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"Fammi una foto!" disse Mason poco prima di mettersi in posa davanti alla statua della libertà. Yoongi sollevò la pesante Reflex che portava al collo, inquadrò il ragazzo e scattò. Il sole stava già tramontando, e con esso se ne andava anche il poco calore che aveva consentito ai ragazzi di girare la città senza ibernarsi completamente. Yoongi infilò di nuovo le mani nelle tasche, poi Mason corse da lui e gli passò un braccio attorno alle spalle. "New York è meravigliosa! Mi sembra di esserci già stato, pensi che sia per colpa dei film?"

Yoongi annuì con sicurezza. "Capita a molte persone. Per me ovviamente non è così, io la conosco e basta".

"Dove vivevi?"

Yoongi non voleva rispondere a quella domanda. Non voleva parlare della sua vita, del suo essere un principe e vivere in un posto da sogno. Le persone poi ti idealizzano, un po' come aveva fatto Jimin. Voleva piacere a Mason per il casino in carne ed ossa che era, non perché era un principe. 

"Brooklyn" mentì dunque. "Dove volevi andare stasera? Hai detto di aver pensato a tutto per il tuo compleanno. Se mi dici in che zona si trova posso vedere come arrivarci con i mezzi".

Mason si torturò il labbro inferiore. Non gli piaceva l'idea di rovinare la sorpresa a Yoongi, ma al contempo era consapevole di non conoscere affatto la città, per cui l'idea di portarlo lì senza dirgli niente era impensabile. Si arrese e disse: "Ho trovato un ristorante italiano che sembra davvero delizioso. Non ci sono i Mandolini, ma trasmettono tutta vecchia musica italiana anni 50! Sembra un posto adorabile"

Per Yoongi un posto valeva l'altro, quindi fece spallucce. "Va bene. Dimmi come si chiama che lo cerco su TripAdvisor. Da lì vediamo come arrivarci..."

Mason si sarebbe dato una sberla in testa per non averci pensato lui stesso. Effettivamente erano quasi nel 2020, Google Maps esisteva, non capiva perché non avesse considerato l'idea di farne uso...

"E' il Grissini. Lo conosci?"

"Mai stato" confessò Yoongi. "Vedremo com'è- beh, i voti di TripAdvisor promettono bene" constatò, notando che aveva 4.8/5. Le recensioni dei clienti erano entusiaste, e le foto che postavano facevano semplicemente venire l'acquolina in bocca. La cucina italiana era di sicuro calorica, ma era il prezzo da pagare per gustare pietanze deliziose. Yoongi sarebbe ingrassato anche solo annusando l'aria in quel ristorante, l'idea di mangiare davvero gli faceva rimpiangere la cena dietetica che avrebbe scelto dal thailandese. Mason però sembrava davvero essere al settimo cielo, e la sua felicità contagiava Yoongi. 

I due camminarono verso la stazione metropolitana, Yoongi comprò i biglietti per entrambi e, una volta che il loro convoglio fu arrivato al binario, presero posto sui sedili vellutati. Yoongi sentiva premere nel tastino interno qualcosa di rigido - il regalo per Mason, che avrebbe dovuto consegnargli al termine della serata. Si sentiva un po' in ansia all'idea, perché lui non era certo consono a gesti plateali o romantici, ma ultimamente era come se qualcosa lo spingesse a comportarsi come mai aveva avuto il coraggio di fare. 

Mason era un'influenza positiva, in un certo senso. Si domandava, però, se anche lui fosse un'influenza positiva per Mason.

+++

Holly aveva sistemato le cose con Phil e Jimin non poteva essere più contento di così. Il pensiero che almeno lei avesse avuto una gioia nella vita sentimentale, che gli uomini non fossero completamente spazzatura ma ci fosse ancora qualcuno in grado di ragionare, riempiva Jimin di speranza (anche se a volte aveva paura che questi rari esemplari fossero solo eterosessuali, e che i gay dovessero rassegnarsi a sesso occasionale e cotte per attori di telefilm). Rispose al suo messaggio con uno pieno di faccine esultati, poi entrò su Instagram e guardò le stories delle persone che seguiva. A quanto pare Ruby Rose era in città, chissà se gli sarebbe capitato di incrociarla per strada...

Per ringraziarlo di aver preso il suo turno la sera prima (e di conseguenza anche salvato la sua relazione), Holly disse a Jimin di starsene pure a casa se voleva, perché ci avrebbe pensato lei a coprire i suoi tavoli. Il ragazzo, che non ricordava quando aveva avuto l'ultimo giorno libero che non fosse il riposo settimanale obbligatorio, per poco non si mise a saltellare per la gioia nella propria stanza. Poco importava che avesse appena finito di prepararsi e vestirsi - in men che non si dica, si sfilò le scarpe, i jeans e la felpa e si infilò il pigiama. Il piano per la serata era farsi una maratona di Maniac su Netflix, mangiando qualcosa di unto e formaggioso. Si stese sul letto, tirò fuori il computer portatile e se lo aprì sulle gambe. Si prospettava una serata meravigliosa.

Aprì il primo episodio e premette play. L'assurdo telefilm partì con la presentazione dei personaggi, dell'ambientazione atipica e confusionaria, e Jimin finì col farsi assorbire completamente da quella storia strampalata e assurda. Stava mangiando pop corn al formaggio quando il cellulare vibrò al suo fianco. Nemmeno guardò il display, concentrato com'era sulla scena in questione. Avvicinò il telefono all'orecchio e disse: "Pronto, chi parla?"

"Sono Holly!"

Jimin mise in pausa. Non gli piaceva per niente che Holly l'avesse chiamato, dal momento che si erano sentiti appena una quarantina di minuti fa tramite Whatsapp. Holly non lo chiamava mai a meno che non fosse estremamente necessario. Inoltre, erano le sei passate. Doveva già trovarsi sul posto di lavoro... Quindi...

Cazzo.

"Lo so che ti avevo detto che potevi startene a casa stasera, ma-"

Cazzo, cazzo. Era stato troppo bello per essere vero, lo sapeva. Le cose felici capitano alle persone normali, quelle che non hanno una nuova nera sopra la testa sempre pronta a scaricare fulmini e saette sopra di loro, e Jimin non era di sicuro in questa lista di bastardi fortunati.

"...-Sarah s'è slogata la caviglia venendo al lavoro, quindi senza di te e senza di lei siamo davvero nei pasticci-..."

Lui stava guardando un telefilm.

In pigiama. 

Mangiando pop corn.

E Sarah aveva avuto la brillante idea di slogarsi la caviglia?! Ma chi le aveva insegnato a camminare? Era stata sicuramente colpa dei tacchi vertiginosi che si ostentava ad indossare. Ma perché non metteva delle scarpe comode come tutte le persone normali?! Non era giusto!

"Spero che tu non ti sia già organizzato... Potresti venire al lavoro?"

two | reasons to stay ; yoonminOnde histórias criam vida. Descubra agora