Sotto osservazione

116 10 3
                                    

Capitolo diciassette - Sotto osservazione

La sera stessa della sparatoria al locale, Emma è potuta tornare a casa. Con il cuore decisamente più leggero.
Hailey sta bene. La sua piccola Hailey è una combattente a quanto pare, subisce colpi su colpi, l'ansia di sua mamma, i suoi malesseri fisici, ma è tenace.
"Ha la stoffa di una vera piratessa" ha commentato Killian una volta in macchina con Regina, che hanno chiamato per tornare a casa, visto che il maggiolino di Emma è rimasto al bar. Lo andranno a prendere l'indomani.
Stanno bene entrambe, ma ciò non toglie che Emma debba stare a riposo, sta rischiando troppo e se pur Hailey sia molto forte, non può tirare troppo la corda o rischia seriamente.
Ciò che è certo è che ha preso proprio un terribilmente spavento e ora starà molto più attenta, non vuole rischiare di perdere la sua piccola.
Lavorerà da casa e sarà Killian a mandare avanti l'ufficio con la routine quotidiana. Ma soprattuto spera di mettere presto fine al caso Ade e potersi godere un attimo di pace.
La sua piccolina ha proprio scelto il momento sbagliato per venire al mondo. Il tempismo non deve essere per niente il suo forte a quanto pare.
Regina è rimasta in silenzio per tutto il tempo dall'ospedale a casa, Emma però sa che non è nulla di buono quando sua madre resta in silenzio, in realtà ha molte cose da dire e gliele dirà a tempo debito. Sa anche lei in realtà che ha sbagliato, che ha rischiato seriamente stavolta e non vuole davvero che ciò accada ancora.
Il discorso comunque è rimandato perché preoccupati Henry, Hope, David e Mary Margaret con il fratellastro di Emma, nonché figlio di David e Mary, non mancano nemmeno Robin e Roland; la travolgono appena rientrano a casa. Hanno saputo della sparatoria, David è sconvolto, ma lo è anche Henry, che ha temuto seriamente per la sua mamma. Hope non ne ha capito molto, le hanno solo detto che la mamma si è fatta male al braccio.
«Ma se io dare bacino, passa mammina?» chiede indicando il braccio fasciato della sua mamma. La sua piccola Hope, sempre così spontanea, così dolce.
Emma annuisce e Hope attenta a non farle male le deposita un bacio sulla ferita.
«Passato?» chiede quindi a quel punto, guardando sua mamma negli occhi con speranza.
«Si amore mio, è passato. Ora non mi fa più male.» le dice Emma stringendola a sé stando attenta lei, stavolta a non sforzare il braccio ferito.
Hope si rallegra, sentendosi improvvisamente utile e inizia a raccontare a sua mamma che cosa hanno fatto con nonno David quel giorno. Il nonno le ha insegnato a costruire il castello delle principesse con i lego e ora è il suo nuovo gioco preferito. L'ha in camera messo sulla scrivania ed è fierissima. In realtà nonno David gliel'ha comprato senza il permesso suo e di Killian, ma per questa volta non ha intenzione di dire nulla. Non vuole discutere con lui, anche perché non è nella posizione per farlo. Dovrebbe dirgli della gravidanza ma non le sembra il momento adesso. Anche se più continua a rimandare e mai sarà il momento. Ora però non lo è proprio. Lui è già sconvolto per quello che le è accaduto, se gli dicesse anche che è incinta, pensa che morirebbe sul colpo e sarebbe responsabile della morte di suo padre.
Henry al contrario di Hope è più difficile da rassicurare che sta bene. Il bambino è rimasto in disparte mentre la sorella ha raccontato ciò che ha fatto, con un muso lungo e gli occhi lucidi.
Emma se ne accorge prontamente e manda Hope a prendere insieme a Killian e nonno David il castello di lego che vuole vederlo o quanto meno a fare una foto per farglielo vedere che è molto curiosa e non può aspettare la sera che la mette a letto. In realtà non è vero, ma è stata una scusa per parlare con suo figlio maggiore.
Anche sua madre gli ha lasciato la loro privacy, andando in cucina a preparare qualcosa di caldo per Emma e qualcosa da mangiare, visto che avrà sicuramene fame, essendo stata tutto il giorno in ospedale senza toccare cibo.
