Capitolo 35 (✔️)

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Siamo a Bora Bora da quasi un mese e, da quando siamo qui, non abbiamo fatto altro che divertirci. Escursioni in barca, nuotato con gli squali, anche se io ne sono rimasta traumatizzata. Dom ha insistito perché lo facessi e me ne sono pentita. Lo abbiamo fatto con persone esperte ma questo non è bastato a tranquillizzarmi. Un po' di giorni dopo, quando ho ricominciato ad avvicinarmi all'oceano, ci hanno fatto giocare con i delfini. Siamo andati in escursione su acquascooter verso il Lagoonarium dove abbiamo visto tante tartarughe di mare. Ci hanno fatto vedere tantissimi luoghi stupendi che non credevo nemmeno potessero esistere. Abbiamo cenato in uno stupendo ristorante francese sotto le stelle gustandoci ogni attimo da soli. Ma, purtroppo, il lavoro chiama e siamo costretti a ritornare a Los Angeles, anche se non nego che avrei di gran lunga preferito trasferirmi su quest'isola. Domani nel pomeriggio parte il nostro aereo ad elica verso Tahiti per poi prendere un aereo per Los Angeles. Quindi abbiamo ancora un po' di tempo per restare soli. Passeggiamo sulla spiaggia bianchissima aspettando di vedere il tramonto, cosa che abbiamo sempre fatto prima di andare a cena. Non lo so perché, però è romantico aspettare insieme il calar del sole. E come tutte le sere, prima di andare a cena, ci fermiamo in un piccolo chiosco per prendere un gelato. Cioè, io prendo un gelato perché Dom non lo fa. Anche stasera ho intenzione di fermami e prenderne uno.

"Ho voglia di un gelato." dico, mentre continuiamo a camminare mano nella mano.

"Meno male che non ingrassi. Prima il gelato poi la cena. Non ti rovini l'appetito?" chiede, fermandosi e guardandomi perplesso.

"No, non me lo rovino. E aspetta un attimo. Cosa vorresti dire con meno male che non ingrassi? Ti farei schifo con qualche chilo in più?" dico falsamente arrabbiata, aspettando che sparisca quel sorrisino che ha stampato sul viso. Gli do un pugno sul braccio cercando in qualche modo di procurargli anche solo un po' di dolore. Ma non faccio altro che scatenare di più la sua risata.

"Questo cos'era?" chiede ancora ridendo.

"Un pugno, cosa se no?!" dico mettendo il broncio. Riprendo a camminare lasciandolo dietro di qualche passo. Sta ancora ridendo e, con pochi passi, mi è di nuovo accanto. Mi prende la mano e, dopo ancora pochi passi, mi ferma facendomi voltare verso di lui. Mi tira verso di se e, prima che le nostre labbra potessero unirsi, mi spiazza con le sue parole.

"Sposami, Sam!" dice non lasciando nemmeno per un secondo la presa sia dei miei fianchi che dei miei occhi. Mi ha lasciata di sasso e, incredula, non riesco a dire niente.

"Stai scherzando?" chiedo con gli occhi lucidi. Siamo ancora abbracciati e i suoi occhi non lasciano trasparire nemmeno una piccola insicurezza. È realmente sicuro di quello che ha appena detto.

"No, mai stato così serio." dice portandosi una mano in tasca e cacciandone un piccolo cofanetto. Istintivamente, abbasso la testa fino a posarla sulla sua spalla mentre lui tira fuori dal cofanetto il piccolo anello. I miei occhi si sono riempiti di lacrime, mentre i suoi si riempiono di gioia quando, alzando la testa ritornando a guardarlo, gli porgo la mia mano permettendogli di infilare l'anello al mio dico anulare.

"Si che ti sposo,Dom!" dico fiondandomi immediatamente sulle sue labbra. Sono così felice in questo momento che tutto il resto del mondo, adesso, non esiste. Ci siamo solo io e lui.

Non appena arriviamo a casa, diamo la bella notizia a tutti che stentano a crederci. Dom che fa una proposta di matrimonio non si vede tutti i giorni. Felici, ma sconcertati, ci raccontiamo tutto quello che è successo sia qui che a Bora Bora. Prima di poterci sedere a tavola per cenare, mi viene voglia di gelato. Ho preso una pessima abitudine stando la. Chiedo a Mia se in cucina ce ne sia un po' e mi ci fiondo come se non ne vedessi da secoli. Poco dopo mi raggiunge anche Mia che, incuriosita, mi guarda addentare il gelato.

Un amore a 200 all'ora.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora