CAPITOLO 32

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SORPRESA!

"Innamorando?"

La vocina nella mia testa lo ripete all'infinito, è possibile? Certo che no, stai scherzando? Non è normale, è surreale, troppo presto, troppo prevedibile, è semplicemente impossibile. 
Lo osservo mentre si allontana di pochi centimetri dal mio viso, sorride e da lì capisco che sta scherzando, come sempre. I suoi occhi però brillano, sono lucidi, come se aspettassero una vera e propria risposta, non so cosa rispondere.
Ha questo potere di farmi mancare le parole dalla bocca e di farmi sembrare un'idiota. Lo ha sempre avuto ma mai come ora. 
Ho capito che mi ha colpito di più il tradimento che il mancato amore con Leo, non che non fosse importante per me, ma non posso passare da un odio incontrollabile per una persona a un amore sfrenato per un'altra. La vecchia Emma ne sarebbe stata anche convinta, ma non adesso, non dopo tutto questo. Oddio leggo troppe storie d'amore...forse devo iniziare a leggere qualche libro horror.
Nick fissa insistentemente le mie labbra, me ne sono accorta mentre la mia testa continuava a formulare  tremila stupide ipotesi. Riacquista lucidità, dannazione! 
Muove lentamente le sue mani tra i miei capelli e passa il suo pollice per tutto il mio collo, tracciando una linea perfetta dal lobo fino ad arrivare alla clavicola, questo mi provoca un sospiro  forse anche troppo sonoro e un sogghigno di conquista in Nick.
In un secondo momento mi ritrovo a fissare le sue labbra che si avvicinano tempestosamente alle mie...troppo vicine, per oggi può bastare. 
Non posso, no. 
<< Un bacio innocuo, non insistere. >> dico guardando la strada davanti a me, in modo da evitare il suo sguardo. 
<< Lo sai che non è cosi, sai ben...>>
<< Cosa stiamo facendo Nick? Dimmelo tu perché io non ci sto capendo niente di tutto questo. >> esclamo in tono decisivo dandogli le spalle. 
Sento il suo respiro accellerato, la mia domanda lo ha sorpreso e so benissimo che è agitato, ma mai come me in questo momento.
<< Che intendi per "questo" ? >>
<< Noi, Nick, noi! >> urlo esasperata girandomi verso di lui.
<< Siamo noi tutto questo, Nick...>> bisbiglio poi puntando con l'indice il minimo spazio che ci divide.
Si mette le mani tra i capelli muovendo il suo ciuffo da una parte all'altra con gesti automatici e frenetici mentre il suo sguardo è perso nel vuoto. Ecco una cosa che non sopporto di lui: quando non risponde subito e inizia a fissare il vuoto. Eppure eccomi ancora qui, attratta come una calamita verso di lui , nonostante tutto e nonostante tutti. Peró almeno tu dovresti essere il più convinto tra i due, è lui che si è arrabbiato con Jack il giorno della festa, è lui che mi ha baciato, è lui che mi ha confessato di non volermi perdere, dì qualcosa!
<< Lo sai quello che penso. >> sussurra tutto d'un fiato.
Il Nick menefreghista é tornato...
<< No, non lo so. In soli pochi giorni è cambiato tutto per me, sono molto confusa. Mi baci, poi fai finta che non è successo niente, poi mi confessi che fai cosi perché non mi vuoi perdere ma  dopo un semplice litigio ti rimangi tutto, mi difendi ma subito dopo mi abbandoni per ore! Che sta succedendo? Tutto questo perché sai che andrò via da qui? Non è necessario, io ci sarò sempre, e non devi dimostrarmi il tuo affetto, ne sono consapevole. Ma no... >> 
Vengo interrotta dal suo braccio che afferra il mio e la sua mano sinistra che si appoggia alle mie labbra in modo da farmi zittire. Questa mia parlantina mi stupisce ma è necessaria per fargli capire la mia frustrazione, non posso andare avanti cosi , NOI non possiamo andare avanti cosi.
<< Io ti difendo perché è quello che gli amici fanno, certo che sto male, io non ti voglio perdere e so già che non ti perderò, ne ho la certezza. Ma cerca di capire, anche io sono confuso, capisco solo il dieci percento di ciò che sto facendo, quando ci sei tu di mezzo non ragiono e non mi riconosco più. So solo che devo proteggerti e starti vicino anche se non vuoi. >> dice in un sospiro.
<< Ma tu non puoi nemmeno incasinarmi cosi la vita! >> gli grido mentre sposto con un colpo secco le sue dita dalle mia labbra che fremono.
Oh no, ecco le lacrime, sono proprio una piagnucolona, non ho mai pianto cosi tanto in tutta la mia vita e so perfettamente il perché...
