Capitolo 3

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Mike's Pov

"Tutto è iniziato pochi anni fa, all'inizio del liceo.
Il primo giorno di scuola, per essere precisi.
Quel giorno credevo che tutto sarebbe cambiato e così, effettivamente, è stato. In negativo, però.
Ricordo che mi ero messo in tiro, volevo fare bella figura: avevo indossato la mia camicia preferita, azzurra con i pois bianchi, e un po' di makeup.
Appena messo piede in classe, mi sono sentito invisibile.
Nonostante i numerosi tentativi di integrarmi in qualche modo, venivo sempre respinto.
Questo è andato avanti per tutta la prima settimana, poi ci ho rinunciato.
Come se non bastasse il mio migliore amico, nonché unico, mi ha comunicato il suo imminente trasferimento dall'altra parte del paese, a causa del lavoro di suo padre.
Quindi io, essendomi ritrovato praticamente da solo, ho iniziato a dedicarmi a tempo pieno allo studio; ho iniziato a prendere voti alti e ad essere elogiato dai professori per questo, ma ai miei compagni non andava bene.
Quindi un giorno, essendo io l'ultimo ad uscire dalla classe, alcuni stronzi hanno deciso di aspettarmi all'uscita e massacrarmi di botte.
Ricordo come tutti si erano radunati attorno a me, ridendo e insultandomi senza motivo mentre, con tutto l'odio e la cattiveria che avevano in corpo, mi colpivano forte, per poi andarsene lasciandomi lì da solo, agonizzante.
Poi però, un giorno, si è avvicinato un ragazzino della mia classe, uno dei più timidi, insieme a me, che mi ha aiutato e con cui ho passato dei momenti indimenticabili.
Peccato però che in quel periodo, ovvero in secondo anno, avevo iniziato a prendere più consapevolezza della mia sessualità, quindi ho concluso, in poche parole, di essere gay.
Nessuno lo sapeva, e solo a lui avevo avuto il coraggio di dirlo, perché mi fidavo.
Non l'avessi mai fatto.
Lui mi ha guardato schifato e mi ha detto cose che un vero amico non dice..."

"Tipo?" mi blocca.
"Tipo che dovrei morire, che sono inutile e sono solo un peso per tutti."
"Non è così...-cerca di consolarmi lui- scusa se ti ho interrotto, continua pure"

"Insomma, il giorno dopo, tutta la scuola sapeva di questa mia...caratteristica, quindi...-mi blocco per un attimo, sull'orlo delle lacrime-...quindi i bulli hanno trovato un pretesto in più per...per trattarmi male e fermarmi praticamente ogni giorno all'uscita di scuola, per ricordarmi quanto io sia veramente inutile e debole.
Ormai le botte che mi danno non mi fanno quasi più niente, ma le parole che dicono...quelle fanno male eccome.
La mia famiglia di tutto questo non sa niente.
I miei genitori sono spesso fuori per lavoro, e mi lasciano con una sottospecie di 'tutore', perché secondo loro non sono capace a cavarmela da solo.
Beh, lui è...
I primi anni si limitava a mettermi le mani addosso, ma quando è venuto a conoscenza del mio orientamento sessuale, ha...sfruttato l'informazione 'a suo vantaggio', tornando la maggior parte delle sere ubriaco e chiedendomi...anzi, costringendomi a fare cose per lui, rinfacciandomi tutto quello che fa per me e minacciandomi di dire tutto ai miei, anche cose non vere, sapendo che loro gli crederebbero senza battere ciglio.
Ormai ho imparato a subire e a fare tutto quello che mi chiede, perché tanto opporsi sarebbe inutile...
Io ho sempre posto un limite, però...ho sempre specificato di non voler 'andare oltre', e lui, inaspettatamente, ha sempre rispettato questa mia decisione...ma stasera..."

Le lacrime iniziano a scendere a fiumi dai miei occhi, offuscandomi la vista.
Tutto quello che ho tenuto dentro per anni, sta finalmente uscendo fuori. Tutti i ricordi che ho tentato di rinchiudere, mi stanno investendo e stanno riportando a galla tutto ciò che ho sentito, tutto ciò che ho provato e subìto.

Non so neanche perché gli ho raccontato tutto.

Nick, che è stato tutto il tempo ad ascoltarmi attentamente e in silenzio, si sposta vicino a me e mi abbraccia forte, e io lo stringo a mia volta, accoccolandomi contro il suo petto muscoloso, e mi sfogo, finalmente.
Ne avevo bisogno.

Era da tanto tempo che non abbracciavo qualcuno, che non venivo sinceramente abbracciato.
Lui mi passa una mano tra i capelli, mentre con l'altra mi accarezza dolcemente la schiena.
Per la prima volta dopo tanto, troppo tempo, mi sento felice, capito e al sicuro.
E così mi calmo e, stanco, mi addormento tra le sue forti braccia che mi cullano delicatamente.

Nick's Pov

Dopo alcuni minuti di pianto incessante, sento Mike rilassarsi e, lentamente, addormentarsi tra le mie braccia.
Cercando di non svegliarlo, lo prendo in braccio e lo porto nella camera che uso quando il lavoro di mio padre e lo studio mi fanno fare le ore piccole.

Lo adagio sul letto e lo copro con il lenzuolo.
Esco dalla stanza e chiudo la porta; mi reco di nuovo nello studio e completo le ultime cose che ho da fare.

Guardo l'orologio: si sono fatte le 23:30, quindi decido di andare a vedere come sta il biondino.
Entro cautamente nella stanza e mi siedo a fianco a lui sul letto.
Lo osservo: è davvero bello.

Continuo a non capire cos'ha la gente in testa, anche se dovrei, essendo un aspirante psicologo.
Non so come fa certa gente ad essere così crudele ed essere anche apprezzata e adulata per questo. Prendersela con un ragazzino per motivi così futili è...orribile.
Mike è così forte, anche se all'apparenza può non sembrare.
Credo che chiunque altro nella sua situazione sarebbe già crollato da tempo...beh, io l'ho fatto.

Gli accarezzo delicatamente la guancia, sfiorando appena i vari tagli che la attraversano.
Poi, facendo attenzione a non svegliarlo, mi stendo accanto a lui e lo guardo fino a quando, con un sorriso sghembo, mi addormento.

Nothing like usWhere stories live. Discover now