DIECI GIORNI

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I Giorno

Credo di aver perso la sensibilità del mio corpo, dei miei sensi. Eppure riesco a vedere, a sentire, a percepire qualcosa intorno a me, ma non so cosa. Non so cosa mi è successo, non ricordo anzi.... che cosa significa "ricordo"?

II Giorno

Sono circondato dall'oscurità, mi avvolge, credo che il mio corpo stia fluttuando, non sono disteso oppure si? Mi sento leggero. Un momento, riesco a muovere una mano ma non riesco a vederla, ma ne sono sicuro, la sto muovendo.

III Giorno

Sento la mia voce ma non sto parlando, ho una voce dolce e rassicuramene, mi piace; starei ad ascoltarmi per ore e ore ma devo capire. Cosa?

Un luccichio attira la mia attenzione, finalmente vedo qualcosa di diverso, un puntino luminoso in fondo. Come posso raggiungerlo? Non so come si fa...un momento.

O mi sto muovendo io verso la luce o è la luce che si sta avvicinando. La sua intensità mi acceca, ho gli occhi chiusi...credo.

IV Giorno

Riesco a vedere delle sagome, tre per l'esattezza.

Sto fluttuando, avevo ragione, però mi bruciano gli occhi non posso chiuderli, non ci riesco ma cosa diavolo sta succedendo? Perché sono qui? In quale luogo sono capitato? Devo cercar di capire come muovermi, sono sicuro che quelle sagome hanno la risposta o qualche indizio.

V Giorno

Che scemo, basta un semplice pensiero ed io mi muovo, è come nuotare, sto scivolando su una superficie inesistente.

Mi sto avvicinando alle tre figure, ormai i miei occhi sono abituatati a questa luce. Ancora un paio di metri... metri? Non importa ora, devo capire dove sono e perché sono qui.

Ecco li vedo, oh no! No! Impossibile, no, no, no.... stanno scomparendo e con loro scompare anche la luce.

VI Giorno

Mi sento strano, abbasso lo sguardo e vedo un braccio allungarsi per parecchi metri, anche se buio riesco a vederlo, si allunga ancora e ancora fino a scomparire; poi lo rivedo ritornare ed entrare nuovamente...nel mio petto. Ho anche un petto ora.

VII Giorno

Vedo il mio riflesso nel buio ondeggiante; il mio viso ha dei lineamenti importanti, soprattutto il mio mento. Sono attratto dal mio riflesso e la mia faccia si unisce con l'altra faccia di me stesso.

Posso vedere avanti e indietro contemporaneamente, vedo il nulla per il momento, ma lo vedo. Anche il nulla ha una sua forma, irrazionale e unica e forse sono il primo a vederlo. E' questo lo scopo di tutto ciò? Lo spero.

VIII Giorno

Più passa il tempo è più succedono cose strane, ora ho quattro braccia e quattro gambe, le dita si allungano e si accorciano, mi posso separare da me stesso e posso unirmi. La luce, di nuovo.

Mi avvicino, riesco a muovermi velocemente ma più mi avvicino e più la luce si racchiude in una sfera che si trasforma in un occhio. Mi osserva. "Cosa ci faccio qui?" chiedo nella speranza di ottenere qualche informazione. "Chi sei tu?" continuo testardamente senza ottenere nessuna risposta. "Che posto è questo?".

Ancora niente. L'altra parte di me stesso ruota e si stacca da me. Il suo (il mio) viso si scioglie, come un ghiacciolo sotto il bollente sole di metà agosto, lasciando il posto a un feto.

IX Giorno

Stravaganti strisce blu, rosso, giallo e verde illuminano a turno questo strano luogo e mi accorgo che ci sono dei limiti, sembra un grande cubo dove galleggio al suo interno, qualcosa mi toccai i piedi, una massa gelatinosa viola sta salendo su di me, sono inerme, non posso reagire, sono succube di questa cosa che sta avanzando; striscia sul mio collo e mi entra nel naso, l'aspiro.

La mano destra si stacca dal corpo senza dolore, lo stesso accade alla mano sinistra e man mano anche i piedi, gambe, collo e braccia volano via. Mi divido come un puzzle...UMANO. Sì, lo sono.

Le parti staccate del mio corpo sono le basi su cui crescono altri umani deformi...si stanno unendo per creare qualcosa di orribile e sconvolgente: una massa, gigantesca, di carne umana che aumenta sempre di più, un corpo con mille volti, terrorizzati, che gridano aiuto.

Uno di quei volti è il mio...

X Giorno

Di nuovo immerso nell'oscurità. Non c'è una via di fuga qui, non so la ragione di tutto ciò, continuo a fluttuare in questo...infinito.

Improvvisamente sento una voce ovattata, ancora una volta quella luce...

La porta fu aperta dal suo assistente, ritrovarono il dottor Howard Petty con lo sguardo assente che galleggiava nell'acqua. Lo tirarono fuori da una vasca su cui c'erano dei piccoli schermi e dei cavi di vari colori tutti collegati a una grande scrivania.

<<Howard, dieci giorni, Howard, dieci. Sai che significa questo?>> disse l'assistente.

Dott. Howard Petty - - rinchiuso per dieci giorni in una vasca di deprivazione sensoriale, ma lui non sapeva di essere ritornato nella realtà...o la realtà era quel luogo?

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