Solo loro due.

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Margherita ed Andrea, però, quella notte non andarono a casa. Andarono al cimitero. Un luogo un po' spettrale, ma stavano bene lì, in mezzo a tutti quei morti. Non potevano ferirli.
Margherita rubò un fiore da un mazzo e lo posò sulla tomba di Giacomo, sorridendo. E poté quasi sentirlo mentre rideva, mentre la sfotteva. «Rubi anche i fiori.» poteva sentirlo.
Si avvicinò ad Andrea, poggiò la sua testa sulla spalla di lui. «Chissà perché si è ucciso.» disse ad alta voce.
Andrea le accarezzò la schiena. «Già.»
Margherita si girò verso di lui, dopo aver guardato a lungo la foto di Giacomo. «Secondo te perché il mare è blu? Insomma: l'acqua dei fiumi è verdastra per il fondo sporco, per la terra. Perché il mare, invece, è blu?» chiese. «Anche lui è sporco.» ragionò.
Andrea la guardò negli occhi, ci pensò su. Nessuno gli aveva mai fatto una domanda più strana. Poi, dopo poco, le sorrise. «È blu perché serviva qualcosa a cui paragonare i tuoi occhi. E quel "qualcosa" è il mare.» disse.
«Andre, il colore dei miei occhi non è blu come il mare.» disse Margherita, aggrottando le sopracciglia.
«Non ho mai parlato di colori,» disse con un sorriso sghembo. Il sangue che gli era fuoriuscito dal naso si era seccato sul volto. «ho parlato di occhi.»
E Margherita sorrise, perché anche Andrea in fondo era come lei: contorto.
«Mi dispiace.» disse piano Margherita.
Andrea aggrottò le sopracciglia. «Di cosa?»
Margherita si morse il labbro, mentre teneva lo sguardo basso, sulle sue mani. «Mi perdonerai mai?»
«Non ti devo perdonare niente, Marghe.» disse Andrea. Era confuso.
Margherita alzò lo sguardo e lo puntò negli occhi verdi e vispi di Andrea, che la prima volta che li vide da vicino, in quella giornata di pioggia, le sembravano così limpidi. E ora che sapeva la merda che si celava dietro quel verde, che era così simile alla merda che si celava dietro al suo azzurro, le dispiaceva. Andrea non se lo meritava. Neanche Cristian. Erano troppo vivi per avere a che fare con la morte.
Continuava a guardarlo negli occhi. E guardava gli occhi di Andrea come se fossero stati la cosa più bella del mondo. Li guardava come se non ci fosse altro da guardare. Come se valesse la pena vivere solo per quegli occhi verdi, vivi, vispi, pieni di merda.
E Andrea non resistette. Aveva resistito fin troppo. «Scusami tu, Margherita.» le disse piano.
«Di cosa?» Margherita lo guardò confusa.
Andrea non rispose, e velocemente si avvicinò a lei con la paura che potesse scansarsi, per poi premere le sue labbra contro quelle di lei. Mise le mani sui suoi fianchi e notò come si incastravano bene. La baciò con delicatezza, con dolcezza. Non c'era urgenza, non c'era la voglia di strapparsi i vestiti di dosso. C'erano solo loro due, e le loro labbra che si scontravano dolcemente.
Andrea sorrise durante il bacio: non l'aveva allontanato, stava ricambiando.
Margherita allacciò le sue braccia attorno al collo di lui, avvicinando i loro corpi.
Si staccarono per un momento, si guardarono negli occhi e poi sorrisero. «Ti perdono solo se mi dai un altro bacio.» disse Margherita sorridendo, e Andrea non aveva mai visto un sorriso così luminoso sulle sue labbra, e non poté che non accettare.
Premette nuovamente le labbra su quelle di lei, dimenticandosi di tutto.
E a Margherita non interessava del sangue che aveva sulla maglietta e sulla pelle, non le interessava dei lividi, delle cicatrici, dei segreti, dei ricordi. Non le interessava di quello che Andrea era stato, perché da quel momento avrebbero iniziato ad essere qualcosa insieme.
Se giusto o sbagliato, poi, bisognava scoprirlo.

RainWhere stories live. Discover now