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Jimin non era solito ricevere posta — per questo, quando trovò sul tavolo del salotto una grossa busta rosa perlato, ci restò di stucco. Il suo nome era inciso con caratteri dorati, in un corsivo accattivante, e piccoli petali bianchi erano stampati sugli angoli della lettera. Con le dita appena tremanti per l'anticipazione, Jimin ruppe la carta finché non poté finalmente estrarne il contenuto: si trattava di un cartoncino bianco, anche questo abbondante di dettagli in oro, al cui centro vi era scritto: Sei formalmente invitato al matrimonio di Suran e Ronnie. Jimin ci restò di stucco. Da quando era partito per la Corea (qualche mese, oramai) la gravidanza della sorella era andata avanti e con essa anche la sua storia d'amore con Ronnie. Immaginava che prima o poi si sarebbero sposati, ma pensava sarebbe successo dopo la nascita del bambino... anche perché nessuno gli aveva mai parlato di proposte, organizzazioni o altro. Per quanto piacevole, fu comunque uno shock apprendere che la sua sorellona era in procinto di sposarsi, e fu ancora più sconvolgente notare che alla data delle nozze mancava meno di una settimana.

Jimin acchiappò immediatamente il telefono dalla tasca e cercò il numero di Suran in rubrica. Quando lo trovò, premette subito l'indice sopra di esso e fece partire la chiamata. Squillò tre volte (secondi che a Jimin parvero interminabili) prima che la ragazza rispondesse. Il suo tono era sereno e tranquillo come al solito, del tutto ignara del tifone che stava per abbattersi contro di lei.

"Fratellino, lo sai che qui a New York è quasi mezzanotte?"

"Qui invece è pieno giorno" quasi ringhiò Jimin "Ed è appena passato il postino da casa. Ti ringrazio per avermi fatto sapere in tempo del matrimonio, sorellina. Come mai non hai aspettato il giorno prima delle nozze per dirmelo?"

Suran, dall'altra parte della cornetta, trillò in una risata cristallina. "Oh, andiamo. Volevo fosse una sorpresa! Fossi stato ancora povero come il resto di noi, ti avrei avvisato un paio di mesi fa... Ma ormai sei ricco, per te e il tuo principe prendere un volo per New York all'ultimo minuto non sarà un problema. E comunque... Sorpresa! La tua sorellina si sposa!"

Jimin esitò. Forse non avrebbe dovuto, ma non riuscì a trattenersi. "Che pensiero carino! Però... Sorpresa! Io e Yoongi ci siamo mollati".

Suran cadde in un gelido silenzio.

"Cosa?"

Jimin si sedette sul divano e sospirò pesantemente. "Non ufficialmente. In realtà, ufficialmente, non siamo mai nemmeno stati insieme. Solo che... Le cose vanno malissimo. A malapena ci rivolgiamo la parola, gli ho messo il muso da settimane e non ha fatto nemmeno un passo verso di me per cercare di recuperare le cose. Non gliene frega niente. E' troppo preso dai suoi problemi per sobbarcarsi anche me. E io sono stanco di essere in fondo alla lista delle sue priorità".

"Oh, Dio, quell'idiota-" dal tono di voce di Suran, era palese fosse fuori di sé. "Che cosa cavolo gli dice il cervello?! Non importa quali problemi abbia, nessuno merita di essere ignorato".

Jimin iniziò a torturarsi la pellicina del pollice i denti, mordicchiandola nervosamente. "In sostanza, credo che al tuo matrimonio verrò da solo".

Suran restò di nuovo in silenzio, tanto a lungo che Jimin temette fosse caduta la linea. Allontanò il telefono dall'orecchio e il display si illuminò, rivelando che in realtà la chiamata era ancora in corso.

"Suran? Ci sei?" domandò.

Finalmente, sua sorella parlò di nuovo.

"Credo che... Se partirai senza di lui, sarà davvero finita. Forse dovresti provare a salvare il salvabile proponendogli di venire con te. Magari allontanarvi da Seoul potrà farvi bene, fosse anche solo per qualche giorno"

two | reasons to stay ; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora