Capitolo 5 - Un passato ritrovato

41 4 11
                                    

«Io sono cosa?» sussurrai, a dir poco sconvolto. 

Mi girai verso Hélena e la guardai senza capire. Anche Miwa le rivolse uno sguardo interrogativo. 

«Sei il figlio del faraone, Aegi. Tu sei il nuovo faraone» ripeté la donna, come se stesse cercando di convincersi sempre di più. 

Io però non riuscivo a crederci. 

«Ma non posso essere il figlio del faraone» ribattei, allargando le braccia e schizzando un po' di olio in giro. «Io non sono di Katàn, sono di Obeliska e anche i miei genitori.» 

«Confermo» sottolineò Miwa. 

Ma Hélena scosse la testa. 

«Aegi, credimi: fino a due minuti fa ero sicura, che tu non fossi di Katàn» cercò di giustificarsi. «Ma quel segno dietro la schiena... è il simbolo del faraone e guarda a caso è comparso dopo che sei finito nell'olio di giraluna. Sono dei fiori sacri, Aegi. Fiori sacri al faraone e tu lo sei.» 

Fui io a scuotere la testa questa volta. 

«Ma è impossibile!» insistei, testardo. «Mio padre era un ricercatore e mia madre era una scultrice di Obeliska.» 

Mentre mi ascoltava Hélena sembrò avere un'illuminazione. 

«Okay, aspetta. Qual è il nome di tuo padre?» 

La tensione era palpabile, ma dovevamo mantenere la calma e uscire da questo pasticcio. Rimanere a Katàn per stare insieme a Hélena era un conto, ma rimanere a Katàn per diventare faraone e governarla aveva dell'assurdo. Come avrei mai potuto governare un intero regno, che non conoscevo e che non mi aveva mai visto? 

«Axel» risposi in un sussurro, rivedendo quella foto che tenevo appesa a casa sopra l'amaca. 

Hélena mi guardò con gli occhi sgranati e la bocca socchiusa, ma non disse nulla a parte: «Di cognome, per caso, faceva Kinglight?» 

Lo disse con molta cautela, come se temesse che sarei potuto esplodere da un momento all'altro. Invece non lo feci. Non sentivo rabbia o delusione, sentivo qualcos'altro. Era un sentimento strano e sapeva di diverse cose: sembrava confusione mista a sorpresa, avvolta da un manto di panico e ripiena di... orgoglio. 

«Quindi papà era l'ultimo faraone?» espirai, abbassando lo sguardo. 

«Axel Kinglight è stato un grande faraone, Aegi. Come tutti i suoi predecessori amava Katàn e faceva di tutto per difenderla. Fino alla fine» mi spiegò e vidi il suo sguardo addolcirsi. «Adesso che sei tornato puoi prendere il suo posto.» 

Lanciai uno sguardo a Miwa, che era senza parole. 

«Ma io non so nulla. Non so come si governa, com'è essere un faraone o tanto meno combattere con la magia» replicai, con uno sguardo perso. 

«A questo si può rimediare: posso insegnartelo, perché ho vissuto tutto il periodo del governo di tuo padre e anche prima. Non ti chiedo ora di accettare il tuo ruolo, ma solo di prendere coscienza che sei il figlio di un faraone» mi rispose, con un sorriso incoraggiante. 

I ruoli si erano incredibilmente invertiti. Per la prima volta qualcuno mi incoraggiava con lo stesso sorriso, che io regalavo a tutti. 

«Grazie, Hélena. Non sai quanto significa per me» risposi, quasi sul punto di piangere. 

«Sapevo che eri speciale, Aegi. Ma addirittura un faraone?» esclamò Miwa, che fino a quel momento era rimasta in silenzio. 

Mi corse incontro e mi saltò tra le braccia, ridendo. 

Il Segreto del FaraoneWhere stories live. Discover now