VII

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"Henry." disse Zayn, battendo piano ma con decisione un pugno sul tavolo azzurrino della mensa. Sentendo quel nome tanto simile al suo, Harry alzò lo sguardo confuso su di lui, ma il ragazzo immediatamente lo zittì con un gesto della mano prima che potesse aprire bocca. "Henry Wriothesley. Ecco chi era il vero amante di Shakespeare, non la Signora Oscura o la mogliettina con il nome dell'attrice de Il diavolo veste Prada."
Louis sbuffò, mentre versava con poca convinzione qualche goccia d'olio sulla sua insalata di patate e "Non lo so, amico. Sono abbastanza sicuro che la moglie di Shakespeare non si chiamasse Meryl Streep." mormorò, girando di scatto la testa verso il supplente al suo fianco quando lo sentì strozzare una risata, nonostante stesse fingendo di frugare il suo telefono mentre mangiava svogliatamente un petto di pollo piuttosto secco.

"Che hai da ridere, tu?" chiese polemico il maggiore, dandogli un leggero colpo di ginocchio da sotto il tavolo.
"Zayn si riferiva a Anne Hathaway, piccolo." sussurrò il nomignolo per paura che potesse sentirli qualcuno, ma l'unico nei paraggi era proprio l'insegnante di scienze, che nascose un sorriso fiero di loro dietro a due dita con cui fece finta di indursi il vomito.
(Per quanto fosse felice per i suoi due amici, in quei momenti- strano ma vero- gli mancava Niall. Terribilmente.)

"Oh." balbettò Louis, come se stesse elaborando più quella notizia che tutto il discorso riguardo la sessualità misteriosa e ambigua di un drammaturgo vissuto così tanti anni prima da far quasi paura. "Non era comunque quello il punto. Per me quei sonetti sono dedicati a William Herbert, non a Henry Wri-qualcosa." mosse la mano in aria come per scacciare qualsiasi opinione contrastante, ma mentre il corvino alzò le mani e rinunciò, Harry, da studioso e amante non solo della letteratura ma anche- e soprattutto- di Shakespeare, parlò.
"In realtà sono entrambe ipotesi molto valide storicamente parlando." commentò, bloccando il telefono e lasciandolo sul tavolo mentre infilzava un pezzo di quel povero pollo sul piatto di ceramica, circondato solo da alcune patate al forno e qualche carota bollita.

"Tu da che parte stai, di grazia?" domandò offeso Louis, sferrando, questa volta, un vero e proprio calcio decisamente meno delicato al suo migliore amico che rise sguaiatamente seduto di fronte a lui, e che subito si piegò su se stesso e si strofinò la gamba dolorante con una mano mentre con l'altra mostrava il dito medio al ragazzo.
"Sempre dalla tua, Lou, ma..." si fermò per sbuffare leggermente divertito, gesticolando e poi ridacchiando a testa bassa. "Ma non è niente di certo, ed è Shakespeare, cazzo. Non importa a chi fossero riferite le sue poesie, è il contenuto ciò che conta." spiegò, per poi prendere la sua borraccia d'acqua dal vassoio e bere sotto gli sguardi colpiti dei due commensali.

Era straordinario come chiunque pendesse dalle labbra di Harry anche quando parlava di letteratura, pur non dicendo nulla di concreto o tremendamente profondo.
Aveva il potere e l'abilità naturale di affascinare senza che nemmeno se ne rendesse conto.

"Mi fate sentire in imbarazzo." borbottò ad un certo punto Zayn, vedendo come Harry avesse rivolto un sorriso all'altro con ancora le guance piene d'acqua e le labbra bagnate.
"Sei solo invidioso, Malik." ribatté Louis con la punta della lingua tra i denti e un sorrisino malizioso, senza nemmeno voltarsi verso il collega e rimanendo, invece, a guardare come il riccio inghiottiva l'acqua e poi sorrideva ancora di più.

"No, davvero, siete ovunque. Anche in Shakespeare! Il tuo secondo nome è William e lui si chiama come Henry Wriothesl-" gesticolò il corvino, passandosi una mano tatuata tra i capelli.
"Ti ho detto che non sono per lui quei cazzo di sonetti, Zayn. Ascoltami quando parlo, grazie." lo interruppe in modo drammatico, facendo ridacchiare sia il suo interlocutore che il suo ragazzo accanto a lui.

"Non so perché ridiate ma sono sicuro che non lo farete più appena vi dirò che cosa mi hanno riferito." la voce di Niall zittì tutti e tre gli insegnanti al tavolo, e quando l'infermiere schiaffò il suo vassoio pieno di fronte a Harry per poco non finì una goccia di sciroppo alla ciliegia sulla sua maglietta bianca.
Di certo lui non avrebbe più riso se fosse successo.

It's just a spark but it's enoughWhere stories live. Discover now