Sei l'universo che aspettavo

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La voce alla radio canta a squarciagola un motivo che conosco a memoria ma al quale non presto attenzione, sono tutto preso dal profumo del balsamo per capelli di Evy che col vento mi arriva fin dentro le narici. La osservo osservare il cielo che cambia colore all’orizzonte, tutta presa dai suoi pensieri e dai suoi guai. Ha addosso solo il costume e la maglietta nera degli Arctic Monkeys che ama tanto. Ha il braccio fuori dal finestrino e il volto girato verso nuvole di cuore. Le poggio la mano sulla coscia nuda, consuetudine d’amore, vizio che non so abbandonare. La carezzo dolcemente, il palmo duro contro la morbidezza della sensualità sua. Ha la pelle gelida, stranamente. Lei che è sempre fuoco e passione. Sarà che sto andando un po’ troppo veloce su questa strada deserta e abbiamo i finestrini completamente aperti a farci entrare il mondo.
Muovo la mano su e giù lentamente sulle sue cosce spoglie e sento il desiderio incastrarsi e crescere nei pantaloni. La amo come si ama l’alba in una notte di fine estate, forte e con la paura di perderla che mi sta fin sopra la gola. Finalmente un semaforo rosso ci concede un bacio che attendevo da troppo. Chiudo sempre gli occhi quando le mie labbra si incontrano con le sue, come la prima volta.

Siamo finalmente arrivati a casa, la osservo da lontano e subito la riconosco, subito sento nel cuore quel sapore di conosciuto e di sicuro, di intimo e di lei. L’abbiamo comprata al centro della città come voleva Evy, con il giardino più grande della casa stessa perché come dice lei i momenti migliori tanto li passi fuori. Io i momenti migliori li passo accanto a lei, non mi importa dove.
Le apro la portiera e poi la osservo allontanarsi, salire le scale con quella sensualità tutta sua che mi fa impazzire.

“Evy...”

Resto sempre un passo dietro quando saliamo le scale di casa, poi la chiamo per vederla mentre si gira e sorride. E in quel sorriso c’è la consapevolezza ch’io non smetterò mai di ripetere quel gesto.

Evy... ti amo.”

Per la prima volta da quando viviamo assieme ho dovuto chiamarla per due volte prima di vederla voltarsi verso di me. Molto probabilmente deve essere tanto stanca. Una sensazione di smarrimento si è impadronita dei miei movimenti e mi gela il sangue.  Faccio finta di niente, mi succede spesso di non dare ascolto a quel che provo. Sarò stanco anch’io, probabilmente.
E niente, ci addormentiamo così, come spero di fare per il resto della mia vita, perché voglio sia lei l’ultima cosa che vedono i miei occhi prima dei miei sogni. Lascio cadere il braccio pesante lungo la sua parte del letto e la trovo già pronta ad aggrapparsi attorno al mio corpo come una molletta. La notte, lo ammetto, io la amo un po’ di più. Non appena socchiude gli occhi tutta la sua razionalità che la tiene a freno durante il giorno, crolla. Evy diventa la creatura più fragile e docile dell’universo e io mi sento il suo rifugio e il suo posto sicuro, a stringerla al mio petto così.

Un raggio di sole filtra dalle fessure della serranda abbassata e mi si incastra dentro gli occhi, mi sveglia.  Ho un dolore lancinante alla testa e la vista offuscata. Non ricordo niente di ieri sera, neanche di essermi addormentato. Allungo il braccio dentro le lenzuola e sento la sabbia graffiarmi la pelle. Mi volto, mi accorgo che Evelyn non è a letto con me. Mi guardo intorno, la serranda è ancora abbassata ed Evy non esce mai senza prima averla alzata, lei lo sa che mi piace vedere il cielo appena sveglio se non posso guardare lei. Non devo preoccuparmi, sicuramente era in ritardo e non ha fatto in tempo. Sarà uscita di corsa per non arrivare in ritardo a lavoro e si sarà dimenticata. Mi alzo per andare a fare colazione, oggi è il mio giorno libero e posso dedicare un po’ di tempo a me stesso.

Mi sembra di percorrere centinaia di passi attraversando il corridoio. Mentre sto uscendo dalla camera da letto passo davanti il grande specchio che abbiamo. Tiro dritto fino alla cucina e non faccio caso a me stesso che passa dall’altro lato del muro. Poi mi fermo, all’improvviso, e torno indietro: corro verso lo specchio e mi ci piazzo davanti, guardandomi senza dire una parola. Ho ancora addosso il costume che portavo ieri al mare, quello azzurro con le barche a vela che Evy ama tantissimo. Non capisco, mi porto una mano alla testa e la infilo nei capelli. Anche questi sono tutti arruffati. Sono scosso, soprattutto perché ho ancora indosso il costume. Non è una cosa da me. Cerco di rassicurarmi e me ne torno in cucina per fare colazione. Mi avvicino al frigo e prima di aprirlo guardo tutti i bigliettini che Evy mi lascia ogni tanto in qualche tasca dei jeans e che io poi attacco qui sopra come un trofeo.
L’occhio mi cade su uno dei biglietti che amo più al mondo. Me l’ha infilato Evy nella tasca del costume una notte di sogni e comete in cui ho creduto la vita infinitamente bellissima. Eravamo al mare, come sempre, e avevamo deciso di dormire in spiaggia.

Una di quelle cose che fai senza pensarci troppo quando hai accanto una persona che ti fa stare per la prima volta davvero bene. Erano già parecchi giorni che uscivamo insieme ma, fino a quel giorno, tra di noi non era successo niente.  Se chiudo gli occhi posso ancora sentire risuonarmi nella testa il rumore delle nostre risate mentre cerchiamo di montare una tenda senza neanche sapere da dove cominciare. La notte arriva presto e noi stiamo distesi su una spiaggia di granelli e sentimenti.  Abbiamo le punte del naso puntate all’insù verso l’infinito, Evy ha la testa poggiata sul mio petto e credo che possa sentire il mio respiro. La voglio impressionare, perché io sono fatto così e amo rendere felice chi ho accanto.

“Sai Evelyn, l’universo è una cosa sensazionale, straordinaria. È immenso, non basterebbe una vita intera per conoscerlo tutto. È la casa miliardi di stelle e di milioni di sogni.”

Allora lei si alza in fretta, goffamente, la vedo cercare qualcosa nella borsa. Scrive qualcosa su un pezzo di carta e poi me l’ho infila nella tasca del costume.

“Sei l’universo che aspettavo da una vita, Daniel”

Come una medusaWhere stories live. Discover now