La fine dell'incantesimo

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Angolo dell'autrice:
Non sono così sadica tranquilli. Ran e Shinichi faranno pace presto, direi molto presto. In compenso succederà qualcos'altro. Niente spoiler, leggete e basta.
E visto che non ho nient'altro da dirvi vi lascio al capitolo.

Buona lettura ^-^

Salimmo sul palchetto e, con eleganza, aprimmo le tende rosse che ci separavano dal nostro pubblico, riducendo la distanza dal diamante con un paio di passi coordinati, per poi posizionarci schiena contro schiena

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Salimmo sul palchetto e, con eleganza, aprimmo le tende rosse che ci separavano dal nostro pubblico, riducendo la distanza dal diamante con un paio di passi coordinati, per poi posizionarci schiena contro schiena.

«Quando nel cielo scuro le stelle scintillano, le due colombe la notte sognano!» dicemmo in coro, poi con uno schiocco di dita scomparimmo dai loro occhi e insieme a noi il gioiello.

Corremmo verso il tetto della villa. Sapevamo che lì saremmo stati al sicuro, inoltre era più facile fuggire. Non ci mettemmo molto ad arrivare, non più di cinque minuti.

«Finalmente abbiamo preso il gioiello più famoso di tutta l'Europa!» disse Kaito euforico, guardando con aria ammirata quel diamante nero, grande quanto una castagna.

«Ne sei proprio sicuro? – disse una voce dietro di noi, facendoci voltare – Questa me la pagate!» continuò furibondo.

«Arrabbiato, piccolo Detective? – lo provocai, altrettanto irritata – Così capisci cosa vuol dire tradire una persona a te cara.»

«Questa volta non mi scapperete, ladruncoli da quattro soldi!»

«Ma andiamo Kudo... – disse Kaito sorridendo divertito – se non riuscivi a catturare una colomba, come pretendi di catturarne due?»

«Non ti preoccupare, questa volta ce la farò!» rispose lui.

«Beh allora se lo dici te...» poi mi lanciò un'occhiata e capii.

Mi piazzai velocemente davanti a lui e, appena sentii le sue braccia cingermi la vita, ci lanciammo nel vuoto.

Il cielo quella notte era limpido, neanche una nuvola incombeva sulla città di Tokyo.

Mentre noi aprivamo l'aliante, il bambino si affacciò al parapetto e ci seguì per un po' di tempo con lo sguardo. Poi, quando oramai eravamo a più di due metri di distanza dalla villa, con un salto si buttò nel vuoto anche lui, aprendo poi un piccolo aliante color blu elettrico. Appena fu in volo, iniziò a seguirci.

Stavamo volando ormai da venti minuti, con Kudo alle calcagna. Quando finalmente sembrava l'avessimo seminato, un rumore sordo di un'arma da fuoco che proveniva da un punto indeterminato dietro di noi echeggiò in quella notte silenziosa. Capii che il proiettile aveva colpito Kaito alla schiena quando lo sentii gemere dal dolore ed io sconvolta lanciai un urlo.

Perse il controllo dell'aliante e iniziammo a precipitare. Persi i sensi quasi subito, ma avvertii prima lui che chiudeva l'aliante e mi stringeva tra le sue braccia.


Quando mi risvegliai ero in un letto candido. Mi tirai su di colpo, ero scossa e ci misi un po' a capire dove mi trovavo.

Quello su cui stavo non era un letto, ma un divano in pelle marrone. Di fronte a me un'enorme vetrata con dei grossi caratteri kanji che citavano "Angenzia Mouri".

«Kudo, che ci faccio qui?» dissi ad alta voce un po' irritata, rivolgendomi a Conan che era al mio fianco.

«Shh! – mi fece segno lui stizzito, poi si guardò un attimo attorno nervoso e mi rivolse la parola, sussurrando – Eri svenuta e non sapevo dove portarti.»

«Ma perché proprio qui? E dov'è Kid?»

«Non lo so!»

«Che vuol dire non lo so?»

«Quando vi ho visti precipitare sono volato con l'aliante fino a dove eravate caduti e ho trovato solo te, con questo.» mi porse un biglietto.

Non so cosa succederà dopo sta notte, ma dopo tutto quello che è successo ho paura di non rivederti, in questo caso ti chiedo di non tornare al covo fino a domani, se domani sera non sono ancora tornato vacci, c'è una sorpresa per te...

Il tuo Angelo custode

Rimasi paralizzata davanti a quel foglietto. La mia mano tremava come mossa da una brezza autunnale, poi sentii la piccola manina di Conan toccarmi e alzai lo sguardo verso quel viso occhialuto.

Appena incrociai quello sguardo azzurro, mostruosamente somigliante a quello di Kaito, scoppiai a piangere. Conan rimase vicino a me tutto il tempo, accarezzandomi la schiena con affetto.

Il Segreto della doppia K _ TrilogiaWhere stories live. Discover now