"Angeli"

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09.01.2020

"Angeli" di AngeliRomanzo è una storia che ho iniziato a leggere perché mi è stato richiesto dall'autrice.

-> la recensione si occupa delle prime 5 parti di narrazione effettiva, pertanto si avvisa i lettori di possibili spoiler.

Riassunto:

La piccola Ella rimane coinvolta in un incidente con i suoi genitori, ma invece di morire va in coma, dal quale si risveglia inaspettatamente. Sulla sua mano appare un simbolo, e dopo di lei lo stesso simbolo viene trovato su centinaia di neonati.

Recensione:

Il testo è sommariamente corretto per quanto riguarda la grammatica, ci sono solo alcuni errori di verbi ("saltarli" anziché "saltarci" e l'uso del gerundio "consultandomi" al posto del presente riflessivo "consultarmi"). Quello che però non va è la coerenza e la plausibilità di quanto descritto: la bambina non può avere la maschera di ossigeno se è intubata per la ventilazione, come descritto, e può ancor meno scoppiare a piangere e urlare disperata se è tre giorni che è intubata, soprattutto se poche righe prime si dice che non riesce a produrre alcun suono. Inoltre, l'espianto degli organi non può essere previsto per il pomeriggio dichiarato se la mattina la bimba era ancora attaccata alle macchine; non accade subito dopo aver staccato la spina. Per quanto riguarda la situazione di affidamento, prima Ella dovrebbe andare ai servizi sociali, poi in un orfanotrofio e solo una volta adottata va in famiglia. Non passa da una famiglia all'altra prima di essere adottata, al massimo accade dopo. Per finire, le nuvole di vapore create dalla bocca vengono causate dalla temperatura esterna, e non perché siamo agitati o sentiamo noi freddo. La caratterizzazione dei personaggi, o meglio, della protagonista, è al quanto assurda: i dialoghi non rispecchiano ciò che una bambina di dieci anni è in grado di esprimere; ha un linguaggio troppo profondo e soprattutto forbito, che può aver senso se cita il padre (es.: quando parla delle riserve), altrimenti diventa irreale. "Cosa potrei mai fare per te", ciò che dice a Michele, è una domanda che nessuna bambina di quell'età farebbe, non formulata in quel modo quantomeno, e anche se dovesse essere così facendo già si anticipa al lettore come andranno le cose. La trama sicuramente è ancora a uno stato di partenza dove ho interrotto la lettura, ma se la protagonista ha una missione, un compito da portare a termine, consiglio di concentrarsi meno sui medici (pur mantenendo la scoperta dei disegni sui neonati) e più su di lei.

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