𝑰𝑰. 𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒔𝒆𝒄𝒐𝒏𝒅𝒐; 𝒂𝒎𝒐𝒓𝒊 𝒔𝒄𝒂𝒅𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒊𝒏 𝒇𝒐𝒓𝒎𝒂𝒕𝒐 𝒍𝒂𝒕𝒕𝒊𝒏𝒂

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                                  ❁                           ɴᴇɪ ᴍᴇᴅɪᴀ:           ᴘʟᴇᴀsᴇ ɴᴏᴛɪᴄᴇ, ᴄʜʀɪsᴛɪᴀɴ ʟᴇᴀᴠᴇ                                  ❁

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ɴᴇɪ ᴍᴇᴅɪᴀ:
ᴘʟᴇᴀsᴇ ɴᴏᴛɪᴄᴇ, ᴄʜʀɪsᴛɪᴀɴ ʟᴇᴀᴠᴇ
                                  ❁

Furono giorni strani, per Jeongguk. Guardava le labbra dell'altro abusate dagli incisivi lievemente asimmetrici e si chiedeva se quel cataclisma scuotesse il suo cuore con lo stesso magnitudo con cui scuoteva il suo, perché mentre Taehyung si aggirava fuori dalla sua orbita Jeongguk implodeva, collassava su sé stesso come una supernova e lui non se n'accorgeva.

Con ogni probabilità era anche l'unico a non farlo, perché Jeongguk tremava sotto gli sguardi della gente manco il suo petto fosse stato aperto in due come quello di un modellino anatomico e tutti potessero vederci attraverso il suo cuore e come esso battesse per un altro ragazzo. Kim Namjoon, però, se n'accorse senza bisogno di alcun bisturi.

"Jeongguk, ti vedo distratto."osservò un giorno in cui si trovavano seduti assieme ad un tavolo della biblioteca. La sua mano su quella dell'altro aveva la consistenza di una seconda pelle e i suoi occhi attenti e gentili scandagliavano quei pozzi neri ch'erano quelli di Jeongguk in cerca di pensieri stipati a forza nei recessi della sua mente.

"Troppe cose m'urtano la testa, ma lo studio mi fa da aspirina. Continuiamo, per favore."

"Allora ammetti che qualcosa ti tormenta."

Jeongguk sospirò, chiudendo il libro in segno di resa. "Non lo trovi stupido, Namjoon? Che conosci qualcuno e l'idea dell'amore non ti sfiora nemmeno fino a quando a sfiorarsi non sono le vostre labbra."

"Ti spaventa come un gesto così banale possa avere una tale risonanza, non è così? Ma forse, Jeongguk, ciò che accade in fisica si applica anche agli umani. Forse aveva ragione Dirac nel dire che quando due sistemi interagiscono, anche solo per pochi secondi e poi vengono separati, non possono più considerarsi come due cose distinte, ma continueranno a influenzarsi per anni-luce."

"Può darsi." mormorò l'altro, incurante delle schegge che gli s'infilavano sottopelle. "Ma in questo caso deve trattarsi di un'influenza unilaterale, perché pare che l'unico a sentirla sia io."

Namjoon distese le labbra in un lieve sorriso. "Non lasciare che ogni cosa imputridisca dentro di te, Jeongguk. Non sai quante persone finiscano per perdersi per questo."

Simile a condensa che appanna i finestrini, agli angoli degli occhi di Namjoon andò a depositarsi uno strato di malinconia sul quale Jeongguk poteva quasi leggere, tracciato con i polpastrelli, il nome di Seokjin.

Quella conversazione, ad ogni modo, fu ciò che lo spinse a presentarsi sotto la finestra di Taehyung. Aveva esaurito gli accendini, questa volta, e dovette lanciargli addosso le sue grida lacerate.

"Ti va ancora di dipingere assieme le pareti della tua stanza?"

Taehyung sorrise e Jeongguk capì che quella era per lui la rinascita che ognuno di noi aspetta; gli parve di tornare a respirare come se si fosse squarciata una seconda volta la membrana che avvolgeva i suoi polmoni nell'istante in cui era venuto al mondo.

𝐖𝐄 𝐁𝐋𝐎𝐎𝐌 𝐔𝐍𝐓𝐈𝐋 𝐖𝐄 𝐀𝐂𝐇𝐄 | 𝐭𝐚𝐞𝐠𝐠𝐮𝐤Where stories live. Discover now