l'anniversario (Paolo x Mark Kruger)

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Erano passati tre mesi da quando aveva visto il suo ragazzo e oggi avrebbero festeggiato i loro due anni di relazione. Il castano continuava a guardare il soffitto e il suo lampadario a forma di sole. Il sole che gli ricordava sempre i magnifici capelli del suo ragazzo così belli e raggianti. Il suo ragazzo gli mancava da morire,visto che la relazione era a distanza, e che distanza poi. Lui viveva in Italia mentre il suo ragazzo negli Stati Uniti.

Fissava ancora il suo lampadario mentre una piccola lacrima gli percorreva la sua guancia leggermente rosata per via del caldo. Faceva di tutto per non mostrare la sua tristezza alla madre che lo amava più di ogni cosa al mondo. Il piccolo castano era tutto ciò che aveva e per il quale avrebbe fatto di tutto e di più. Il castano aveva espresso come desiderio di andare a trovare il suo ragazzo in America per il loro anniversario,ma la madre glie lo dovette negare a malincuore. Non ne avevano le possibilità,il viaggio era abbastanza costoso e se ci sarebbe andato adesso non ci sarebbe potuto andare in estate per più tempo come avevano giá deciso. La madre ne era più che dispiaciuta e si sentiva così male per avergli negato la felicità, il castano però gli sorrise e si scusò per non aver ragionato sulla questione dei soldi. Visto che a causa del padre erano praticamente in banca rotta,la madre lavorava come non mai. Anche il castano riusciva a portare dei soldi a casa grazie al calcio ma i debiti erano comunque enormi. Delle volte avevano paura di non superare il mese. Però la madre faceva sempre di tutto pur di non fargli mancare niente.

-Paolo,tesoro scendi per piacere che ho bisogno di una mano?, gridò la dolce voce della madre.

La voce della madre lo portò alla realtà e con un balzo scese dal letto.

-Arrivo mamma!, rispose il ragazzo.

Paolo si asciugò la lacrima e si mise le ciabatte per poi scendere velocemente le scale. Andò in cucina e vide non solo la madre ma anche un altra persona. Il castano cominciò a piangere lacrime di gioia e saltò addosso alla seconda persona presente in cucina.

-Anche tu mi sei mancato amore!

-Mark,ma cosa ci fai quì avevi detto che non potevi venire per via degli esami e....e...., Paolo non riuscì a continuare dall'emozione.

- In realtà era solo una scusa per farti una sorpresa. In realtà ti devo dire anche un' altra cosa, sorrise il biondo.

-Non tenermi sulle spine dai!

- La mia scuola ci da l'opportunità di andare a studiare fino alla fine dell'anno all'estero e indovina un pò chi ha partecipato! Io e la tua scuola mi ha preso per i miei ottimi voti!, cominciò Mark.

- E noi lo ospiteremo, naturalmente! Quindi Paolo fammi il piacere di mettere sempre tutto in ordine ora che abbiamo un ospite per un pò di tempo grazie!, finì la madre con un sorriso.

Paolo non riuscì più a parlare, troppe informazioni tutte di una volta. L'unica cosa che fece, fu abbracciare sia madre che fidanzato. Dire che Paolo era felice era ben poco. Gli occhi gli brillavano,il sorriso era enorme e lui tremava dalla felicità.

-È il miglior anniversario di tutta la mia vita grazie ad entrambi! Vi amo!, gridò il castano con voce tremante.

La madre gli sorrise e i tre scolsero l'abbraccio.

-Allora, io devo andare da Francesca ci resterò fino a domani. Fate attenzione,non aprite a nessuno. Va bene il resto delle regole le conoscete già. A domani ragazzi!

-Si mamma!

La madre fece l'occhiolino a Mark che le sorrise arrossendo. Lei sapeva della loro relazione e ne era più che felice, Mark era un ragazzo fantastico e lei ne era consapevole. La madre di Paolo lo ha, anzi li ha supportati dal primo istante. La madre diede un bacio sulla fronte al figlio e anche a Mark che ne rimase scioccato. La donna se ne accorse e gli sorrise.

-Ormai fai parte della famiglia Mark! Per me sei come un secondo figlio, disse lei sorridente.

- La ringrazio signora!

-Ambra, mi chiamo Ambra e basta con tutte queste formalità. Ora però devo proprio andare ciao ragazzi!

-Ciao!

I due ragazzi andarono subito in camera di Paolo dove si stesero sul letto l'uno nelle braccia dell'altro. Paolo aveva il viso nel incavo del collo di Mark. Amava così tanto quel leggero profumo di vaniglia che emanava il biondo.

- Mi sei mancato da morire, sussurrò Mark dolcemente.

- Anche tu. Mark, ti amo così tanto!

I due si baciarono prima castamente poi sempre più desiderosi e passionali. Mark iniziò a lasciare dei piccoli baci umidi su tutto il collo del suo ragazzo scendendo sempre più in basso verso la clavicola e il petto. Tolse poi lentamente la maglietta a Paolo che arrossì di colpo. A Mark scappò una leggera risata vedendo il fidanzato così rosso e decise di togliersi la maglia anche lui. Paolo arrossì ancora di più, poi però prese anche lui l'iniziativa e capovolse la situazione. Mark si trovava ormai sotto di lui. Paolo si piegò baciandolo dolcemente per poi scendere fino alla cintura sempre con dei piccoli baci. Solo che fu interrotto da Mark.

-Sei sicuro di voler continuare?, chiese il biondo.

-Si...altrimenti non avrei preso l'iniziativa no?

-Ma Paolo, sei sicurissimo, non vorrei che ti pentissi di...ecco..aver fatto la tua prima volta con me...

- Non potrei mai pentirmi!, rispose Paolo convinto e lo baciò di nuovo.

Si svegliarono il mattino seguente abbracciati. Però anche se era abbastanza tardi nessuno dei due voleva alzarsi. Adoravano entrambi stare in quella posizione e volevano restarci il più possibile.

-Buon giorno amore, sussurró Mark con voce rauca.

-Buon giorno, sorrise il castano.

-Dobbiamo alzarci,tua madre arriverà fra poco e dobbiamo fare colazione sono le dieci e mezza.

-Mhm...hai ragione.

Paolo si spostò e fece una smorfia.

-Tutto ok?

-Si, tranquillo...

Dopo svariati tentativi Paolo riuscì ad alzarsi e a camminare un pò meno a tacchino. Mark gli offrì più volte il suo aiuto ma Paolo rifiutò sempre. Infatti dopo poco tempo arrivò anche la madre che appena vide la camminata di Paolo, tratteneva a stento una risata. Anche se lei lo capiva o al meno parzialmente, visto che la prima volta è un pò così per tutti. Lei non si arrabbiò o cose del genere anche perché Paolo aveva diciassette anni e era abbastanza maturo per decidere da solo cosa fare o no. Poi si vedeva da al meno un miglio l'amore che provavano i due ragazzi.

-Perché non andate un pò sul divano? Vi chiamo io quando è pronto il pranzo!, disse la madre sorridente.

I ragazzi annuirono e andarono sul divano dove guardarono un pò la tv e si scambiarono ogni tanto qualche bacio.
















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