tè e fiori di pesca (Hidetoshi Nakata)

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Meraviglioso giorno in spiaggia come sempre del resto. I suoi compagni di squadra se ne erano già andati per i fatti loro, chi in coppia, chi in gruppo ed alcuni anche da soli.

Il giovane capitano aveva deciso di andare al chiosco vicino alla spiaggia per prendersi qualcosa da bene. Conosceva i gestori da oramai molto tempo visto che era la spiaggia che la squadra di calcio frequentava da oramai qualche annetto. Si sbottonò leggermente la sua camicia color rosa tenue e mise le mani nelle tasche dei suoi pantaloni neri. Portava delle converse nere e aveva i capelli estremamente corti per via del caldo.
Entrò nel chiosco e si sedette su una delle sedie alte del bancone.

- Ciao Nakata, oggi senza Gianluca e Paolo?, chiese il gestore con il solito sorriso accogliente.

- Già, Paolo è andato all'aeroporto, il suo ragazzo dovrebbe arrivare dagli Stati Uniti fra una mezz'ora. Gianluca ha promesso di accompagnarlo anche se non ne aveva voglia, dovrebbe raggiungermi più tardi.

- Come ho potuto dimenticarmene! Paolo ieri non ha fatto altro che parlare di ehm...Mitchel? No, Michael? Va beh hai capito insomma, rise l'uomo.

Nakata rise dolcemente e annuì.

- Mark, c'eri quasi!, rispose il bruno.

I suoi occhi si spostarono su una persona. Un ragazzo giovane dai capelli corti, mossi e di un biondo dendente al castano. Aveva un sorriso mozzafiato e parlava con una ragazza che portava il grembiule nero. Aveva cinto alla vita un grembiule nero, portava dei semplici pantaloncini di jeans con una t'shirt bianca.

- Non avevo mai visto quel ragazzo è nuovo?, domandò Nakata indicando discretamente il biondo.

- Lui è mio nipote, si è offerto di darmi una mano. Di solito non viene mai qui al mare ma la sua amica lo ha trascinato qui.

- Intendi la ragazza con la quale sta parlando?  L'ho vista spesso lavorare qui, domandò il bruno interessato.

- Si, proprio lei. Adesso devo andare ci sentiamo dopo, disse l'uomo andando verso il nipote.

Disse qualcosa al nipote e alla ragazza. Il signore ricevette un cenno da entrambi i giovani. La ragazza prese subito il vassoio con le birre per un tavolo mentre il biondino si avvicinò all'affascinante capitano.

- Buona sera, cosa desidera?, chiese il biondino.

- Ehm, non saprei in realtà. Di solito prendo sempre qualcosa di alcolico ma da solo non ne ho molta voglia sinceramente. Dammi del tu per piacere non mi piacciono tutte queste formalità.

- Che ne dici di un' estathé alla pesca?

- Va bene grazie, potrei avere anche un piatto di chitarrine allo scoglio per piacere?

- Arriva subito! Hey, Cami hai preso gli ordini del tavolo 20?

- Non ancora, dammi un secondo!

Nakata non riusciva a staccare gli occhi di dosso al biondo. Il modo in qui parlava, come si muoveva, possedeva una charme incredibile. Non si stupì per niente del fatto che molte ragazza stavano cercando di abbordarlo con sguardi, sorrisini e flirt vari ma il giovane non aveva ceduto nemmeno una volta.
A Nakata squillò il cellulare facendolo sobbalzare come un coniglietto.

- Cretino mi hai spaventato che vuoi?, chiese scocciato Nakata.

- Voglio il...

- Gianluca e basta con ste parolacce!, si sentì Paolo.

- Paolo, dio c...leziano. Tra voi due che limonate da mezz'ora e sto traffico...

- Vai al sodo, lo interruppe Nakata.

- Fra una due ore massimo ti dovrei raggiungere al chiosco. Paolo, Mark santo Iddio, limonate in Hotel.

