18

593 27 11
                                    

=>Storm

Il sole era ormai calato da un po', ma il buio non era ancora totale. Camminavamo tra gli alberi stranamente silenziosi, facendo attenzione a dove mettevamo i piedi per evitare di cadere in buche sospette o di inciampare in radici sporgenti.
Mi guardavo spesso intorno, una strana sensazione che mi pervadeva da quando eravamo ripartiti da una città dove avevamo fatto tappa. Come se qualcuno o qualcosa ci stesse osservando. Qualcosa era fuori posto. Ma fino ad allora non c'erano stati problemi, e pensai fosse meglio non fasciarsi la testa prima di essersela rotta. Camminammo spediti, intenti a percorrere più strada possibile prima di doverci fermare.
La cosa però durò poco, era ormai troppo buio per continuare e la stanchezza della camminata iniziava a pesare sulle nostre spalle, l'unica che sembrava, come sempre, essere piena di energia era Nashi, che aveva proposto di proseguire utilizzando le sue fiamme per farci luce. A volte credevo che nascondesse una seconda origine di energia fisica, non di magia.
"Siete pigri" sbuffò, sedendosi a terra nella piccola radura doveva avevamo deciso di accamparci e iniziando a frugare nello zaino.
"Noi non abbiamo dormito in treno" ribatté Gale, già sdraiato a terra con le braccia incrociate dietro la testa.
Nashi gli lanciò una bottiglia in testa.
"Solo perché su di voi l'incantesimo di Wendy funziona. E poi non ho dormito, ho cercato di non morire" disse, causando una risatina a Gale.
"Placati, Dragneel, e lasciaci riposare" il ragazzo dai capelli verdi aveva già chiuso gli occhi, senza preoccuparsi di tirare fuori il sacco a pelo o di mangiare qualcosa prima. Anche se in realtà lui mangiava in continuazione, con quei chiodi e bulloni tra i denti.
"Ragazzi, venite qui" ci chiamò Reiki, seduto a gambe incrociate poco lontano, distesa davanti a lui una cartina che ci eravamo procurati per strada. Ci radunammo tutti attorno a lui, una fiamma di Nashi ad illuminarci.
Reiki segnò con le dita due passaggi, uno più breve e diretto e uno più largo, come a voler evitare qualcosa.
"Domani dovremmo arrivare qui. Abbiamo due opzioni: una strada più lunga ed una più diretta che però mi è stata vivamente sconsigliata dal tipo che mi ha venduto la mappa, però non ha voluto dirmi perché..."
"Che razza di scelta è? Si va per quella più veloce" lo interruppe la rosata, sbuffando impaziente. Le tirai una pacca sulla nuca, per farla stare zitta.
"Riprovaci e ti taglio la mano" mi sibilò, tirandomi una gomitata tra le costole. Ahi, cazzo.
"Sta zitta, falò ambulante" la sfottei. Avrei dovuto far continuare Reiki, ma rispondere a quella ragazza era come un esigenza primordiale, un istinto irrefrenabile... Che sfociava sempre in rissa.
"Io parlo quanto voglio, razza di calippo insapore" sbraitò, voltandosi completamente verso di me, vidi le sue fiamme aumentare di intensità.
"Chiudi quella boccaccia o te la chiudo io" sbottai, lanciando la maglia dietro di me.
"Provaci, spogliarellista"
"Poi non venire a piangere da me, accendino"
"Vuoi proprio essere picchiato"
Stavo per ribattere quando sentì Nova sogghignare alle mie spalle mentre sbattevo la mia fronte contro quella di Nashi, ringhiando.
Ci voltammo contemporaneamente verso la bionda, fulminandola con lo sguardo. Fulminando una dragon slayer dei fulmini, già.
"Cosa ridi ?!" sbottammo insieme
"Non copiarmi!" di nuovo
"Sei tu che copi me!" ancora una volta
"Smettila!" ed ecco di nuovo il coretto, che venne interrotto da un ulteriore risatina da parte della bionda.
"Cosa ridi?!" urlammo nuovamente insieme. E che palle!
Ci guardammo male per poi girarci verso i due poli opposti.
L'ennesima risatina fece scattare come una lampadina nella mia mente, l'avevo già sentita, ma peggio ancora avevo già visto Nova in quello stato. Una modalità terribile e rara ereditata da sua madre. La modalità fangirl.
"Gh..." un brivido mi corse lungo la schiena alla sola idea della scenata che stava per mettere su.
"Nashi sa che Storm è insapore" risatina
"E quindi significa che l'ha assaggiato" sentì un calore improvviso alle mie spalle, e quando sbirciai oltre ad esse vidi Nashi, rossa come le sue fiamme, che si gettò su Nova, tirandole un pugno in testa.
"Cosa diavolo dici! Razza di presa elettrica" sbottò la rosata, guardando altrove. Ma ormai la bionda era partita per la tangente e nemmeno essere picchiata da Nashi l'avrebbe fermata. Un ulteriore risatina mi fece gelare il sangue nelle vene, e la mano della Fiammella non giunse in tempo sulle labbra di Nova.
"Storm ha intenzione di chiudere la boccaccia a Nashi. Magari con la propria" sogghignò, coprendosi lei stessa la bocca con una mano. Mi ricordò Happy che, anche à distanza di vent'anni dal matrimonio dei nostri genitori, ogni qualvolta vedesse Natsu e Lucy o mamma e papà baciarsi si perdesse in stupide moine e frecciatine tipo 'si piaaaaaaaccciono'.
Incassai la testa nelle spalle, dando la schiena al gruppo. Quelle cose mi imbarazzavano, non ero mai stato ferrato nelle relazioni, non mi sono mai piaciute le etichette. Se tengo a qualcuno ci tengo e basta, non ho bisogno di sapere se si tratta di amicizia, di amore fraterno o non.
Le due ragazze continuarono ad accapigliarsi per un po'. Normalmente Nova avrebbe dileguato Nashi in qualche secondo, con un pugno ben assestato o semplicemente ignorandola, ma quella sera, in quella modalità, sembrava ben disposta ad attacar briga.
Gale sonnecchiava accanto a Reiki che esaminava attentamente la mappa. Fu proprio quest'ultimo a reclamare il silenzio e pretendere una risposta al quesito precedentemente posto.
"Te l'ho detto. La strada più veloce" per una volta, tutti eravamo d'accordo con Nashi. Poteva esserci stata sconsigliata quanto volevamo, ma non potevamo permetterci perdite di tempo. 

