Capitolo 2

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_Anna pov's_

Mi sveglio e guardo l'ora: sono 7:30AM; mi alzo e scendo per fare colazione ed una volta fatta mi cambio e mi dirigo sulla spiaggia per poter prendere un po' d'aria prima di entrare in ospedale; mi siedo sulla sabbia e ci affondo le mani e respiro a pieni polmoni l'odore salmastro, fino a che non sento una voce che piange in modo disperato, mi guardo intorno e vedo un bambino: è seduto sulla sabbia preso dai singhiozzi; mi avvicino e mi accuccio alla sua altezza per poi esclamare:

  "Hey, va tutto bene?" Chiedo al bimbo.
  "Ho perso la mia mamma!" Esclama disperato.
  "Vuoi che ti aiuti a cercarla?"
  "La mamma mi ha detto di non fidarsi degli sconosciuti..." Dice il bimbo.
  "Hai ragione: io sono Anna, tu come ti chiami?" Gli chiedo con un sorriso.
  "Exton..."
 
Asciugo le sue lacrime con un fazzoletto e gli sorrido dolcemente e lui ricambia; dopo un poco lo prendo in braccio e raggiungiamo la passeggiata per cercare la sua mamma; stringe la sua piccola manina alla mia maglietta gialla e si guarda attorno ancora preoccupato, così gli dico:

  "Exton vuoi che ti canti una canzone mentre cerchiamo i tuoi genitori?"
  "Sai cantate?" Mi chiede.
  "Certo!"
  "Allora mi canti: twinkle twinkle little star?"
  "Ma certo!" Esclamo sorridendo.

Mi schiarisco la voce per poi crearmi una piccola base schioccando le dita ed inizio a cantare; la mia voce lo fa sorridere e gli occhi gli si illuminano e la preoccupazione piano piano svanisce.
Dopo aver finito di cantare lo vedo finalmente ridere e mi chiede di essere messo giù, una volta fatto mi prende per mano ed insieme ritorniamo alla ricerca di sua mamma con più allegria e tranquillità; dopo una buona ventina di minuti sento una donna alle mie spalle urlare:

  "Exton!!" Esclama la donna.
  "Mamma!!"

Lo lascio correre da sua mamma che si accuccia a terra con le lacrime agli occhi e lo accoglie in un abbraccio; il bimbo gli salta in collo e la riempe di baci e la donna sorride:

  "Non scappare più così Exton, mi hai fatta spaventare! Tuo papà al telefono si è spaventato..."
  "Mamma, quella ragazza li mi ha aiutato a cercarti! Mi ha anche cantato una canzone." Dice Exton indicandomi.

Vedo la donna avvicinarsi a me con un sorriso che ricambio con sincerità; la donna mi guarda e poi esclama tra le lacrime di gioia:

  "Non so davvero come ringraziarti..."
  "Non serve, mi basta che Exton abbia ritrovato la sua mamma." Esclamo.
  "Grazie davvero, spero non sia stato fastidioso..." Mi dice la donna.
  "Si figuri, è stato un vero piacere conoscerlo, è un bambino davvero in gamba."

Exton mi guarda e mi sorride ed io ricambio per poi salutarli entrambi e dirigermi alla ricerca di un taxi per poter andare in ospedale, dato che l'ora ormai è giunta.
Arrivata in struttura entro e chiedo di Tom e l'infermiera mi informa di aspettare e che lo mandava a chiamare; dopo qualche minuto le vedo sbucare dal corridoio: è un ragazzo alto, riccioli neri, palestrato il giusto e magro.

  "Anna!" Esclama Tom.
  "Ciao Tom."
  "Vieni il dottor Wilson vuole vederti."
 
Seguo Tom in una stanza e non appena vi entro vedo un dottore, abbastanza giovane, accogliermi con un sorrido:

  "Bene, credo che lei sia la signorina Anna Miller." Esclama l'uomo.
  "Molto piacere dottor Wilson."
  "Allora andiamo dritti al punto: la cura che voglio provare per la tua malattia è sperimentale, quindi non posso avere la certezza che possa aiutarti a guarire oppure no."
  "Ne sono consapevole." Dico serena.
  "Lei vorrebbe ugualmente iniziarla anche se non possiedo queste certezze?"
  "Dottore ne ho provate tante di cure e mai hanno riscontrato risultati positivi, ma non sono una che si arrende facilmente quindi accetto la terapia."
  "Molto bene signorina Miller, il suo atteggiamento mi piace." Dice sorridendo.

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