La ragazza non appena sono soli in salotto fa segno ad Henry di avvicinarsi a lei, sedersi al suo fianco.
«Ragazzino, cos'è quella faccia scura?» chiede se pur conoscendo già il motivo, si è spaventato molto per lei. È un bambino fin troppo sensibile, se pur cerca di non darlo a vedere. È coraggioso, forte e determinato, ma quando si tratta di sua mamma o anche di sua nonna Regina, a cui è affezionato in modo smisurato, si preoccupata sempre ed esce il suo lato sensibile, fin troppo sensibile. Vorrebbe sempre proteggerle da ogni male se solo potesse. Diventerà sicuramente un uomo coraggioso e con dei sani principi. Emma è molto orgogliosa di lui.
«Io... Ho avuto paura di perderti, mamma.» dice con gli occhi che si riempiono di lacrime, se pur non vorrebbe piangere e stia facendo di tutto per trattenersi.
«Mi dispiace averti fatto preoccupare ragazzino. Ma sto bene e non me ne andrò così facilmente sai.»
Ma ciò non sembra rassicurarlo, al contrario fa scendere le lacrime che fino a quel momento ha cercato di trattenere con fatica.
«Henry, guardami. Faccio un lavoro difficile, rischio la vita ogni giorno, lo so... Ma sai che cosa mi fa andare avanti? Tu e Hope. Voi siete la mia forza e voi mi date il coraggio per affrontare ogni difficoltà. Io oggi ho pensato a voi e non ho avuto paura, perché volevo e dovevo tornare a casa da te e da Hope.» confessa con il cuore in mano, cerca di farlo stare meglio questa volta. Loro sono davvero la sua forza.
Henry sembra aver capito e accenna un sorriso tra le lacrime, nonostante i suoi occhi siano ancora bagnati.
«Ma tu eviti di metterti ancora nei guai?» le dice come se fosse lui l'adulto e lei la bambina. Ed è il suo ometto. Non può non annuire e stringerlo forte a sé. Mentre con la mano gli accarezza i capelli per rassicurarlo e farlo sentire protetto e amato.
«Ragazzino, ti confesso un segreto... Presto avrai una nuova sorellina, sei contento?» pensa che sia giusto che lui sappia, a rinforzare ciò che gli ha detto poco fa, ovvero che loro sono la sua forza e che ora c'è anche Hailey a renderla ancora più forte e deve proteggerla.
Il bambino si separa dal suo abbraccio e la guarda negli occhi. Ha capito perfettamente ciò che la sua mamma le ha appena confidato, ma non è sicuro che sia contento. Non è nemmeno triste, in realtà non sa nemmeno lui che cosa provi. Vuole bene a Hope, si diverte a giocare con lei, ma non capisce il senso di allarga la famiglia ulteriormente. Non stanno bene solo loro?
«È una bella notizia, credo no?» risponde ed Emma resta un po' spiazzata da quella risposta del figlio. Quando gli ha detto di aspettare Hope è stato il bambino più felice del mondo ed era anche più piccolo, la gelosia l'avrebbe capita all'epoca, non ora... Ma forse è dovuto anche all'età, sta crescendo e forse non mostra più con l'entusiasmo di prima le cose. Non ama nemmeno più le effusioni in pubblico, soprattuto in presenza dei suoi amici.
Emma annuisce a quella domanda e il piccolo aggiunge che è felice, se pur non le sembra veramente contento, ma entrambi lasciano correre. La ragazza comunque gli dice che al momento ancora non lo sa nessuno e che è il loro piccolo segreto e questo sembra piacere al bambino, più della notizia appena appresa. Almeno, ha smesso di piangere ed essere preoccupato.
Non possono comunque approfondire l'argomento perché vengono interrotti dall'arrivo degli altri. Alla fine, altro che foto, Hope ha deciso di farglielo vedere di persona a sua mamma il castello delle principesse lego e l'ha portato giù. O meglio l'ha fatto portare giù a nonno David e a Killian, non con poca fatica, specie per le scale.
«Ti piace mammina?» esclama entusiasta la bambina e la ragazza annuisce, è veramente bellissimo il suo nuovo castello e poi è felice di vedere Hope così entusiasta. Se pur ci vuole poco alla bambina per esserlo.

Take my hand, past the clouds we'll find the starsWhere stories live. Discover now