CAPITOLO 31

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PREOCCUPAZIONI

Non posso dire di essere sorpresa della sua presenza, ormai mi sto abituando a questo suo lato possessivo e protettivo, anche se non capisco il motivo preciso per cui stia facendo tutto questo casino.
Si, lo so che ci tiene molto a me ma cosi è troppo e come ha sempre detto mia madre il troppo stroppia, non c'è bisogno di correre come un pazzo per tutta la città, questo suo atteggiamento sta iniziando ad infastidirmi.
<< Cold! Ma che sorpresa trovarti qui, che coincidenza, non è vero Emma?! >> esclama Aria accavallando le sue lunghe gambe e incrociando le braccia, si sta sicuramente godendo la scena mentre io vorrei solo scomparire in questo momento.
Doveva proprio entrare mentre stavo parlando del nostro "momento"?! La situazione è già imbarazzante di suo e Aria di certo non è di grande aiuto, comincio a pensare che le piaccia vedermi in difficoltà.
Ho capito dai, affrontiamo anche questa.
Con grande coraggio decido finalmente di guardarlo in faccia. Ha il respiro affannato, i capelli tutti scompigliati e il viso bagnato. Io e la mia nuova amica vestite da post-sbornia e lui tutto sudato... ci cacceranno di sicuro da questo bar.
Avevo ragione, ha corso per tutta la città oppure, come suo solito, ha lasciato la macchina in mezzo al traffico ed è venuto subito qui. Allora è rimasto qualcosa del vecchio Nick!
Il suo sguardo è impassibile, non riesco a intravedere nè rabbia nè preoccupazione, so che sta aspettando la mia solita sfuriata ma non gliela darò vinta questa volta.
Vediamo come reagisci a questo nuovo approccio...
<< Esatto cosa ci fai ancora in piedi? Siediti pure. >> dico mostrando uno dei miei sorrisi falsi.
Aria è spiazzata da questa mia insolita calma e cosi, per farle capire tutto, le faccio un'occhiolino mentre le bisbiglio di stare al gioco.
Gli sposto la sedia in modo che il perfetto ragazzo dagli occhi verdi possa sedersi vicino a me.
Si siede e mi accorgo da sotto il tavolo che le sue mani stanno tremando e cerca di fermarle coprendone una sopra l'altra in modo frenetico.
Ok, non pensavo che fosse cosi grave!
Rimane in silenzio per qualche secondo fino a quando Aria, non sopportando più questo imbarazzo, decide di rompere il ghiaccio.
<< Quindiiii...>>
<< Stai bene? >> dice improvvisamente lui appoggiando una mano sopra la mia.
Mi guardo intorno e sembra che tutta l'alta società di New York ci stia fissando, non sono abituati a queste effusioni in pubblico mentre Aria sembra godersi lo spettacolo, le mancano solo i popcorn.
Non ricevendo una mia risposta intreccia le sue dita alle mie provocandomi dei piccoli ma forti brividi per tutta la colonna vertebrale. Non puoi farmi questo, non proprio adesso. Devo essere forte e non cadere nella tentazione di baciarlo con la stessa passione di prima.
Riassumo una posizione eretta e comincio la mia recita da ragazza per bene.
<< Non mi sembra il momento adatto per parlarne ora, Nick. >> gli sussurro sorridendo a tutto il personale della sala.
<< Invece lo è , visto che ho appena fatto una specie di maratona solo per vederti e per evitare di fare a pugni con quel deficiente. >> sussurra osservando ossessivamente le mie labbra.
Non cadrò nella tua trappola così facilmente, scordatelo.
<< Non era necessario tutto questo, sto bene, ti ho scritto dei messaggi e finiva lì.>>
Aria nota l'aria gelida che c'e tra noi e interviene in mia difesa.
<< In effetti i suoi messaggi erano chiari, non cr....>>
<< Secondo te solo dei messaggi possono essere sufficienti per rassicurarmi?! Eri da sola con lui , mi hai cacciato via e non mi hai lasciato nessuna scelta! >> dice Nick alzando la voce e facendo cadere la sedia all'indietro provocando un forte rumore.
Oh merda, tutti sussultano per lo spavento e se devo essere sincera anche io, è troppo agitato. Adesso basta però, è una follia!
<< Devi smettere di interromperla mentre parla, non essere maleducato! >> dico a bassa voce avvicinandomi a lui nel tentativo di calmarlo una volta per tutte.
Proprio in quel momento vedo da dietro le sue spalle il direttore del bar che cammina dritto verso di noi.
Ecco apposto, fuori dal bar. Fantastico!
<< Signori, devo chiedervi gentilmente di uscire da qui, non possiamo tollerare tutto questo rumore. >>
Nick alza infastidito gli occhi al cielo, si gira verso di lui fino a trovarsi davanti alla sua faccia, in segno di sfida.
Oddio, che sta facendo?
<< Senta, io tutto questo "rumore" di cui lei parla non lo sento, mi sembra tutto tranquillo, anche perché non penso che a mio padre sarebbe piaciuto che io fossi accusato di queste cose. Non crede? >> dice puntandogli ripetutamente il suo indice sul petto.
Eh? Non mi dire che...
Il direttore sgrana gli occhi e balbetta senza sosta.
<< Signor Cold, sono, sono desolato, non s-succederà più, ora vado, buona permanenza, mi saluti sua madre! >>
Esce dalla sala mettendosi una mano sulla fronte per l'imbarazzo.
Capito, suo padre era socio del Penrose e di non so di quanti altri negozi o ristoranti sparsi per tutti i distretti.
Nick non ha mai amato sfruttare il patrimonio che gli ha lasciato dopo la sua morte, ma che gli sta succedendo?
La sua espressione cattiva, il suo tono sprezzate e la sua imprevedibile voglia di fare a risse con chiunque.
Nick socchiude gli occhi e fa dei grandi respiri profondi fino a quando nota quanto io sia spaventata e in quel momento ritorna ad essere il ragazzo che conosco da una vita.
Capisco solo ora che alcune lacrime scendono lentamente dal mio volto, è la mia reazione quando ho paura e lui lo sa perfettamente.
Dopo la confessione di Nick tutti fanno finta di niente mentre Aria continua a fissarci cercando una via d'uscita.
Silenzio assoluto, nessuna parola, nessuno si azzarda a parlare per qualche minuto.
Nick è il primo a farlo.
<< Em, io...>>
<< Andiamo fuori. >> riesco a dire.
Lui mi fissa.
Non riesco a stare qui con tutti che ci fissano, è una questione tra me e lui.
<< No ti prego non posso sopportare un'altra discussione. >>
<< Non ci sarà se usciamo adesso da questo dannato bar. Aria ti dispiace? Ti lascio i soldi, pago io e tieni pure il resto. >> dico esasperata.
<< Si tranquilla. Ci vediamo
dopo allora. >>
<< Dopo? >>
Nick la fulmina con lo sguardo.
<< Ops! >> dice lei tra una risata e l'altra.
Che succede?
<< Non capisco...>> dico guardando confusa tutti e due.
<< Oh, capirai presto...>>
<< Aria. >> sussurra Nick, è sul punto di scoppiare definitamente.
<< Va beeene, è meglio che voi due andiate ora. >>
Decido di lasciar perdere, tutto pur di uscire da qui.
Mi dirigo velocemente verso l'uscita fino a ritrovarmi finalmente all'aria aperta, lontano quegli snob ficcanaso. Ciò che mi preoccupa di più adesso è il mio miglior amico, lo sto portando all'esasperazione, gli sto facendo del male e questo non va per niente bene.
Aspetto a braccia conserte che esca da quella porta, cosa che fa nel momento in cui lo penso.
È spaventato, si vede da come mi guarda, in un modo differente che ho compreso solo in questi ultimi giorni. Ha paura di me, ha paura di perdermi, forse. O forse no.
<< Emma...>> dice avvicinandosi con passo moderato verso di me ma la mia mano lo blocca prima che lo faccia la mia mente, o il mio cuore.
<< Cos'era quello? >> dico indicando l'edificio dietro di lui.
La mia voce è rauca come la sua, dopo aver gridato per giorni riesco solo a sussurrare invece che parlare.
<< Va bene, non dovevo rispondere così ad Aria, solo che non sa tenere la bocca chiusa. >>
<< Non sto parlando di lei, sto parlando del terribile spettacolo di prima. >>
Abbassa lo sguardo e i suoi occhi si concentrano attentamente su tutto ciò che lo circonda, tranne che a me.
Insisto per una risposta perché so che se no passerà un'eternità.
<< Allora? >>
<< Ho esagerato, lo ammetto. >>
<< Tu non fai queste cose. >>
<< Lo so. >>
<< Non usi il nome di tuo padre per ottenere questi risultati. >>
<< Lo so. >> ripete sospirando.
<< Che ti sta succedendo? >>
<< Non lo sopporto. >>
Giuro, più il tempo passa più la mia vita sembra una consulenza psicologica!
<< Che cosa Nick? Parlami. >>
<< Mi hanno abbandonando tutti. Tu mi stai lasciando, mi abbandonerai. >> mi urla continuando a non guardarmi in faccia.
Ecco le parole che ho sempre temuto, le parole da cui sono sempre scappata.
Lo prendo per un braccio e con forza lo attiro verso di me, avvolgendolo poi delicatamente tra le mie braccia. Un abbraccio che potrebbe durare fino alla fine dei tempi, non mi dispiacerebbe.
<< Ehi, io sono qui, sarò sempre al tuo fianco, non sarai mai solo, non fino a quando sarò in vita, non ti libererai così facilmente di me. >>
Affonda il suo viso nell'incavo del mio collo e mi godo ogni singolo secondo di questo momento perfetto.
<< Si lo so, sono solo stressato, ero preoccupato, non sapevo come sarebbe finita con Leo, non potevo fare niente perché me lo hai impedito e ora non posso starti lontano, non dopo quel bacio... >>
Wow. Stai calma, non ha detto niente di che. Ha solo detto che non può stare lontano da te, non è niente.
Ma chi voglio prendere in giro?!La ragazzina che è in me sta impazzendo dalla gioia.
Non devo farmi vedere così debole davanti alle sue parole romantiche, ricorda che dovrai partire, sarete distanti e non puoi permetterti di soffrire ancora.
Devo far finta che non abbia significato niente, devo e basta.
Mi allontano dalla sua stretta e faccio alcuni passi indietro.
<< È stato solo un bacio. Un bacio innocuo. >>
<< Davvero? >> dice lui guardandomi come se avesse finalmente conquistato la sua preda preferita.
Cammina lentamente in avanti ed elimina la distanza che c'è tra di noi.
Non farlo, non posso arrendermi così facilmente.
Avvicina il suo viso alla mia guancia, sfiorandomela dolcemente.
NON FARLO, non perdere il controllo, non baciarlo.
Resisto alla tentazione ma improvvisamente sento la sua voce rauca che mi sussurra qualcosa nell'orecchio.
<< Sembrava più che un bacio, credo che tu ti stia innamorando anche fin troppo di me. >>

COMPLICATED.Where stories live. Discover now