CAPITOLO TRENTASEI: Poteva Andare Peggio?

3.2K 220 235
                                    

Mi inginocchiai sul pavimento alla disperata ricerca d’aria, con gli occhi ancora sgranati, fissi lí dove pochi secondi prima c’era Keigo.
Ora non c’era un bel niente.
Solo uno schermo nero.

Strinsi i pugni e pian piano tornai a respirare.
Feci cadere la testa a penzoloni mentre svariate voci cominciavano a raggiungermi; ma ero troppo confusa per capire cosa stessero dicendo.
Il mio stomaco si contorse ancora una volta, e dovetti lottare con tutta me stessa per non vomitare davvero.
“Ci sei?” domandó Dabi, inginocchiandosi davanti a me.
“T/n-chaaan!!” urló raggiante la biondina saltellandomi intorno.
“Fai respiri profondi” mi consiglió MrCompress chinandosi su di me e massaggiando dolcemente la schiena.

E per la fottutissima seconda volta, mi dimenticai chi fossero.
Dei pluri-omicida.
Chi, loro?
Nah.
“È arrivata!!” gracchió Twice, prendendo a saltellare al fianco di Toga: “Yeeh! Uffaaa”

Mi misi a sedere afferrando immediatamente il fazzoletto che Dabi mi stava porgendo.
Scossi la testa e mi pulii in fretta: “Non fatelo mai piú” bisbigliai sofferente, continuando a riempire i polmoni d’aria.
Ogni cellula del mio corpo stava andando a fuoco e un continuo pulsare mi stava fracassando il cranio.
Respirare faceva male.
Dabi ghignó divertito: “Non ci sará bisogno…” si rialzó e mi fissó dall’alto, superiore: “Non tornerai alla Yuei”

Rimasi imbambolata a fissargli le scarpe.
Questo era davvero un bel guaio.
Uno bello grosso.
Deglutii a fatica e corrugai la fronte: ero di nuovo senza parole.
Non mi veniva in mente nulla da dire.
Nulla su cui mentire.
Ero nella merda.
“T/n-chan resta con noi!!” esclamó Toga, fiondandosi su di me: mi stritoló in un forte abbraccio, a cui subito si aggiunse Twice.

Cosa dovevo fare?
Dirgli dell’attacco? Non dirglielo?
Da che parte stavo?
Dai Hero, giusto?
Sono una dei buoni, vero?

Il mio cuore cominció a battermi pesantemente nel petto, e quasi mi sentii mancare.
Come stracazzo ne sarei uscita?
Non mi avrebbero fatta tornare indietro. Mi avrebbero tenuta lí, in quella che era la base della Paranormal Liberation Front.
Per sempre, probabilmente.
O fino all’attacco.
Mi avrebbero aiutato gli eroi, giusto?
Ma
Probabilmente mi credevano dei loro.
C’è, sicuramente.
Dopo la mia richiesta di aiuto alla Lega e il teletrasporto non potevano che credermi una villain.

“Oddio” bisbigliai io accasciandomi per terra.
Toga e Twice si allontanarono immediatamente da me e mi fissarono preoccupati: “Hai postumi della sbronza?”
Oddio.
Sarei diventata una Hero costretta a passare dal lato scuro.
“Hey?” chiamó Dabi, scuotendo mi piano con il piede: “Tutto apposto?”
Scossi la testa senza neanche accorgermene.
Da che parte stavo?
“Ha bisogno di riposare” constatò Spinner incrociando le braccia al petto: “Portiamola nella sua stanza”

Eh?
Mi avevano pure preparato una stanza?
Sapevano che sarei arrivata fin lí?
“Tranquilli, la porto io” propose Dabi chinandosi su di me: lo sentii far scivolare un braccio sotto le mie ginocchia, mentre l’altro mi cinse la vita.
Sgranai gli occhi e lo spintonai lontano: “No!” farfugliai letteralmente in preda al panico.
L’ultima cosa che volevo succedesse era rimanere sola con lui.
“Aria. Ho bisogno aria”
Esattamente.
“Ha un tetto questo posto?” domandai a bassa voce, spostando lo sguardo solo e solamente su MrCompress.
L’uomo rimase immobile dietro la maschera: “Si, certo”

Non eravamo sotto terra allora.
Ottimo.
Perfetto.
“Okay” bisbigliai alzandomi lentamente in piedi.
Il cricetino nel mio cranio cominció finalmente a correre sulla ruota: mi voltai verso Toga e Twice: “Mi ci portate?”

WINGS ON FIRE [Hawks x Reader]Where stories live. Discover now