Ce ne saremmo pentiti.

=>Unknow

L'immagine si proiettò chiara sullo schermo della lacrima, cinque giovani maghi che si muovevano nel bosco, un simbolo chiaro e ben conosciuto era visibile sulle pelli di alcuni di loro. Potevano essere diretti ovunque, ma sapevo, come lo sapeva la rossa che armeggiava con la lacrima, che erano diretti verso di noi.
Cinque ragazzini pronti a salvare il paparino e la mammina, non una grande minaccia. Eppure qualcosa dentro di me mi suggeriva di avere timore di loro. Mi persi per un istante ad osservare la nostra prigioniera albina, sulla sua pelle chiara spiccava il medesimo marchio. L'espressione sofferente le decorava il viso, gli occhi che continuavano ad essere chiusi.
Fairy Tail. Quel nome mi creava turbamento.
"Segui i loro spostamenti" ordinai a Ruby, che mi guardò interdetta.
"Il suo è un potere che consiste nel visionare un possibile futuro. Le visioni appaiono a caso e non è sicuro che si avverino." mi informò di come quella magia che pensavo sarebbe stata presto sotto il mio controllo, fosse in realtà così difficile da domare.
"Posso provare a controllarne il flusso indirizzandola verso previsioni che riguardano una persona in particolare, ma ho bisogno di qualcosa impregnato dell' essenza di quest'ultima" i codini si mossero nell'aria mentre passava da uno schermo all'altro. L'immagine dei cinque ragazzi che procedevano nel bosco continuava ad illuminare la lacrima. Osservai attentamente il paesaggio e lo riconobbi. Erano ancora lontani da qui, ma iniziando subito a sfoltire il gruppo avremmo avuto più possibilità di eliminarli prima che potessero raggiungerci, per di più, se davvero fossero entrati in quel posto, batterli sarebbe stato ancora più facile.

Erano solo cinque, ma erano pur sempre maghi di Fairy Tail. Non sai mai cosa aspettarti da quella gilda.
Se quell'immagine apparteneva al futuro avevo ancora tempo di mandare qualcuno là per fermarli. Ucciderli e levarceli di torno.
"So dove sono. Manderò qualcuno a farli fuori" uscì dalla stanza, senza lasciare alla rossa possibilità di ribattere. Camminando per i corridoi freddi e vuoti mi chiesi perché mi stessi preoccupando così tanto per un paio di mocciosi inesperti. Avevo addirittura messo implicitamente in conto che loro avessero anche solo una minima possibilità contro di noi.
Avrei potuto ucciderli tutti con le mie mani, eppure qualcosa mi suggeriva che loro sarebbero state zecche insistenti e particolarmente fastidiose. Ah, sciocchezze, una decina di semplici soldati sarebbero stati più che sufficienti

Fairy Tail.
Sentì un bruciore intenso sulla schiena, ma non ci feci caso.

Our Time [Fairy Tail Next generation] Where stories live. Discover now