sei un climax

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Sono il solo sveglio in tutta la città. Ho aperto piano gli occhi per non so quale motivo, mi sentivo perseguitato ancora da strane, stranissime cose. Ho il sonno leggero come i sogni dei bambini. Evelyn non è nel letto con me, mi accorgo che sto stringendo il suo cuscino. Sarà stata sicuramente lei a mettermelo tra le braccia. Sa che ho bisogno di stringere qualcosa a me per dormire, di stringere lei. Appena sento che non c’è, mi sveglio.
Ho gli occhi pesanti di sonno, chili d’amore sotto le occhiaie che ricordano notti insonni passate tra labirinti di lenzuola e la sua pelle.
Mi metto in cerca di lei, fiuto il suo odore, resto in silenzio a cercare di sentire i suoi passi. L’unica cosa che mi arriva alle orecchie è un cane che abbaia alla notte. Mi verrebbe di gridare, di chiamarla ad alta voce, ma non lo faccio. Cammino per casa col passo pesante e mi sento un uomo smarrito nel cosmo. Sono preoccupato dallo strano comportamento di Evy e non riesco a trovare una spiegazione. Non riesco a trovare neanche lei. Me la ritrovo faccia a terra come una medusa sul tappeto della sala e mi spavento a morte. Corro verso di lei per tirarla su, sento le lacrime vincere sul codardo che sono e scendermi sulla pelle dura. La afferro per un braccio e la scuoto in modo brusco: non si muove. Non può farlo, perché quello che sto cercando di rianimare non è Evelyn, ma soltanto i suoi vestiti accatastati sul pavimento che nel buio ho scambiato per lei. Vado in bagno e metto la testa sotto l’acqua gelata. Pensieri orrendi mi schizzano fuori dalla gola senza che io possa controllarli. Parlo ad uno specchio, parlo a me stesso, parlo a questa notte di insonnia e paura in cui sono un uomo solo. Non capisco se sto sognando o meno. Tutto questo mi sembra davvero assurdo. Non trovo Evelyn da nessuna parte, allora decido di andare in camera per vestirmi ed uscire, per cercarla fuori. Ma, fuori dove? Fuori nel mondo? Non esiste mondo se non c’è lei. È lei il mio mondo. 
Ho ancora la testa bagnata e sento l’acqua scendermi lentamente lungo la schiena. Credo sia l’unica cosa che in questo momento mi fa capire di essere ancora vivo.
Mi siedo sul bordo del letto e poggio i gomiti sopra le mie ginocchia, poi affondo la faccia nelle mani e resto così, sono uno struzzo che mette la testa sotto la sabbia e fugge la vita. I palmi delle mie mani premono sopra il mio viso e io sento la pressione darmi alla testa. Mi sto facendo male ma non smetto, continuo.
Faccio un lungo respiro e tiro su lo sguardo, non posso continuare a stare inerme in questa stanza senza fare niente. Faccio uno scatto in avanti e in una frazione di secondo sono in piedi e mi sto vestendo. Mi giro per prendere i pantaloni che ho lasciato vicino alla sedia, dalla parte dove dorme Evelyn, non posso uscire in mutande. E niente, il cuore mi si ferma nel petto e io non credo di riuscire più a sentirlo pulsare: Evelyn sta nel letto, distesa su un fianco che dorme, stringendo le lenzuola tra le mani. Afferro la sedia vicino a me e mi ci butto sopra come fossi un corpo morto. Sento tutta la mia pesantezza piombare sulla sedia e poi esplodermi nella testa. Sto impazzendo. Quando ho aperto gli occhi non eri lì, ne sono sicuro.
Sono così nervoso che inizio a mordermi i dorsi delle mani. Sembro un cane rabbioso che ce l’ha con la vita e con il mondo. Chiudo e riapro gli occhi spasmodicamente, alterno la visione di buio e niente a quella di Evelyn che è il mio tutto. Ho le mani tra i capelli e li stringo, li strappo. Sto sudando e ho paura. Mi sento il cuore che batte forte come dopo una catastrofe. La mia catastrofe sarebbe perderla e invece stanotte è stata trovarla, ritrovarla esattamente dove l’avevo lasciata.

Ma niente, mi arrendo al mistero di questa notte e trascino lo spettro di me stesso dentro al letto. Me ne torno a dormire con l’amaro in bocca ancora una volta. Almeno, nonostante tutto, ancora una volta lei è qui con me. Il sonno mi ruba alla vita e io non oppongo resistenza. L’ultima cosa che ricordo è il profumo dei capelli di Evy che come una carezza mi entra nelle narici.

La notte non mi lascia in pace. Mi sono svegliato una, due, tre, infinite volte. Mi giravo e rigiravo nel letto, stretto alla gola da terribili incubi che non mi lasciavano dormire. C’era il mare, l’acqua ovunque, alta fin sopra la testa che mi soffocava. Io ero un uomo solo nel fondo e affogavo. Le onde erano feroci, cattive, violente. Mi sbattevano addosso e io non riuscivo a ritrovare in quelle acque il mare di cui da ragazzo mi ero innamorato. Non sentivo neanche lontanamente il rumore di quel mare in tempesta che sembrava volesse uccidermi. L’unico suono che arrivava alle mie orecchie era un grido:

“Daaaaaaaniel

Mi sveglio sudato, mi giro, guardo Evelyn e ricado nel mio sonno.

Sto disteso sul letto e fisso il soffitto. Evelyn è in bagno e si sta facendo una doccia, sento il rumore dell’acqua che scorre e accarezza ogni angolo della sua bellezza. Chiudo gli occhi e penso alla sua pelle: vorrei essere ognuna di quelle piccole goccioline che ora le scivolano lente sui seni e poi vanno a morire nell’infossatura tra la coscia e il ventre. È lì che vorrei morire e rinascere ogni giorno anch’io.
Il pensiero di lei sotto la doccia mi porta lontano, in quei luoghi della mente in cui il mondo è soltanto un’idea. Mi godo il momento e sorrido, continuo ad ascoltare il rumore dell’acqua che scorre. Torno ad avere sedici anni, torno a qualche anno fa quando stavo disteso sul letto della mia camera in casa dei miei e mi passavo una mano sulle cosce e sentivo il piacere crescere dentro i pantaloni.
E cresce anche ora, sento il desiderio insidiarsi dentro di me e percorrermi tutto come l’elettricità in un cavo elettrico.

Tutta la voglia di lei è adesso nel palmo della mia mano, che muovo ritmicamente su e giù senza fermarmi. Affondo la testa nel cuscino e inarco il collo all’indietro, continuo. Nella mia testa ho l’immagine di Evy completamente nuda che esce dall’acqua, vestita solo di miriadi di gocce che calcano lente le linee della sua perfezione. È bella, bellissima, sensazionale. Un climax a salire di piacere ora mi scivola caldo sulle nocche dure.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 05, 2020 ⏰

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