εφηβεία (pt.5)

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Victoria si volta verso il maggiordomo e quasi non sviene a causa del turbamento, in quanto accanto al domestico c'è l'orticoltore, l'uomo dagli occhi glaciali e dal fascino indicibile. Le gote le s'imporporano, le labbra le si schiudono tremanti ed il cuore le palpita rapido in petto. Istintivamente la fanciulla china il capo per sfuggire dallo sguardo penetrante dell'uomo, avvertendo una fastidiosa tensione in tutto il corpo ed un turbamento terribile scuoterle l'animo. Mai avrebbe immaginato d'incontrarlo ancora, non dopo averlo evitato negli ultimi giorni. Purtroppo è bastato rivederlo affinché il suo corpo s'infiammi ed il suo cuore pulsi febbrile. Di certo il bizzarro comportamento della figlia non passa inosservato agli occhi del conte, anche perché l'orticoltore la fissa ostinato, giungendo alla conclusione che questa non sia di certo la prima volta che i due s'incontrino.

«Avete già avuto modo d'imbattervi in mia figlia Victoria?»

L'orticoltore osserva ammaliato ancora qualche istante la squisita fanciulla, rivolgendo soltanto in un secondo momento il suo interesse al conte.

«Qualche settimana fa.» Risponde con garbo. «Lei e la marchesa Teresa.»

Il conte lancia un rapido sguardo alla figlia che di tutta risposta continua imperterrita ad osservare le mani intrecciate sul grembo.

«Allora non sarà un disturbo accompagnarla quest'oggi per una cavalcata.»

«Sarebbe un onore.» Ammette il corvino, inchinandosi in segno di rispetto. «Sempre se la mia presenza sia gradita.»

Inevitabilmente lo sguardo dei due uomini si fissa sulla contessina, che alza il capo, essendo stata chiamata in causa. Victoria vorrebbe fuggire, ma l'orgoglio glielo impedisce, nonostante detesti sentirsi così vulnerabile a causa d'un uomo appena conosciuto. Odia non riuscire a controllarsi, anche perché non ne capisce la causa. Non tollera la perdita di padronanza di se stessa, ma non per questo fuggirà. La fanciulla diniega col capo e sorride al padre, rassicurandolo con un cenno della mano. Il conte sospira sollevato, salutando i due giovani ed accompagnandoli al portone. Non appena i due si trovano entrambi sul portico, la contessina avverte il cuore pulsarle con ardore tanto da dolerle la cassa toracica, mozzandole il respiro. Un fuoco, immateriale ed inatteso, le brucia il corpo e lo spirito mentre il sangue le risuona martellante nelle orecchie. Victoria china il capo, prendendo coraggio: «Seguitemi.»

Senza attendere un'improbabile risposta da parte dell'orticoltore, la contessina s'affretta a raggiungere la piccola stalla dove si trovano i cavalli, sellando il suo stallone. Victoria accarezza con gentilezza la bestia sul muso umido, porgendogli una carota e montando con destrezza sul suo dorso. Con gli speroni colpisce i fianchi del cavallo, che s'inarca, avanzando ed uscendo dalla stalla. Un folle pensiero la spinge a fuggire ora che non c'è l'orticoltore, ma ancora una volta l'orgoglio le impedisce di scappare, attendendo che l'uomo la raggiunga sul dorso del suo stallone dal manto scuro. Non appena la contessina ode lo scalpitio della bestia ormai prossima alle sue spalle, ordina di conseguenza al suo destriero di galoppare verso la pineta. L'orticoltore osserva confuso ed ammaliato la fanciulla dal portamento fiero e dal temperamento turbolento, focalizzando il suo interesse prima sulla chioma color quercia perfettamente acconciata, poi sulle spalle ed infine sulla schiena dritta e magra, messa in rilievo dalla camicia, lattea e stretta sotto il seno piccolo. L'ispezione silenziosa prosegue, ammirando eccitato il sedere tondo ed all'insù della contessina, quando un sudore nervoso gl'imperla appena la fronte mentre il basso ventre gli s'infiamma. Istintivamente Dimitrij stringe con forza le briglie ed ingoia a vuoto, tentando invano di placare il pulsare folle del suo cuore e la respirazione irregolare. Le gemme nebulose dell'orticoltore brillano d'eccitazione felina, scrutando bramose le gambe, magre e nivee della fanciulla, per poi rendersi conto dell'eleganza naturale e della bellezza eterea di Victoria, riuscendo con non molta fatica a controllare il suo istinto. Il petto, ampio e muscoloso, s'alza ed abbassa rapido, la gola gli arde, il cuore pulsa impazzito ed il suo intero essere brucia d'una fiamma, tremenda ed immateriale. Un desiderio connaturato e proibito lo possiede, ma la ragione sovrasta l'istinto. Dimitrij serra la mascella e scruta rapito la fanciulla mentre il pomo d'Adamo s'alza ed abbassa rapidamente. Victoria avverte uno strano formicolio nelle membra come se ogni particella del suo corpo stesse bruciando d'una fiamma impossibile da domare, avvertendo le gote imporporarsi ed il basso ventre surriscaldarsi. Il cuore le pulsa in petto con fervore, mozzandole il fiato, quando una collera improvvisa la possiede, in quanto non è servito a nulla evitarlo, poiché il solo vederlo e sentirlo vicino la turba oltremodo e le fa provare sensazioni troppo forti da placare. La contessina drizza la schiena e colpisce con vigore gli speroni nei fianchi del cavallo, incitandolo a galoppare con più celerità. Dimitrij la raggiunge in breve tempo, comandando l'andatura del suo destriero, mentre i suoi occhi cristallini scrutano febbrili la fanciulla dai lineamenti perfetti. La cavalcata procede in un irrisorio silenzio, in quanto gli unici suoni udibili sono lo scalpitio degli zoccoli e la voce tuonante del vento estivo. Dopo una decina di minuti Dimitrij e Victoria s'addentrano nella pineta, fermandosi e scendendo dai loro destrieri. La contessina accarezza la criniera del suo cavallo e gli sussurra lemmi musicali, sorridendogli ed avvertendo lo sguardo dell'orticoltore fisso su di lei. Dimitrij, incapace di placare il suo cuore pulsante e comandato da una forza superiore, le s'avvicina ghermendole l'avambraccio sinistro ed avvertendo compiaciuto i battiti accelerati di lei. Victoria percepisce le membra bruciare e lo spirito agitarsi sempre più, ma, contro ogni aspettativa, si drizza sulla schiena e si libera dalla stretta, fissando allarmata l'uomo dalla bellezza idillica: «Come osate toccare una donna senza il suo permesso?»