Anche per me è la stessa cosa, io provo le stesse cose, anche io non sopporto l'idea di perderlo e anche io perdo la ragione quando sono con lui, e non riesco a reagire. Però allo stesso tempo qualcosa dentro di me mi ferma da tutto questo, qualcosa mi vuole proteggere da ciò che avverrà se mi lascio andare completamente e non posso non ascoltarla. Sono stata delusa troppe volte e nel giro di cosi poco tempo, non posso rifare gli stessi errori, non lo permetterò, ho bisogno di tempo. 
<< Ti prego Emma.. >> esclama lui alla vista delle lacrime che scendono dal mio viso fino a toccare il lastricato del parcheggio del bar. 
<< Basta con il pregare Nick, senti la colpa è mia. Non dovevo chiederti questo, è tutto un casino e non è colpa tua, sono io. Non devi dire niente, abbiamo perso il controllo per un attimo. La nostra amicizia è troppo forte per essere rovinata dalla nostra impulsività. >>
<< É questo ciò che vuoi? >> mormora in modo da non farsi sentire da me, ma riconoscerei la sua voce ovunque io sia.
No. Assolutamente no. Ma qualcuno deve farlo.
<< Si >> rispondo decisa.
Sei una bugiarda.
Le mie lacrime non cessano.
<< Vuoi mettere fine a "tutto questo" ? >>
<< Nick...>> 
<< Vuoi mettere fine a "noi"?
Noi....
Sei una codarda.
<<  Non alla nostra amicizia. >>
<< No Em...>> dice camminando fino a trovarsi a un millimetro da me.
Mi guarda dalla testa ai piedi, sta studiando il linguaggio del mio corpo, lo so. Devo fingere alla perfezione.
<< Vuoi mettere fine a "noi" ? >>
Smettila di ripetere questa parola.
Scaccio via le lacrime passando repentinamente per tutto il viso le maniche della mia felpa.
Sú Emma coraggio, un colpo netto, é l'unico modo per non soffrire, per non farlo soffrire.
<< Siamo amici Nick, lo saremo per sempre. >> dico con tono convinto guardando un pó dappertutto, ma non il suo perfetto viso.
Perché so che potrebbe far saltare il mio piano.
Con la coda dell'occhio vedo che gira intorno a se stesso, mettendo a pugno le sue mani dentro le tasche, come se fosse un modo per scaricare tutta la sua frustrazione.
Non so che dire, non so più che pensare , non so più che fare.
<< Credo che sia meglio così. >> gli sento dire tutto d'un tratto.
Si, eccome se fa male.
Rimango in silenzio per non so quanto, non voglio nemmeno saperlo, vorrei solo andare a casa, correre dritta verso la mia camera, fissare il soffitto oppure far finta di leggere un romanzo strappalacrime, perché so che non servirà a niente ma almeno sarò da sola.
<< Non dovevo alzare la voce, hai già  dovuto sopportare troppo oggi. Jack, Leo e la storia di tuo padre... >>
<< Fa niente, sto bene. >>
No, non è vero ma decido di lasciar perdere.
La tensione tra di noi viene spezzata da un messaggio vocale nel gruppo della famiglia su WhatsApp.
Alzo il volume in modo da sentire ma me ne pento immediatamente quando sento la voce stridula di mio fratello che mi chiede insistentemente quando tornerò a casa per cena. Metto d'istinto le mani sopra le orecchie, strizzo gli occhi e faccio delle smorfie di dolore.
E proprio in quel momento Nick scoppia a ridere e io lo seguo immediatamente.
<< É incredibile. >> sogghigna indicando il mio cellulare.
<< Questo bambino mi porterà allo sfinimento. >> dico ridendo.
Prima urliamo, poi parliamo seriamente e alla fine ci ritroviamo a ridere come quando eravamo piccoli. "Noi" siamo così, "noi" siamo questo, ecco cosa siamo. Siamo un perfetto casino che purtroppo non può essere risolto. Già, godiamoci questi momenti finché durano.
<< Dai, ti accompagno a casa, si sta facendo buio, non ti lascio andare a casa da sola. >> esclama esasperato premendo insistentemente i pulsanti delle chiavi, ma senza risultato.
<< Ehm, con quale macchina? >> 
Sbuffa e nel momento stesso ride battendosi le mani sulla fronte.
<< Vero. L'ho lasciata a venti minuti di distanza da qui, in seconda fila penso. Dovremmo camminare per un pó. >>
Prevedibile. Ha corso fin qui per assicurarsi che io stessi bene.
Sono la regina delle stronze.
Iniziamo a camminare a passo veloce.
<< Sai che molto probabilmente ti avranno messo una bella multa, vero? >>
<< Oh penso di poterla pagare, infondo sono uno dei ragazzi più ricchi dell'Upper East Side, no?! Un bellissimo ragazzo milionario. >> dice imitando la voce di uno dei tanti figli degli ex colleghi di suo padre.
<< Si certo, bad boy. >> mormoro alzando gli occhi al cielo.
Lui si limita solo a sorridermi.

COMPLICATED.Where stories live. Discover now