Nakata scoppiò in una risata. Non che godesse del fatto che il suo amico doveva assistere a certe scene però doveva ammettere che era proprio divertente.

-Va bene ci sentiamo dopo, rise Nakata.

- Già, se non muoio prima, mormorò il moro prima di riagganciare.

- Incredibile il capitano Hidetoshi Nakata che scoppia a ridere, questa mi è nuova, disse il biondo portando a Nakata sia la seconda bottiglietta di tè che il piatto di pasta.

- Come fai a conoscere il mio nome? E perché ti sembra tanto strano?, domandò il capitano.

- La mia amica ti ha visto spesso qui e a quanto pare tu e il tuo amico moro ridere poco al contrario degli altri e gioco a calcio anch'io, come posso non conoscere il mitico capitano Hidetoshi Nakata.

- Giusto, è vero. Ora vorrei sapere il tuo di nome.

- Non correre tigre, replicò il biondo prima di tornare al lavoro.

Nakata scosse il capo con un sorriso compiaciuto in volto ed iniziò a mangiare. Finì pochi minuti dopo e si mise a guadre il cellulare per un po'. Si svegliò dalla sua trance sussultando quando sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla.

- Ma che sei scemo?, gridò Nakata guardando l'amico.

- Scusami tanto è. Non l'ho di certo fatto apposta, disse Gianluca.

- Salve ragazzi, volete qualcosa da bere?, chiese l'amica del biondo.

- Posso avere un birra bionda per piacere?, chiese Gianluca.

- Piccola o media?, chiese lei.

- Piccola, grazie.

- D'accordo, lei invece?,  domandò la ragazza.

- Ehm niente per adesso ma il ragazzo che mi ha servito prima?

- Ha appena finito il turno credi che sia andato a cambiarsi, rispose vagamente la ragazza.

Lei portò subito la birra piccola al moro e poi continuò con il suo lavoro. Visto che si erano oramai fatte quasi le undici di sera le luce si abbassarono e misero la musica, facendo diventare il chiosco una specie di discoteca. Nakata portò il suo sguardo sul bancone e vide che davanti a se c'era un fiore di pesco. Sorrise sapendo già da chi poteva essere.

- Allora vieni a ballare o rimani lì impalato?, chiese una voce.

Nakata si girò e vide il cameriere che gli stava tendendo la mano. Gianluca assisti alla scena con un sorrisino in volto e sorseggiando la sua birra.

- Prima vorrei sapere con chi ho il piacere di ballare.

- Vito! Di alla tua amica di venire a servirci!, gridò uno dei ragazzi seduto al tavolo vicino alla porta.

- Sto arrivando, datemi un secondo! E comunque ho un nome! Ah e un per piacere sarebbe pure gradito trogloditi, replicò la ragazza stizzita.

- Mi scusi tanto principessina, disse uno dei ragazzi.

La ragazza portò gli alcolici ai ragazzi. Uno di loro fece una battutaccia e il biondo stava per intromettersi ma fu stoppato da Gianluca.

- Allora, facciamo così io do una mano alla tua amica e voi due andate a ballare. Oggi mi senti particolarmente in vena di trovare insulti raffinati, disse Gianluca.

Il biondo annuì e andò sulla pista da ballo con Nakata che aveva un ghigno in volto.

- Vito quindi?, sorrise lui.

- No, Vittorio. Quei cretini non sanno nemmeno il mio nome e non provare a chiamarmi Vito.

- Va bene Vittorio, replicò Nakata scandendo bene il nome del giovane.

Ballarono per tutta la serata divertendosi come non mai.

- Domani ti trovo qui vero?, chiese Nakata guardando il biondo.

- Mhm, estathé alla pesca domani vero?, rise Vittorio.

Nakata annuì con un piccolo sorriso in volto.



Nda
Salve, allora questo One shot è dedicato a questa personcina -fenikkusu. Spero che ti piaccia e tanti auguri di nuovo!

Inazuma OsWhere stories live. Discover now