CAPITOLO SETTE: Due di mattina

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Mi massaggiai le tempie in preda al panico.
Hawks se ne era andato poco dopo la cena, passata con noi due immersi in un silenzio tombale.

Non era andato avanti.
Non si era avvicinato quei cinque centimetri in piú.
Mi raggomitolai sul letto stringendo un cuscino e fissai il vuoto.
Non riuscivo a pensare ad altro che a quel frangente di momento, in cui nei suoi occhi non si vedeva altro che passione e desiderio.

Trattenni il fiato.
Oh mio dio
Era praticamente giá il terzo giorno. Altri quattro e sarei dovuta tornare a casa.
Appoggiai la fronte contro le ginocchia.
Domani sarei tornata all'agenzia, sicuro, ma ora dovevo prepararmi per l'appuntamento.

Mi alzai silenziosa e cominciai a vestirmi.
Infilai dei pantaloni della tuta neri, una maglietta e una felpa blu scuro.
Non impiegai troppo tempo a scegliere i capi, dato che non mi avrebbe visto nessuno.
Mi legai i capelli in una cipolla spettinata e uscii dall'hotel.

Un forte vento mi colpí in pieno.
Non ci avrei impiegato troppo, sarei salita sulla metro per poi scendere alla fermata del parco, che avevo letto dal sito della metropolitana essere solo a sei fermate da quella dell'hotel.
Pagai il biglietto e salii sulla metro.
Mi sedetti su un sedile abbastanza appartato e fissai il mio riflesso sul vetro.
Mi stavo cacciando in un mare di guai, lo sapevo.
Avevo la sensazione che questa cosa in cui mi stavo coinvolgendo era davvero piú grande di me.
Magari è solo l'ex
Sorrisi.
Sarebbe stato bello; speravo fosse cosí.

Uscii dalla metro e mi avviai verso il parco, per cercare un nascondiglio adeguato.
Mi ranicchiai sotto una tettoia, dentro quella che doveva essere una sorta di tomba scavata nel terreno.
Infatti il parco era caratterizzato da diverse rovine, mura di una chiesa probabilmente.
Alzai gli occhi verso il cielo, aspettando di vederlo arrivare.

Non ci volle molto, anche se i miei occhi cominciavano ad essere pesanti.
Hawks atterró con grazia a una decina di metri da me, e poco dopo il suo atterraggio gli si avvicinó una figura scura.
Trattenni il fiato.
Non era una donna, constatai delusa.
Intravidi Hawks sventolare le braccia in aria con fare irritato, mentre l'altra persona non fece altro che alzare le spalle.
"Non hai ascoltato nulla di quello che ho detto. Non è vero"
Nel buio della notte riuscii a vedere Hawks sfoderare una piuma e puntarla alla gola della seconda persona: "Immagino che non possiamo essere amici, Dabi"

Mi lanciai per terra e mi tappai la bocca per evitare di urlare.
"L'attacco di qualche giorno fa... mi spieghi per cos'era? Per non parlare di quello di due settimane fa. Avevamo deciso che fosse sulla costa est, non nel centro della cittá. E quel Nomu, mi sembrava molto intelligente. Troppo."
"Ho cambiato idea" sibiló Dabi.
Il mio cuore si fermó.
Era davvero lui.
Perché? Perché stavano parlando?

"E se dici che non ti ho ascoltato, devo ricordarti che avevo richiesto un eroe piú debole" "pensavo fossi felice che il numero uno fosse ridotto cosí male"
Endeavor.
La battaglia di qualche settimana fa.
Quando l'eroe aveva rischiato la vita, affiancato da Hawks, per battere quel Nomu; procurandosi quella spaventosa cicatrice che tanto assomigliava a quella del figlio.
I miei occhi si riempirono di lacrime.

"Non ho rotto la mia promessa, l'unico che non ha mantenuto la parola sei stato tu" continuó Hawks, costringendomi a infilarmi le unghie nei palmi delle mani per non urlare.
"Non è possibile che tu abbia immaginato che mi fidassi del numero due cosí facilmente: ti stavo solo testando. Immaginavo che avresti potuto affiancare il Nomu durante la battaglia"
Ritornai a guardare la scena; Hawks stringeva i pugni: "Non potevo scagliarmi contro Endeavor. Te l'ho detto; ho la mia immagine da proteggere. Non posso permettermi di perdere la fiducia che ho ricevuto da eroe"
Le mie mani cominciarono a brillare.
Nononono calmati
Respirai profondamente, cercando di riportare il mio Quirk sotto controllo.

"Piú le persone si fidano di me, piú ricevo informazioni. È per il vostro bene ragazzi"
Mi portai di nuovo le mani alla bocca.
Non era possibile.
L'eroe numero due.
Hawks lavorava con la Lega dei Cattivi.

Scoppiai.
Un fascio di luce illuminó tutto il parco.
I due si voltarono verso di me.
Ormai era inutile nascondersi.
Intravidi il terrore nel volto di Hawks, un ghigno di sorpresa in quello di Dabi.

Saltai fuori dalla tomba e me la diedi a gambe il piú veloce possibile.
Inutile, inutile!
Stavo scappando dall'eroe piú veloce del Giappone, non sarei durata piú di venti secondi.
Scavalcai una collinetta e mi ritrovai davanti a un torrente.
"T/n, aspetta!"
Certo
Sentii un battito d'ali al mio fianco.
Mi girai per poter tornare a correre alzando una mano all'altezza del suo viso e sparando con tutta la forza che avevo in corpo.
L'onda d'urto mi scaraventó all'indietro.
Oddio oddio
Balzai in piedi e continuai a correre verso la cittá.
Una volta che mi sarei ritrovata tra le persone Hawks non avrebbe potuto fare piú nulla.
Restava solo Dabi...

Un lampo azzurro mi investí in pieno.
Caddi e ruzzolai giú verso il torrente sbattendo la testa su diversi sassi.
Una parte di me registró la voce di Hawks infuriarsi contro Dabi.
Seguí un altro lampo azzurro, appena sopra di me.
"Ha sentito tutto!" "Lasciala a me!" urló ancora Hawks.
Mi trattenni dal vomitare.
Feci forza sui gomiti e sulle ginocchia ed avanzai lentamente verso il corso d'acqua.
Tenevo gli occhi chiusi.
Nella mia testa risuonava un fischio fortissimo.

Pensai di riuscire ad arrivare all'argine, ma una piuma di Hawks si conficcó nel mio polpaccio e incominció a trascinarmi all'indietro, verso di loro. Urlai dal dolore.
"T/n resta calma okay, adesso ti spiego"
Mi divincolai per terra cercando di scalciare via la piuma.
Trovai la forza di girarmi a guardare: Hawks mi stava tendendo una mano speranzoso, le ali chiuse dietro la schiena, sperando forse di mostrarsi meno pericoloso; Dabi si innalzava a fianco a lui, con le braccia incandescenti.
Incontrai innorridita gli occhi dell'eroe, i quali cercavano disperatamente di convincermi.

Incontrai innorridita gli occhi dell'eroe, i quali cercavano disperatamente di convincermi

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Aspettai di essere a pochi metri da loro.
Solo quando Hawks fece per prendermi la mano attaccai.

Cacciai un urlo con tutta la voce che avevo in corpo e lasciai che il mio Quirk esplodesse intorno a me.
Una luce accecante fuoriuscí dalla mia pelle, polverizzando tutto quello che si trovava a pochi metri da me. Ovviamente sapevo benissimo che Hawks e Dabi l'avevano schivata, ma la bomba mi diede il tempo di farmi alzare sulle mie gambe, fare dietro front e buttarmi nelle acque gelide del torrente

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LOL
ci ho provato hehe

Prossimo capitolo sabato :)

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WINGS ON FIRE [Hawks x Reader]Where stories live. Discover now