Capitolo
29
<< siamo alla fine >> informa Giglio Tigrato. Tocco esitante le mie braccia e mi chiedo come fosse possibile che quei tocchi, sembrassero così reali, se erano soltanto frutto della mia immaginazione.
Deglutisco e alzo la testa, incontrando finalmente la luce.
<< getta quell'oggetto >> ordina il capo tribù, apro la bocca per replicare, ma cambio idea. Fisso il carrillon e senza il coraggio di aprirlo ancora, lascio che affondi nel profondo delle acque cristalline.
<< va tutto bene, Wendy? >> chiede Peter e tornarlo a guardare, mi crea un effetto strano, so che prima non era lui, ma era così reale che adesso ho paura che sia soltanto uno stupido scherzo.
Annuisco << si io.. s-sto bene >> balbetto.
<< hai visto qualcosa? >> trasalisco. Non so cosa dirti...
<< i miei genitori >> distolgo lo sguardo, questa è pur sempre la verità, anche se non tutta.
<< immagino che non sia stato piacevole >> perché dovrebbe dirlo?
<< come fai a dirlo? >> sono estremamente curiosa. I suoi occhi verdi si fermano sui miei e pare voglia rispondermi con solo il nostro contatto visivo.
<< sei agitata >> mormora. Si, lo sono.
L grotta di Namur non ombreggia più su di noi e sento l'ansia dentro di me sgretolarsi. Ritorno a respirare normalmente e non rispondo a ciò che ha detto Peter.
<< adesso cosa succede? incontreremo qualche mostro o un posto stregato? >> ironizzo. Guardo in alto, il cielo è dipinto di rosa, fra poco sarà buio.
<< non ci fermiamo? il sole sta tramontando >> l'indiano che sta remando da mezza giornata è visibilmente stanco, provo pena per lui.
<< fermarci? >> ridacchia il padre di Giglio Tigrato, Quell'accento... << non è ancora il momento adatto per fermarsi >> presso le labbra in una linea dura e sottile. Come vuole...
***
Il cielo ormai è buio e a stento riesco a vedere il colore dell'acqua, il vento soffia nei miei capelli e rabbrividisco. Credo di dover andare in bagno, ah giusto..qui i bagni non ci sono, sono in un isola praticamente inesistente, ma che in realtà c'è.
E' da più di venti minuti che in modo patetico sogno che Peter afferri una bacchetta magica e interpreti una formula in grado da far apparire un gabinetto volante con una tenda rossa intorno, in modo da avere la mia privacy. Quella dannata tazza bianca sta offuscando ogni mio pensiero.
Per smorzare il fastidio stringo esageratamente le gambe, ma come fanno loro a resistere? non devono fare pipì?
Sbuffo silenziosamente, ma Peter se ne accorge.
<< hai bisogno di riposare? >> prova a capire il mio fastidio. C'è un problema più urgente.
<< non è questo io... >> sento il calore diffondersi sulle mie guance. Accidenti, sarò diventata rossa. Assottiglia gli occhi e aspetta che finisca di parlare.
<< tu cosa? >> mi incita.
<< dovrei.. ecco, avrei bisogno del bagno >> mormoro appena, con una voce irriconoscibile, quasi acuta.
<< bagno? tutti avrebbero bisogno di lavarsi Wendy, non solo tu >> afferma Giglio Tigrato. Oh, non sanno cosa sia un bagno.. e allora dove fanno i loro bisogni, di sicuro per terra.
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Peter pan h.s
RomanceImmaginate che Peter Pan, non abbia nel profondo, un cuore da bambino. Immaginate che il suo sorriso, sia accattivante e non giocoso. Immaginate che i pensieri della cara Wendy, siano completamente l'opposto dell'originale Wendy che conosciamo. Imma...