La contessina si maledice per aver parlato con voce debole e tremante, nonostante il suo coraggio le abbia permesso di puntare lo sguardo in quello di lui. L'uomo le si avvicina ancora e per la seconda volta Victoria indietreggia contro il suo cavallo, alzando di poco le braccia per difendersi da una possibile unione delle loro membra. In realtà la contessina vuol proteggere il suo giovane cuore dalla causa della rivoluzione che lo infervora.

«Perché indietreggiate?» Domanda Dimitrij con veemenza. «Mi temete?»

Victoria abbassa le braccia e lo scruta sconcertata, diniegando col capo e dischiudendo appena le labbra: «Se foste un truffatore, sì.»

«Allora perché indietreggiate?»

Un luccichio folgorante trapassa le iridi blu dell'orticoltore nello stesso istante in cui le protende la mano. Victoria rimane immobile, col fiato sospeso ed il cuore paralizzato, facendo ricorso a tutto il suo coraggio per non chinare il capo e fuggire. Dimitrij non sa difatti che la contessina non è mai stata sfiorata da un uomo che non sia parte della famiglia o delle persone a lei fidate, di conseguenza non è consapevole dello sforzo psicologico della fanciulla per rimanere composta come se nulla fosse. L'uomo allunga il braccio verso di lei con una lentezza straziante mentre i suoi occhi indagano silenziosamente la fanciulla. Victoria avverte le lacrime offuscarle la vista ed il coraggio vacillare, mordendosi l'interno della guancia per non irrompere in un pianto disperato. Vorrebbe che il tutto termini all'istante, in quanto il fuggire le riesce impossibile in queste condizioni. Dimitrij, essendo un uomo, attento e dall'animo nobile, e comprendendo la paura della contessina, ritrae l'arto e china il capo in segno di scuse. Victoria sospira rincuorata, osservandolo sbigottita, poiché l'orticoltore ha compreso il suo silenzio e non l'ha sfiorata anche se avrebbe potuto senza difficoltà alcuna. Victoria, avvertendo il cuore pulsare rapido in petto e le gote infiammarsi, volta il capo, sussultando all'udire la voce roca di Dimitrij: «Non privatemi del vostro sorriso.»

La contessina lo fissa incredula e indispettita, incapace di placare né l'animo infervorato né il tremore delle membra. Incrocia le braccia al petto, timorosa che il cuore possa fuoriuscirle dal nido a causa del vigore con il quale sta pulsando, per poi inarcare un sopracciglio e le labbra in un sorriso, falso e ironico.

«Siete un adulatore.» Esordisce con spiccato sarcasmo. «Quante dame avete sedotto con questo vostro modo galante?»

L'uomo le sorride gentile, diniegando col capo e fissandola intensamente negli occhi.

«Nessuna.» Ammette con sincerità disarmante. «È la prima alla quale lo professo.»

Per un attimo il cuore di Victoria pare smetta di pulsare quando una fiamma violenta le divora il petto tanto da costringerla a posare la mano su di esso, premendo e constatando incredula il battito accelerato.

«Non vi credo.»

«Non importa. Vi chiedo solo di non privarmi del vostro sorriso, ne morirei.»

Victoria osserva terrificata il bellissimo uomo davanti a lei, tentando invano di scorgere una crepa di falsità ma trovando solamente la pura e vera sincerità. Prima che il cuore possa fuoriuscirle dal petto, il corpo tremare d'una fiamma invisibile ed avvampare ancora una volta, con un gesto rapido e deciso monta sul cavallo, tirando le briglie e galoppando dissennatamente verso la grande villa senza mai guardarsi indietro. Non appena scorge un uomo che lavora nei campi del conte, lo prega di prendere il suo destriero e portarlo nella stalla quando nota non molto lontano da lì la figura, possente e virile, di Dimitrij a cavallo. Un brivido la scuote con violenza, spingendola a ringraziare affrettatamente l'uomo e correre in villa. Solo quando raggiunge la sua camera e serra la porta alle sue spalle, si accascia contro di essa e tira un sospiro di sollievo, fissando ipnotizzata un punto indefinito della stanza. Istintivamente la mano destra le risale lungo il busto, fermandosi sul petto e premendo sul seno sinistro, toccando tremante il ritmo scandito del cuore infervorito.

Victoria e Dimitrij Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora