이심칠 | 𝟐𝟕

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"Won't you meet me in the morning?"













La mattina dei funerali il cielo era plumbeo e le nuvole imponenti si spostavano rapidamente, pronte  a rilasciare il loro carico addosso a chi, l'umore, lo aveva già sotto piedi e chi le guance bagnate già le aveva.

"Ai funerali piove sempre" sussurrò Joshua mentre fissava il cielo con gli occhi ridotti a due fessure.

Nessuno aveva la forza di ribattere, pure Joshua se ne accorse e si ammutolì mortificato.
Hwasa era stretta a Taemin che aveva l'aria di poter crollare come un castello di carte con un solo soffio di vento. Jimin si stava torturando le mani mentre guardava titubante l'entrata della chiesa, si chiese come mai avrebbero celebrato la funzione lì, forse i preti si erano impietositi dato che era morto un ragazzino.

Un ragazzino, Kuanlin.

Kuanlin che andava a scuola e studiava l'inglese con dedizione, Kuanlin che giocava nella squadra di basket.
Kuanlin un pò timoroso e impacciato.
Kuanlin che ora era chiuso in una cassa di legno, con una smorfia di dolore per sempre stampata in faccia.

Taemin aveva il viso contratto in una smorfia di dolore, una mano stretta in un pugno, l'altra posata sul fianco di Hwasa che aveva la pelle fredda come il ghiaccio ed era arrabbiata come una bestia.

Jungkook e Taehyung erano distanti l'uno dall'altro e si lanciavano degli sguardi consolatori.
Jimin e Yoongi si tenevano la mano, Yoongi scaldava le mani di entrambi nella tasca della sua giacca pesante.
Namjoon e Seokjin invece erano uno affianco all'altro che guardavano la chiesa intimoriti chiedendosi che genere di persone avrebbero incontrato al suo interno.

Da una Range Rover che aveva attirato un bel pò l'attenzione ne uscì Hyunsik accompagnato da Wooyoung e Jenho, avevano in faccia le cicatrici dell'attacco di due giorni prima.
Hyunsik salì  le scale e affiancò Taemin e Hwasa accennando un inchino, poi rivolse l'attenzione a Taehyung, "Ciao nipote"

Taehyung storse il naso, più dietro, Lucas accennò un risolino "Non chiamarmi così" gli rispose con sufficienza il ragazzo dai capelli blu.
Yoongi rabbrividì quando notò lo sguardo che Wooyoung e Jenho rivolsero a Tae, feroce.

"E Taecyeon?" Chiese Hwasa piena d'aspettativa, sperando di poter vedere un volto fidato, amico, in quella folla di figli di puttana che fingevano commozione per il loro bene, Hyunsik scosse la testa.
"È qui, ma non si fa vedere" Jeonghan alzò gli occhi al cielo "Si crede di essere 007..."

Jun gli diede uno schiaffo dietro la nuca "Impara a chiudere il becco qualche volta Han" lo rimproverò, il castano, punto nel vivo, si zittì evitando le occhiatacce assassine di Wooyoung e Jenho.
Per l'amor di Dio questi due non sembravano così pericolosi due sere prima.

Vennero superati da un'orda di uomini, uno di loro portava degli occhiali da sole con le lenti color ocra, Yoongi notò avesse una lunga cicatrice che partiva dall'angolo della bocca deformandola fino a salire verso l'occhio e nascondersi dietro le lenti, erano vestiti in giacca e cravatta e non rivolsero al gruppo manco un'occhiata, Hyunsik gli fece il verso mentre alzava gli occhi al cielo.
"Quella fichetta di Dongwook porta in giro i suoi cani con troppo orgoglio. Mi fa venir voglia di prenderlo a pugni.

Yoongi capì che, la 'fighetta' doveva essere il tipo con la cicatrice.

Hwasa sospirò mentre si portava la chioma corvina da un lato lasciando libera la spalla sinistra, il suo mascara era leggermente colato nel viaggio in macchina, mentre osservava oltraggiata la strada che portava alla chiesa, si era sentita libera di piangere ma lo aveva fatto in silenzio perché se c'era una cosa che Hyejin aveva imparato in tutto quel tempo che conduceva quello stile di vita; era mai piangere, mai mostrare le proprie debolezze ai nemici.
E poi, Minho non avrebbe mai voluto vederla piangere, non per lui.

𝟗𝟓𝐬 𝐀𝐍𝐆𝐄𝐋 [M.Yg, P.Jm]Where stories live. Discover now