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«Lo dico io basta e non tu» asserì. In seguito abbassò i pantaloni del più basso continuando a stimolarlo.

«J-Jungkook...» sussurrò debolmente.

«Silenzio. Adesso pulisci il liquore che mi hai gettato addosso, su» ripropose con un tono più serio.

Jimin stavolta decise di farlo, uscì la sua lingua ed iniziò a strusciarla per tutta quella zona senza tralasciare nulla. Nel frattempo, Jungkook massaggiava la sua intimità e tratteneva con forza i suoi capelli fra le dita.

«Hai visto che quando vuoi sai comportarti bene? Bravo» morse il suo lobo, l'altro gemette leggermente.

«Lo s-sto facendo ma non trattarmi così altrimenti ti arriverà una ginocchiata dritta sui coglioni» avvertì guardando i suoi occhi così pieni di desideri e piaceri contrastanti.

«Zitto» sentenziò il più alto per poi fare sue quelle labbra così invitanti al sapore di liquore, uno di quelli di alta qualità. Le loro lingue si toccarono all'istante con ferocia, con assoluto desiderio.

«Tu devi stare zitto» rispose il minore mentre affondava le sue unghia sulla nuca contraria per ottenere un bacio molto più profondo.

«Non ti permettere, ragazzino» ribatté facendolo sdraiare di colpo finendo nuovamente uno in cima all'altro.

«Zitto» provocò un'altra volta il più piccolo questa volta con totale serietà «Ti ho pulito» fece virgolette «Quello che ti ho tirato addosso, ora basta» sbottò allacciandosi i pantaloni «Quando dico basta è basta e non quando lo dici tu» scivolò via da sotto quel cumulo di muscoli, sedendosi a gambe incrociate nell'altra estremità del letto lontano da lui.

Jungkook, nel frattempo, posò la sua nuda schiena contro la spalliera mentre cercava di respirare con tranquillità. Provava una certa rabbia verso quel ragazzino che trovava sempre il modo di farlo impazzire per non poterlo sovrastare.

«Te la sei presa, grand'uomo?» chiese il minore mentre guardava come il contrario si alzava dal letto.

«Assolutamente no, ragazzino» rispose dirigendosi verso il bagno.

Mentiva.

Ardeva di rabbia e orgoglio.

Jungkook posò le sue mani sul bordo del lavandino e strinse la presa. Odiava perdere il controllo in queste situazioni ma sapeva e aveva una carta a sua favore.

Aprì il rubinetto e ungendo la sua mano sciacquò la sua spalla e il suo collo mentre guardava il suo, appena apparso, meraviglioso sorriso attraverso lo specchio decisamente troppo splendente.

«Davvero te la sei presa?» chiese il più piccolo quando si mise con la schiena contro il telaio della porta.

«Ho detto di no, ragazzino» rispose seriamente. Il minore si avvicinò a lui collocandosi dietro alla sua colonna vertebrale.

«Secondo me, si» attaccò il corvino con le sue mani sui fianchi del maggiore che in quel momento cercò di non ridere.

«Pensala come vuoi» parlò indifferente prendendo un piccolo panno e asciugando la zona appena lavata. Entrambi si scrutavano attraverso lo specchio.

«Sei incazzato, lo so» ripeté con un piccolo sorriso che non durò neanche un secondo. Il più grande aveva afferrato le sue mani e in un millesimo di secondo lo teneva già difronte a sé, stretto contro il lavandino ma di spalle.

Carta giocata.

«Pensavi davvero che io mi sarei fermato lì? Non mi conosci per niente, piccolo ribelle. Ho sempre un jolly nella mia manica e l'ho usato. Sapevo mi avresti seguito in bagno» spiegò con le braccia intrecciate intorno al suo corpo per tenerlo fermo «Davvero hai pensato che sarei rimasto ai tuoi capricci, alle tue provocazioni? Questo mai, hai capito?» affermò con la mandibola di Jimin stretta fra le sue dita.

«Lasciami! Sei un bastardo! Lasciami!» urlò cercando di allontanarsi ma non riuscendo nei suoi intenti.

