Addio

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Subito dopo la sua dolce affermazione gli sorrido dolcemente e solo dopo aver sospirato con voce pacata gli dico: <<Shawn, anche io non voglio, ma sappiamo entrambi che questa non è casa mia>>
Di tutta risposta il ragazzo mi afferma saldamente i fianchi e con la voce ormai rotta mi dice: <<Vieni a vivere con me, solamente io e te>>

Solamente io e te

Nella mia testa continuava a rimbombare questa frase in continuazione come se fosse un boomerang.
Mi sarebbe piaciuto restare per sempre con lui, ma questo non era il mio posto.
La mia mamma sarebbe rimasta da sola ed io non avrei mai potuto sopportare il peso di averla lasciata sola...

Di tutta risposta gli accarezzo dolcemente una guancia per poi passare con delicatezza le dita nei suoi morbidi capelli.
Restiamo così, in silenzio, per poco fin quando poi con la voce ormai ridotta a un sussurro gli dico: <<Shawn io non posso.
Non posso abbandonare la mia mamma e non posso lasciare i miei amici>>
Mi fermo un secondo per cercare di trattenere le lacrime e poi con la voce ormai quasi sull'orlo di un pianto incontrollato continuo dicendogli: <<Scusami, scusami Shawn...>>

E subito poi cerco di allontanarmi,ma appena lo faccio il ragazzo della hall mi afferra saldamente un polso e tirandomi di nuovo verso il suo petto mi dice: <<Scusami tu, in fin dei conti io e te siamo probabilmente due sconosciuti che non si vedranno mai più...>>
Si ferma un secondo per riprendere fiato, ma proprio quando sta per continuare a parlare lo interrompo e alzando di poco la voce e iniziando a scuotere la testa a destra e a sinistra gli dico: <<Shawn tu per me non sei uno sconosciuto, se solo non fossi così riflessiva avrei subito assecondato in men che non si dica la tua proposta...>>
Mi fermo un secondo giusto il tempo di far scendere una lacrima sul mio viso e poi con ormai il singhiozzo causato dal pianto gli dico: <<Io non ti dimenticherò mai Shawn, te lo prometto>>
E subito poi lo abbraccio forte iniziando a piangere a più non posso contro il suo petto.

Per me lui era davvero importante, forse non sapevo davvero nulla di lui, probabilmente non mi sarei neanche dovuta fidare, ma le sue parole e la sua storia mi avevano fatto capire come si sentiva ed io, a tratti, in lui mi rispecchiavo.

Improvvisamente mentre ero immersa nei miei pensieri iniziai a maledirmi, quanto avrei voluto dirgli che mi ero innamorata di lui, ma cazzo non volevo neanche ammetterlo a me stessa soprattutto ora che non ci saremmo mai più visti.

D'improvviso a interrompere quel silenzio è Shawn che alzando il mio viso verso il suo per potermi guardare negli occhi mi dice: <<Non promettere Anna, io non ho più voglia di sentirmi dire delle promesse che non vengono mai mantenute...>>
Il ragazzo dalla sciarpa bianca si ferma un secondo per asciugarmi una delle tante lacrime che stavano cadendo dai miei occhi e poi continua dicendomi: <<Le promesso vengono fatte per essere infrante e per far capire all'uomo quanto nella sua instabilità sentimentale faccia schifo.>>
Questa volta Shawn si ferma a fissare il cielo e tenendo ancora lo sguardo fisso alle stelle mi dice: <<Dimmi che ogni sera anche solo per cinque secondi alzerai lo sguardo alle stelle.
Dimmelo solamente, almeno così se un giorno ti dimenticherai non avrai infranto una promessa...>>

Di tutta risposta gli poggio una mano sul viso e solo dopo averglielo fatto abbassare per poterlo guardare in quei due grandi pozzi grigio-celesti, con la voce ormai triste gli dico: <<Alzerò tutte le sere lo sguardo al cielo, non te lo prometto ma giuro che tu e i ricordi che ho su di te sarete per sempre la cosa più bella che io abbia mai avuto.
Li conserverò come se fossero diamanti>>

