36 - La sua versione

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LEVIATHAN

"Non è che io ricordi esattamente cosa sia successo" inizia, impacciata "ho una perdita di memoria che non so se recupererò mai, ciò che so me lo ha raccontato Simon."
A quel punto era già tanto che io non avessi ringhiato, dato che quel damerino mi stava sulle palle fin dall'inizio, il fatto che lui le fosse stato accanto per tutto questo tempo mi faceva ribollire il sangue e non in senso positivo, ma cercai di dominarmi.
"Simon?" chiesi cercando di non sembrare minaccioso, ma non ci riuscii, perché Veclan mi guardò in tralice e Claire si fece più piccola, tra noi due.
"Scusa, è che mi sembra incredibile che noi non ti abbiamo vista per mesi e invece lui ha potuto starti accanto" dissi correggendo il tiro e rendendomi conto con orrore, che parte di quelle parole era la verità. Almeno non era rimasta sola.
"Vai avanti, Claire, ti prometto che Leviathan terrà la bocca chiusa" sibilò mio fratello e mimai il gesto di chiudermi la bocca con una cerniera invisibile.
Claire si sedette su una panchina lungo il viale che stavamo percorrendo, tenendo una mano nell'altra e guardando in basso.
Mi avvicinai ma cercai di restare un po' indietro, per non farle paura.
"Quando mi sono svegliata non ricordavo nulla, non sapevo nemmeno quanto tempo fosse passato da quando avevo perso i sensi, ma la stanza puzzava di disinfettante e avevo polsi e caviglie legati. Iniziai a gridare e la prima persona che entrò in quella stanza era Simon. Mi spiegò che ero legata per la mia sicurezza e mi raccontò di cosa successe quella notte."

S'interruppe un momento, lanciandomi un'occhiata, poi mi fece le condoglianze e mi porse le sue scuse per ciò che aveva fatto ai miei genitori, spiegandomi che non era in sé.
Diedi un'occhiata a Veclan che mi fece segno di accettare le sue scuse e decisi di rimandare a dopo le domande.
"A quanto pare Simon mi aveva trovato nei sotterranei sotto il comando di polizia, mezza trasformata e con gli occhi rosso vivo. Gli avevo confessato che i ribelli mi avevano morsa e obbligata a compiere atti indicibili, ma credo che voi sappiate già a cosa mi riferisco, ha detto che era sui giornali." Sembrava triste e terribilmente dispiaciuta, ma tenni la bocca chiusa. "Gli avevo chiesto aiuto, scappando dal capo dei ribelli, un certo Anderson, forse voi lo conoscevate, ad ogni modo è morto là sotto. Ha avuto paura di me, Simon intendo, così mi ha iniettato dell'aconito per rendermi inoffensiva, anche se non credo che gli avrei fatto del male, dopotutto uscivamo insieme. Comunque ad un certo punto la tromba dell'ascensore dove eravamo ha ceduto e siamo caduti di sotto. Ci hanno trovato dopo circa due giorni, più morti che vivi, ma ci siamo salvati."
A sentire che era quasi morta, il cuore mi balzò nel petto furiosamente, sopprimendo anche l'irritazione che avevo provato nel sentire che usciva con quell'idiota. Non si ricordava di noi due e la cosa mi sembrava abbastanza grave.
"A quanto pare sotto al comando tenevano tutte le scorte di una cura sperimentale per le persone come me, morse dai licantropi e trasformate" disse a la vidi arrossire.
"Claire, tu ricordi che facevi la guardia con Simon ed altri e che eri anche il punto di contatto con la popolazione dei mutaforma?" Era stato Veclan a parlare.
"Io... sì. Ma non ricordo Anderson" ammise.
"Non importa, se è morto, meglio così, ha avuto quel che si meritava. Ricordi anche che io e te siamo sempre stati migliori amici, vero?"
La vidi annuire e cercai di capire dove mio fratello volesse andare a parare.
"Ricordi anche che i nostri genitori erano l'Aplha e la Luna del branco dei lupi?"
Spalancò appena gli occhi, poi collegò i pezzi. "Sì. Non so perché ma l'avevo dimenticato."
"Noi non ti faremo del male" dissi d'impulso, perché volevo disperatamente che smettesse di aver paura di me e non mi tenesse a distanza, ne avevo bisogno. "Non siamo arrabbiati con te per ciò che è successo, sappiamo che non è colpa tua."
"Voi... voi lo sapete? E non avete intenzione di farmela pagare?" chiese impaurita.
"No, Claire" stavolta fu Veclan a parlare "sappiamo che sei stata costretta a farlo e non possiamo certo fartene una colpa. Anzi, continueremo a proteggerti meglio di come abbiamo fatto finora, se ce lo permetterai."

The hidden wolfWo Geschichten leben. Entdecke jetzt