Risveglio

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RISVEGLIO


Robin riesce a percepire che sta iniziando a svegliarsi. Non è il solito, violento, risveglio a cui è abituata, con la sveglia o, più recentemente, con il pianto di un bambino.

E' la graduale consapevolezza che accompagna una meravigliosa notte di riposo. E' accoccolata sotto le coperte, calde e comode, dove, sicuramente, vorrebbe rimanere per un po' più di tempo.

Trova folle che si sia già abituata a condividere il letto con Barney anche perché, dopotutto, ha avuto solo due giorni per adattarsi all'idea.

Eppure, c'è qualcosa di confortante nel sapere che lui è lì.

Un po' come la sicurezza che sentiva un tempo con Ted, ma in un modo completamente diverso. In un modo più amorevole.

Barney non è lì per proteggerla, è lì per stare con lei.

E', in qualche modo, una delle più belle sensazioni che abbia mai provato.

Anche trascorrere tutta la giornata con Brianna, ieri, è stato incredibile.

Si rende conto che, anche se forse non ha quei tipici istinti materni che le le altre donne hanno, come il bisogno di annusare la testa del proprio figlio, prova chiaramente amore per lei, più di quanto avrebbe mai immaginato di poter provare per un bambino.

Non vede l'ora di alzarsi e scoprire cosa quel nuovo giorno ha in serbo per lei, anche se lì è incredibilmente comoda.

Ma, nei prossimi minuti, vuole ritrovare l'uomo incredibile che ha conosciuto in quegli ultimi giorno, e ricoprirlo di baci.

Rotola nel letto per accoccolarsi a lui, ma non lo trova. Pensa che deve essere andato a svegliare Bri di nuovo, come il giorno prima.

Apre gli occhi per vedere se riesce a scorgerlo in fondo al corridoio ed è in quel momento che il panico la travolge.

Se n'è andato.

E' scomparso tutto.

E' di nuovo a Brooklyn. Di nuovo nel appartamento.

Da sola.

Rimane lì, a fissare fuori dalla finestra, circondata dai muri rossi.

E' lontano mille miglia dalla portafinestra e dalle pareti grige che si aspettava di vedere.

Non sa cosa pensare. In parte è sollevata, ma, alla fine, tutto ciò a cui si è abituata in quegli ultimi giorni è scomparso.

Barney non è suo marito, né il padre di sua figlia, e non lo sarà mai.

E' il suo amico dongiovanni che è terrorizzato dalle relazioni e dai bambini e dai "ti amo" tanto quanto lei.

Anche se Robin volesse tutto quello con lui, Barney non si presterebbe mai a quella vita.

Si gira per guardare la sveglia e si rende conto che tra cinque minuti suonerà.

Sarebbe un arco di tempo perfetto per accoccolarsi tra le sue braccia.

Ma poi ricorda dove si trova e cosa sta facendo e si castiga per averci pensato.

Lei non coccola. Barney Stinson sicuramente non coccola.

Rimane incredibilmente confusa.

Cosa diavolo è stato quel sogno? Niente di tutto quello ha senso. Certo, ultimamente sta pensando molto a Barney, ma perché mai dovrebbe immaginarsi sposata con lui? O, ancora peggio, di avere un figlio con lui?

Ci deve essere qualcosa di più, ma non ha idea di cosa sia. Eppure continua a non trovare il senso a niente.

Si chiede se dovrebbe parlare a Lily del sogno, o addirittura a Ted. Dopo pochi secondi, però, si rende conto di quanto stupida sarebbe quell'idea. La prenderebbero in giro e, dopotutto, il suo cervello per inventarsi tutto quello deve essere partito da qualcosa.

Non è che ci sia qualcosa dietro a quel sogno.

Robin vede Barney come niente più se non un amico. O, al massimo, come una notte meravigliosa.

Lily e Ted non dovranno mai sentire la parte della "notte meravigliosa" perché, altrimenti, non li sentirebbe più smettere di parlarne.

O, peggio, ne farebbero un caso di stato così grande da spingerla ad ammettere qualche sorta di sentimento e quella è l'ultima cosa che Robin vuole.

Robin non ha sentimenti.

Forse nel sogno sì.

Forse nel sogno si è innamorata di Barney.

Ma era una versione completamente diversa, fiabesca, di lui.

E, in più, chi dice "Ti amo" dopo appena due giorni? Sicuramente non lei.

Finalmente Robin abbandona la guerra nella sua testa a proposito del sogno, getta via le coperte e scende dal letto, dirigendosi immediatamente sotto la doccia e sperando di dimenticare l'intera faccenda.

Il problema è che lei difficilmente dimentica.

Il sogno era così vivido, tanto da perseguitarla per ogni singolo istante dei giorni a venire, fino a quando non riesce più a sopportarlo. Finalmente racconta l'intera storia durante il lavoro, alla sua truccatrice.

- Sei innamorata di lui, eh?- le chiede la ragazza dopo aver ascoltato il resoconto della sua storia.

Robin alza gli occhi al cielo. E' quella la ragione per cui non chiede mai consigli a nessuno.

- No. No. No. E' solo un amico. No. Sarà sempre solo un amico-

- Se è quello che credi, tesoro-

Robin sbuffa, frustrata. Si sente così stupida, solo per averne parlato. L'intera faccenda non cambia niente, per lei. E' stato solo una strano sogno su uno dei suoi amici.

Non è che le abbia fatto provare nuove cose per lui o che, improvvisamente, le abbia fatto cambiare idea sull'idea di non volere figli.

Non è come se Barney possa realmente cambiare.

Quel sentimento di felicità che provava nel sogno, semplicemente non può esistere nella vita vera.

In quel momento, Robin promette a sé stessa che non avrebbe mai più parlato del sogno, che lo terrà lontano dai suoi pensieri.

E' l'ultima volta che menzionerà il sogno a qualcuno per molti, molti anni.

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Ciao! Scusate per il capitolo corto... se riesco stasera ne pubblico un altro che, invece, sarà molto lungo!

Spero lo stesso che vi sia piaciuto! Fatemelo sapere con un commento, che fa sempre piacere :)

Questo è il futuro // How i met your motherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora