τέσσερα

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Quando si svegliò, la mattina dopo, non trovò traccia del dio della morte al suo fianco. Era un pò stordito, per via della dormita che aveva appena avuto. Quel letto era comodo, e per un attimo pensò di non alzarsi più. Era veramente morbido, la sensazione del suo corpo che affondava nel materasso era realmente appagante. Osservò il soffitto per un pò di tempo, contemplando il colore scuro. Non lo aggradava tanto, ma se lo fece piacere. Yoongi gli diede il permesso di abbellire il posto a suo piacimento, perciò quello stesso giorno sarebbe andato a prendere dei fiori dopo avergli chiesto ovviamente il permesso  ad Ade. Quella mattina nonostante tutto, si era svegliato per bene, ed era stranamente felice. La notte precedente pensava che il dio degli inferi lo avrebbe costretto nell'atto sessuale, ma invece non lo aveva nemmeno nominato. Jimin sorrise senza accorgersene, Yoongi non era così crudele come lo aveva immaginato, assolutamente no, probabilmente era una delle persone più buone che c'erano in quell'insieme di vizi che troneggiavano nell'Olimpo. Sembra un contrasto, il dio della morte definito in modo così amorevole da Persefone. Jimin si ritrovò quasi a ridacchiare da solo senza un senso, si sentiva così stupido. Lentamente si alzò dal letto e si sfilò la camicia da notte che aveva utilizzato per dormire. Mostrò così il suo corpo perfettamente proporzianato e dolce. Con uno scatto in avanti afferrò il primo abito che gli capitò tra le mani e lo fece aderire delicatamente sulle sue curve. Prese un sospiro, pronto ad ad affrontare qualunque cosa la giornata gli avrebbe proposto. Con un sorriso si diresse alla porta e l'aprí.

<Ah!> un grido acuto uscì dalla sua bocca una volta che incontrò un'altra persona alla soglia della porta. Si mise le mani sulla bocca come a pentirsi di ciò che aveva appena fatto, constatando che colui che si trovava fermo davanti al castano, non era altro che Yoongi, col suo solito sguardo quasi assente. Più che assente il suo sguardo era indecifrabile. Ci sono occhi che vengono compresi subito, basta a malapena un piccolo sguardo per comprendere ciò che pensano, ciò che sono. Ma cosa doveva carpire dagli occhi di Ade? Vedeva solamente nero, un affascinante nero, senza troppe sfumature. Si risvegliò dallo stato mentale in cui si ritrovava, inchinandosi davanti a Yoongi realmente dispiaciuto per la figura che aveva appena fatto davanti a lui.

<Mi dispiace molto, spero potete perdonami.> sussurrò Jimin, a malapena udibile, Yoongi riuscì a sentire senza problemo ciò che disse, nonostante il tono di voce usato, veramente basso. Yoongi si chinò alla sua stessa altezza e gli sollevò il viso con estrema delicatezza.

<Non farlo più ti prego, non devi inchinarti a me, semmai dovrebbe essere il contrario, e scusami tu, non sarei dovuto entrare così improvvisamente senza nemmeno bussare.> gli occhi di Yoongi per qualche istante si persero nell'osservare la forma perfetta delle labbra di Jimin. Erano così belle che sembravano quasi surreali. Era come se ci fosse una forza che lo attirasse alla sua bocca rossa. Furono interi secondi quelli che il corvino passo ad osservarle. Jimin se ne accorse e arrossì. Voleva mandare indietro il rossore che si posò sulle guance, ma purtroppo non era fisicamente possibile, nemmeno per un dio. A Yoongi non importava se Jimin lo notasse o meno, l'unica sua preoccupazione erano quelle labbra dalla forma così invitante, che sembravano così morbide. Volette constatare l'ultima affermazione. Con estrema delicatezza, tracciò il loro contorno, erano veramente soffici. Sembravano realmente disegnate. Jimin non poté dire niente, e anche se volesse non avrebbe potuto, visto che il pollice di Yoongi premeva insistentemente sulla sua bocca.

<Hai delle labbra veramente bellissime Jimin... Mi ricordano dei fiori, ma non rammento quali...> lo disse quasi come se fosse assorto completamente nei suoi pensieri. Jimin volendo spezzare quel silenzio imbarazzante, iniziò ad elencargli nomi di fiori sulle sfumature del rosso. Continuò a farne una lista, ma nessuno di questi era, Yoongi tentò di aiutarlo con qualche indizio.

<Non-non so descriverlo perfettamente... Ma è molto particolare... Se non sbaglio è uno di quei fiori che giace sull'acqua.> aggrottò le sopracciglia mentre provava a ricordare. Sentiva come se stesse nascendo un rapporto speciale tra lui e il castano. Proprio mentre parlavano del fiore che ricordava le labbra di Jimin, Ade non avrebbe potuto scegliere argomento più adeguato al riguardo.

<Forse ci sono... Magari è la ninfea pigmea?> era una ninfea originaria dell'India, caratterizzata da un bellissimo rosso acceso che andava piano piano a sfumare sul magenta.

<Esatto, penso che sia quello!> Yoongi senza accorgersene sorrise, mettendo in mostra i denti e le gengive. Jimin non poté che sorridere di rimando, possibile che più lo guardava, più lo riconosceva come un'anima pura? Ade sembrava veramente una persona meravigliosa. Il suo sorriso era così sincero, ne aveva avuti pochi nella sua eternità. Jimin era riuscito a rendere quell'inferno dove letteralmente viveva, in un posto quasi gradevole. Ciò lo faceva inevitabilmente ridere. Non avrebbe mai pensato che qualcuno potesse veramente rendere l'oltretomba quasi divertente. Da quando aveva adocchiato il castano, aveva capito che era diverso, stravagante. Riusciva a vedere sempre il lato positivo delle cose. Come in quel momento, stava sorridendo apertamente ad un mostro come Yoongi. A lui si sciolse il cuore. Sentí come se della lava incandescente gli stava gocciolando dappertutto. Tutto ciò che aveva desiderato era ormai al suo fianco, più bello che mai. Non avrebbe potuto desiderare di meglio...

Notteee

Greek Gods. Spin Off. YOONMIN [ITA] Where stories live. Discover now