10 - Amore

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«Manuel ci ha parlato di te.» Disse Marta sorridendomi.

Gli altri stavano ancora facendo la fila per prendere da bere mentre io, Marta e Giorgio avevamo preso posto in un tavolino.

«Ah sì?» Risposi sorpreso, pensando fosse una frase detta tanto per dire.

«Si, ci aveva parlato di un ragazzo della nostra età che abitava vicino casa di suo zio» Aggiunse Giorgio.

«Si, è vero. Abito nella casa dall'altra parte della strada.» Sorrisi.

«Però Manuel non ci ha mai detto quanto fossi carino» Disse Marta ridendo.

Cercai di evitare l'imbarazzo e iniziai a pensare a cosa rispondere, ma non feci in tempo ad aprire bocca che sbucarono fuori gli altri con in mano i drink.

«Ma stai zitta Marta» Disse Manuel, riferendosi all'ultima frase di quest'ultima.

«Secondo me ha ragione Marta.» Disse Giorgio sorridendomi.

Fu in quel momento che notai per prima volta Giorgio. Prima lo avevo conosciuto, ci avevo parlato, ma non lo avevo mai "guardato" veramente. Era più alto di Manuel e sembrava molto tonico, non quanto Manuel. I suoi occhi blu elettrico mi fissavano, e improvvisamente provai un senso di irrequietezza.

«E finiscila tu!» Disse Manuel riferito a Giorgio. Sembrava seccato per quello che aveva detto, ma non capivo per quale motivo. Tornai a guardare Giorgio, ma lui ora aveva distolto lo sguardo.

Mi diedero un drink con dentro qualche alcol allungato con altra roba. Non pensai ne chiesi cosa c'era dentro, alla fine a chi importava? L'obiettivo era sempre quello di essere brilli.

Sentimmo la musica, c'era una sorta di discoteca in piazza così, presi dall'euforia dovuta all'alcol andammo a ballare.

Io, Giorgio e Marta ballammo per un tempo non chiaro, poi, quando gli effetti dell'alcol iniziarono a diminuire, mi resi conto che Manuel non era con noi. Mi girai e lo vidi seduto su una sedia del bar, sopra di lui, a cavalcioni, Claudia, una ragazza del gruppo. Rimasi qualche secondo fermo a vedere, ad avere la certezza che si stessero baciando, a sperare non fosse vero. Ma lo era.

«Che ti succede?» Disse Marta poggiandomi la mano sulla spalla.

«Nulla» Dissi io girandomi, mentre Giorgio mi fissava col suo sguardo di ghiaccio, deciso, pensieroso. Forse aveva capito fin troppo.

«Andiamo dagli altri, tra poco dobbiamo andare...sono le tre e mezza.» Disse Giorgio andando verso il bar, verso Manuel.

Marta lo seguì e così feci anche io.

Arrivati davanti al bar, Giorgio fece un accenno a Manuel e Claudia e loro, vedendoci arrivare, si alzarono.

«Allora, mi sa che è meglio andare...» Disse Claudia.

Gli altri annuirono.

Iniziammo a salutarci e, mentre Manuel dava un ultimo bacio a Claudia, io mi girai per salutare Marta e Giorgio.

«Allora ciao!» Dissi sorridendo, con un filo di tristezza per via della serata terminata.

«Guarda che ci rivediamo eh! Glielo diciamo noi a Manuel di riportarti oppure ti scriviamo su Whatsapp.» Disse Marta, dopo aver notato la mia tristezza.

Mi ricordai di averle dato il numero mentre ballavamo, poi mi accorsi che Giorgio mi stava guardando di nuovo.

Lo guardai, ma non distolse lo sguardo. Fece un accenno col capo come a salutarmi, per poi lanciarmi uno sguardo ancora più intenso e penetrante.

«Svegliato! Andiamo.» Manuel mi riportò coi piedi per terra. Distolsi lo sguardo e salutai tutti per l'ultima volta.

Entrai in auto felice. Avevo trovato dei nuovi amici, per una volta non mi sarei rovinato la serata per via di Manuel.

«Allora? Ti sei divertito?»

«Si, non mi aspettavo avessi degli amici cosi simpatici...sai abituato a te.» Dissi ironicamente.

«Che simpatico!» Aggiunse lui, fingendo una risata. «Ti ho visto molto attaccato a Giorgio.» Continuò cambiando il tono di voce, quasi infastidito.

«Si, è simpatico. Anche Marta.» Dissi vagheggiando.

«Piuttosto tu? Sei fidanzato eh?» Cambiai discorso, fingendo di parlare di qualcosa di poco importante.

«Intendi Claudia? No, abbiamo avuto una storia e qualche volta ci ricasco, ma non stiamo insieme.»

«Beh, da come ci davate dentro non sembrereb-»

«Non ci sto insieme. Non è lei la persona con cui vorrei stare.» Disse senza farmi finire la frase. Sembrava gli premesse di dirmi queste parole, ma non capivo il perché. Forse erano dette per chiarire la situazione, forse per farmi capire altro.

Mi girai per guardarlo mentre guidava nella chiara oscurità della notte.

Mi piace veramente.

Lo capii in quell'istante. Mi girai dopo averlo osservato qualche secondo, poi fissai fuori dal finestrino, lasciando i pensieri liberi di circolare.

Gli AmantiWhere stories live. Discover now