti gli sguardi sono fatti per non essere vicini, non tutte le braccia sono fatte per non toccarmi.


"Tornerà"
pensavo dentro di me.
Ma finchè non lo farà io non scriverò più di lui sui miei quadernini, non parlerò di noi.
Giuro, non parlerò più di quanto siamo stati belli insieme e di quanto sia stato stupendo vedere il Colosseo insieme.
Non dirò più dentro di me che quel "non mi disturbi affatto" mi ha migliorato la vita, anzi me l'ha cambiata per sempre.

"Se gli importa di me, farà qualcosa lui, io sono qui ad aspettarlo ancora un po'"

Lo aspetterò ancora un po', perché ciò che abbiamo costruito è troppo per essere distrutto.








Certe volte esisti tu, la tua testa e non c'è spazio per nessun altro.
Vorresti non farci caso, smettere di pensare, ma non ci riesci.
Hai troppe cose dentro per lasciar entrare un po' di pace.

Ti avrei dato tutto. Io e te a 313 km dalla felicità.Where stories live. Discover now