Capitolo VI

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Capitolo VI
Perché la notte ci rimane nuova

La risata acuta di Ryan risuonò tra le pareti della bottega, di nuovo fuori controllo. Lucas gli diede una spallata e gli lanciò un'occhiataccia, ma ottenne solo di farlo ridere ancora di più e, contagiato da quell'allegria, si lasciò a sua volta sfuggire un sorriso. Alton, poco più avanti, cercava di ignorarli entrambi mentre affilava la lama di una spada.

-Scusate, ragazzi, è che non riesco proprio a crederci!- sghignazzò Ryan, tenendosi la pancia -La principessa. Will, tu hai...- un'altra risata gli impedì di continuare.

-Ryan.- la voce di Alton era tesa, sembrava un avvertimento.

-Hai incontrato la principessa... è l'hai aiutata a scappare dalle sue guardie...- continuò Ryan, singhiozzando rumorosamente -E poi... poi le hai persino parlato male del re, di suo padre...- cercò invano di smettere di ridere.

-Adesso basta, Ryan!- ripeté Alton, lanciando un'occhiata a Will.

Erano rimasti solo loro quattro in bottega a quell'ora della sera. I gemelli, avendo solo sedici anni, tornavano a casa molto presto e Zack e Sharon, i figli di Lucas, quel giorno avevano la febbre alta: Lucas aveva perso tutta la mattinata di lavoro per stare con loro e, anche se ora era tornato, erano terribilmente indietro con le ordinazioni. Ryan era seduto sul grosso tavolo di legno al centro della bottega e non riusciva a trattenersi, per quanto ci provasse, mentre Alton continuava a lanciargli occhiate omicide da uno dei banchi da lavoro che seguivano il perimetro del piccolo edificio.

Will, dal lato opposto della stanza rispetto ad Alton, si voltò proprio in quel momento.

-Non fa niente, Alton.- si rivolse all'amico, che come sempre voleva difenderlo da qualsiasi cosa e sarebbe stato in grado di scatenare una lite per quella sciocchezza.

Poi cercò di sorridere in direzione di Ryan.

-Divertente, vero?

-Ci puoi scommettere!- rispose subito quello, che sembrava non si divertisse così da anni.

Lucas si girava i pollici, piuttosto teso.

-Credi che... che non dirà niente?- mormorò a disagio, guardando Will -Di te, intendo. Non verranno a prenderti.

Sembrava più una domanda che un'affermazione, al punto che persino Ryan si fece serio per un istante.

-Mi ha lasciato andare.- rispose Will, fissando i piedi del tavolo -Non tornerà.

Non torneranno, avrebbe dovuto dire, ma si era distratto. Poi scosse la testa con decisione, come risvegliatosi, e si avvicinò alle cassette della legna per sceglierne un pezzo asciutto e flessibile, l'ideale per il corpo di un arco robusto.

-Non capisco perché lavorare tanto.- borbottò sprezzante -Siamo avanti di settimane con le ordinazioni.

-Ordini di Maillon!- imprecò Ryan, saltando giù dal tavolo per dargli una mano.

Alton lo seguì.

-Tu e Lucas andate.- gli disse -Qui ce la sbrighiamo noi.

-Ma...- l'ennesima occhiata ostile del ragazzo biondo mise a tacere Ryan più velocemente di quanto tutti i presenti si aspettassero.

-Grazie, ragazzi, davvero.- li ringraziò Lucas, che aveva delle borse viola e pesanti sotto gli occhi ambrati.

Will gli sorrise e gli chiese di salutare Zack e Sharon da parte sua; poi Lucas e Ryan si chiusero alle spalle la porta della bottega.

DisordersWhere stories live. Discover now