capitolo diciassette

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Eren's pov
Apro la porta e vengo immediatamente sommerso dalle luci abbaglianti dei flash.

Mi porto una mano davanti agli occhi cercando di proteggerli il più possibile da tutti quei fastidiosi lampeggi.

Levi si trova alla mia sinistra, completamente coperto dalla mia figura, e per un attimo mi stringe la mano.
Immediatamente riesco a calmarmi e tolgo la mano dal viso sforzando un sorriso davanti a quel mucchio di giornalisti impazienti.

"Buongiorno a tutti" dico al microfono mentre mi siedo su un alto sgabello azzurro.

Noto che il panchetto di Levi è posizionato più in alto del mio perché altrimenti non riuscirebbe ad arrivare al microfono.

"Possiamo iniziare" dichiara un ragazzo accanto a noi facendo un grande sorriso.

"Che rapporto avete con i personaggi che interpretate nel film? Vi ci ritrovate in qualche modo?" ci chiede una ragazza bionda.

Levi si schiarisce la voce e prende
parola per primo.

"Beh sicuramente un punto comune con Aiden, il personaggio che interpreto, è il suo modo di fare distaccato, diciamo che pensa prima a se stesso e poi agli altri, non a caso si noterà alla fine del film un lato di questo personaggio che non aveva mostrato a nessuno prima d'ora."

"Anch'io allo stesso modo di Shawn mi ritengo un ragazzo determinato-" vengo interrotto dalla bionda che riprende il microfono.

"Eren come ci si sente a recitare nello stesso cast del grande Levi Ackerman? Insomma anche tu hai una certa fama ma sicuramente hai molto da imparare da lui!"

La guardo dapprima confuso, cercando di nascondere la rabbia e la delusione.

Ho sempre odiato le interviste.
Non ci ho mai trovato niente di buono,
le domande sono sempre ambigue e
una parola sbagliata o espressa male
puó portarti alla rovina.

Sapevo che mi avrebbero paragonato a Levi,
sapevo che avrebbero fatto una domanda del genere, ma sicuramente non mi aspettavo che fosse così cruda, così diretta, quasi disumana.

Cerco di reprimere tutte queste sensazioni negative e di trattenere le lacrime in quelli che ormai sono due occhi gonfi e lucidi.

"Sicuramente Levi è molto bravo e tenergli testa é difficile, ma credo che sia una persona in grado di trascinarti nella parte e questo lo rende davvero fantastico" affermo riprendendo la calma e guardando il corvino.

Levi si gira e mi fa un piccolo sorriso.
Non un sorriso finto, di quelli che fai per apparire gentile, per cercare di sembrare una persona altruista e piena di bontà.
Un sorriso che ti rassicura, che riesce a dirti
hey io sono qui, quindi non ti preoccupare.

L'intervista continua meglio di come pensassi.
Ci fanno domande riguardanti il resto del cast, il nostro percorso cinematografico e altre cose inerenti alla nostra carriera.

Usciamo dalla stanza sfiniti e appoggio la schiena contro la parete per riprendermi.

Il corvino si mette davanti a me scrutandomi attentamente e mettendomi in imbarazzo.

"L-levi?"

Il ragazzo mi prende gentilmente le mani e mi stampa un leggero bacio sulle labbra.

"Non sei tu ad avere molto da imparare da me, sono io a doverti tenere testa, tu vai già bene così come sei" mi sussurra con un tono talmente calmo da farmi sentire
immediatamente meglio.

"Ci vediamo stasera" mi dice poi, lasciandomi le mani e andando verso l'uscita.

Sento gli occhi diventare lucidi e le guance bagnarsi improvvisamente.
Lacrime.

Feelings Players || Ereri Where stories live. Discover now