«No, ragazzino. Quando dicevo che basta lo avrei detto io, era vero» sfiorò la sua guancia con il polpastrello mentre continuavano ad osservarsi attraverso quel vetro.

Jungkook in un movimento agile e veloce tirò giù i pantaloni del minore insieme ai suoi. Abbassandosi allo stesso tempo davanti alla sua entrata che lambì all'istante costringendo il corvino a gemere e a sporgersi per avere di più da lui.

«N-Non v-vale» farfugliò il più piccolo tenendosi fortemente al bordo per non cadere.,

«Chiudi la bocca. Sono buono anche adesso perché se fosse stato per me neanche ti avrei preparato e invece lo sto facendo perché altrimenti sarebbe stato troppo cattivo da parte mia» sputò con rabbia dando anche una pacca su uno dei suoi glutei.

«A-Ah» gemette il più basso.

Il rosso insinuò nuovamente la lingua all'interno dell'entrata di Jimin che inarcò la sua schiena e morse brutalmente il suo labbro per quell'immenso piacere datogli. Al contempo Jungkook preparava la sua eretta e dura intimità con frenesia.

«Ora inizia il mio divertimento, ragazzino» sussurrò al suo orecchio passionalmente con un sorriso.

«O-Oddio...» urlò il minore quando sentì il pene di Jungkook entrare in una sola volta al suo interno «O-Oh...» morse il suo labbro «J-Jungk-kook...» gridò con le sue dita a stuzzicare le proprie areole.

Il petto del maggiore che scaldava la minuta schiena del più piccolo e le loro mani a pochi centimetri dall'unirsi. Entrambi respirando con affanno ma con le loro anime stracolme di piacere e lussuria.

«E pensare che fino a pochi minuti fa cercavi di negarti a me e adesso guardarti» posò il mento sulla sua spalla mentre si spingeva più a fondo con forza ed energia «Eccitato e desideroso di avere sempre di più da me» disse lasciando poi un bacio lascivo sulla sua guancia ed iniziare ad accarezzare, pizzicare le sue dure areole.

«A-Ah, i-io...» farfugliò con sudore.

«Tu nulla, ragazzino» diede due spinte che fecero gridare il corvino «Ti piace il sesso duro e soprattutto s'è fatto da me» confermò.

Il rosso continuò e continuò ad affondare in lui con durezza totale senza controllo alcuno. Lasciò morsi e baci umidi lungo tutta la sua colonna vertebrale mentre teneva, premeva la sua vita con le braccia, imprigionandolo nettamente.

«M-Mh-h...» Jimin buttò la sua testa indietro, sulla spalla del maggiore ma quest'ultimo lo prese fra le sue braccia dirigendolo sopra le coperte di sete blu dove si adagiò portando l'altro sopra di sé.

«Dai, ragazzino approfittane visto che ti sto lasciando il controllo» sorrise sarcasticamente per poi addentrarsi un'altra volta in Jimin che collocò il capo sul suo petto.

Jungkook continuò a penetrare in lui e al contempo disegnò con le dita cerchi immaginari sulla pallida schiena del minore divertendosi così a vedere come restavano i suoi segni vista la delicatezza di quella zona epidermica.

«Ti dico un segreto» disse Jungkook afferrando la nuca del minore per avvicinarsi al suo organo uditivo.

«Quale?» chiese a bassa voce.

«Cavalcare» rispose semplicemente.

«Cavalcare?» dubitò.

«Si, cavalcare. Pensi che stare sopra voglia dire stare fermo? No, ragazzino. Devi muoverti perché devi far godere l'altro, se no che senso avrebbe?» affermò con sincerità. In seguito premette le mani sui suoi fianchi ed iniziò a guardarne i movimenti così da mostrargli il ritmo adeguato mentre i loro sguardi si divoravano a vicenda «Adesso tu da solo»

Jimin riuscì a prendere il suo ritmo facendo delirare l'altro che all'istante si impossessò della sua bocca con voracità.

«A-Ah...» gemettero insieme.

𝑳𝒊𝒕𝒕𝒍𝒆 𝑩𝒐𝒚 | 국민 Место, где живут истории. Откройте их для себя