Di tutta risposta il ragazzo della hall inizia a singhiozzare e, tra i vari singhiozzi improvvisamente mi dice: <<Sarai per sempre una piccola parte di me.>>

Subito poi poggia nuovamente le mani sui miei fianchi e abbassandosi all'altezza del mio viso, d'improvviso i nostri respiri e i nostri singhiozzi diventano un tutt'uno.
Non c'era più distinzione tra maschio e femmina o Anna e Shawn, c'eravamo soltanto noi due che avevamo appena mostrato le nostre fragilità alla luna che avrebbe per sempre conservato il nostro ricordo.
Il ricordo di due ragazzi innamorati che però non avranno mai più l'occasione di vedersi...

Improvvisamente mentre i nostri nasi ormai si toccavano una sua lacrima scende lentamente sul suo viso e solo dopo essere passata sul suo naso cade anche sul mio e poi finisce la sua corsa schiantandosi sul mio collo.
Appena quella dannatissimi lacrima bagna il mio collo, il mio respiro si spezza.
Shawn mi sarebbe mancato come l'aria domani mattina, tra una settimana, un mese e probabilmente anche tra cinquanta anni!

Io e quel ragazzo dalla pelle bianchissima restiamo per infiniti minuti così, naso contro naso con le lacrime che ormai si mischiavano tra di loro e corpo contro copro come a voler ricordare per sempre questo senso di completezza tra le nostre due anime.

Dopo molto mi allontano dal suo viso e togliendo le sue braccia dai miei fianchi pongo tra noi molti centimetri di distanza.
Resto a guardarlo da lontano e sorridendogli mi allontanò ancora un po'  fin quando la sua voce non mi blocca.
<<Anna aspetta>>
Subito quindi mi giro e vedo il ragazzo della hall avvicinarsi al mio corpo fin quando poi dopo essersi messo di fronte a me, con tono triste, ma con un sorriso dolce mi dice: <<Tieni, prendi questa>>
E subito dopo vedo Shawn togliersi la sua sciarpa bianca dal collo.

Di tutta risposta io resto immobile e Shawn notandolo si avvicina ancora un po' e me la mette con delicatezza intorno al collo.
Resta pochi secondi a fissare la sua sciarpa bianca ormai avvolta intorno al mio collo e poi, dopo essersi allontanato un po' mi dice: <<Tienila tu, io non ne ho più bisogno>>
E subito dopo aver detto questo si gira e va verso il suo albero.

Di tutta risposta io inizio a piangere nuovamente in modo però silenzioso e solo dopo aver stretto forte la sua sciarpa tra le mani realizzo che questo era davvero un addio definitivo.

Di tutta risposta mi asciugo velocemente le lacrime e alzando di poco la voce per farmi sentire gli dico: <<Ci scriveremo?>>
Subito dopo la mia domanda il ragazzo della hall si gira velocemente verso di me e con un sorriso triste mi dice: <<Sì, ci scriveremo...>>
E subito poi lo vedo sedersi sotto l'albero dalla grande chioma innevata.

Di tutta risposta stringo ancora più forte la sciarpa e continuando a piangere corro via da quel luogo che sarebbe stato per sempre nostro.

Durante la mia corsa verso l'hotel mi era capitato ci cadere diverse volte a terra, ormai le ginocchia e le mani mi facevano male si, ma il dolore fisico paragonato a quello che sentivo dentro di me era veramente nullo.

In men che non si dica mi trovo fuori la porta dell'hotel, subito entro e senza guardare bene dove vado inizio a, salire le scale che mi portano dinanzi la porta della mia camera.
Cerco di asciugarmi velocemente le lacrime e poi con molta rabbia e delusione inizio a bussare alla porta della stanza che condividevo con le mie due migliori amiche.

//Viaggio tra le montagne// Shawn Froste, Inazuma ElevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora