Capitolo 8

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Sorseggia il suo succo di frutta mentre strizza gli occhi per svegliarli e poter leggere meglio l'ultimo capitolo del libro

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Sorseggia il suo succo di frutta mentre strizza gli occhi per svegliarli e poter leggere meglio l'ultimo capitolo del libro.

Gira la pagina tagliandosi l'indice con la carta affilata, mordendo svogliata la brioche secca e dura mentre si sforza di masticarla in fretta per non doversi soffermare troppo sul suo sapore, non esattamente il suo preferito.

Infine, non appena finisce di leggere l'ennesima sdolcinata storia d'amore, sospira.

Almeno nei libri i protagonisti sono felici.

Controlla il telefono per l'ennesima volta, sperando che abbia risposto al suo messaggio di due giorni fa, ma niente.

Aaron è proprio sparito.

O forse ha da fare.
Lei non può saperlo dopotutto.
Crede solo che magari... una spiegazione... piccola piccola... e non vaga quanto un "ero in giro", possa anche meritarsela.

Inizia a pensare che lui abbia perso il telefono o cancellato il suo numero, anche se non saprebbe spiegarne il motivo.

Credeva stesse andando tutto bene. Insomma... gli aveva parlato di sua madre. Non ne aveva mai parlato con nessuno.

È stato difficile per lei.

Sospira ingoiando a fatica la brioche.

Forse è proprio per questo che non le risponde. Alla gente non piace ascoltare le persone lamentarsi.

Non avrebbe dovuto dirglielo.

Vorrebbe tornare indietro e starsene zitta.
Fa male pensare che all'unica persona, con cui sia riuscita a confidarsi su un argomento così delicato, non importi niente.

Si dirige in camera, appoggia il libro sul letto e si prepara ad iniziare un lungo e stancante lunedì.

La giornata passa lenta e di Aaron ancora nessuna traccia, come nei 6 giorni precedenti del resto.

Non che lei li conti, ovviamente.

Quando chiude il locale decide di andare in biblioteca a prendere un altro libro e restituire gli altri due.

Forse così riuscirà a distrarsi un po'.

Perché la spaventa il fatto di essere così concentrata su Aaron.

Avrà sicuramente le sue buone ragioni per non risponderle e anche se non le avesse, di sicuro Jo non è una sua priorità.

Ma allora perché si fa tutti questi problemi inutili?

Cammina per venticinque minuti ignorando i commenti volgari dei passanti, percorrendo poi un piccolo tratto della Alexander Ave prima di svoltare a sinistra ed entrare nel familiare edificio rossiccio.

Saluta cordialmente la bibliotecaria della Mott Haven Library, la signora Kimberly, e si immerge subito nella ricerca di qualche libro che non abbia già letto, il che restringe il campo di parecchio.

Poesia d'inverno ❅ Cuore di spineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora