Capitolo XXIV

6.8K 476 751
                                    




"Divorate i ricchi." --Jean-Jacques Rousseau

Achilles non voleva muoversi.

Harry schioccò le redini e batté il fianco del stallone con il tallone e il frustino, ma lui si rifiutò di avanzare ostinatamente.

Il fragore dei ringhi affamati dei cani si alzò sopra gli alberi come una tempesta, mentre il corno di Clarence si faceva sempre più forte man mano che si avvicinava.

Con rabbia, Harry strattonò le redini. Achilles strinse il morso(1) tra i denti e avanzò con un nitrito straziante.

***

Albertine.

Louis fissò il suo riflesso nei grandi occhi vuoti mentre la maschera della morte si insinuava sulla sua dolce espressione. Oh quanto aveva adorato quella creatura! Quanto l'aveva adorata! Quando Harry non era stato altro che un ricordo per lui, solo a Somerset con il suo gelido padre, Louis aveva dato alla giumenta tutto l'amore e l'affetto che non era riuscito a concedere al giovane Duca durante la sua visita. Era stata il filo che li aveva uniti attraverso campi e colline, fiumi e anni.

Chi mai aveva osato recidere quel filo?

Il corno doveva star risuonando già da lungo tempo, ma preso dal suo dolore Louis non era stato in grado di sentirlo, finché non avvertì la voce di suo cugino impartire comandi ai segugi.

"Lieu in!"

Quello era l'ordine per scovare le prede.

La caccia era iniziata senza di lui? Perché non era Beardsley, il Capocampo, ad impartire tali comandi in assenza di Louis?

"Holloa!" Chiamò, un comando per avvertire i cani che la volpe era stata avvistata.

Louis si guardò alle spalle. Non c'era nessuna volpe in vista.

"Cugino!" Urlò, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano. "Dov'è?"

"Holloa!" Chiamò di nuovo Clarence.

"Cugino?"

Tre cani con il muso a terra procedevano lentamente attraverso la radura.

Il cuore di Louis gli batteva feroce nel petto. "Cugino... cosa state facendo?"

"Holloa! Holloa! Holloa!"

I cani alzarono la testa e lo avvistarono.

Louis si mise a correre.

***

Hollloa.

Harry udì il comando di Clarence mentre cavalcava sotto un baldacchino di rami spinosi Si lasciò prendere dal panico e schioccò le redini più forte che potè.

Achilles si fermò, agitando la testa. Harry si sentiva come se stesse cavalcando nelle sabbie mobili, nel momento in cui riusciva a prendere velocità, lo stallone si ribellava ai suoi comandi e lui a sua volta si opponeva allo stallone riottoso fino a trovarsi in una impasse.

Alla fine la bestia avanzò, spronata dalla sua stessa frustrazione e non da quella di Harry. Erano due animali con due cuori quando invece avrebbero dovuto comportarsi come se ne avessero avuto uno soltanto.

"Andiamo, ragazzo, così," lo sollecitò.

Harry individuò diversi segugi che stavano avanzando con i musi a terra. Il branco era sparpagliato.

C'era ancora tempo.

***

Gli stivali di Louis affondavano nel terreno fangoso mentre correva. Era un sentiero per i cavalli, la terra ammorbidita dagli zoccoli pesanti delle bestie.

Victorian Boy || Italian translation || Larry Stylinson ||Where stories live. Discover now