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Sento un leggero tepore che riscalda la stanza e mi lascia una sensazione di pace nel petto.
Sorrido lievemente mentre lascio sprofondare il viso nel morbido cuscino e mi lascio andare nella pace più assoluta.

Non sento rumori troppi forti che disturbino il mio sonno...,solo qualche voce e qualche passo in lontananza che pian piano sparisce lasciando posto al silenzio.

Un raggio di sole entra indisturbato dalla serranda della finestra accarezzandomi con il suo dolce calore il viso,..una carezza simile a quella della mamma.
Lentamente apro gli occhi e guardo il muro bianco di fianco al mio letto.
Vorrei rendere questo posto qualcosa di mio...

Sospiro mentre mi metto a sedere sul materasso e mi guardò attorno ancora assopita dal sonno.
Il posto che ieri era occupato da Dabi è vuoto...
Forse sarà andato alla riunione di tomura...
Ripensare a mio fratello mi fa venire una stretta al cuore e quel sorriso che avevo sul volto scopare piano piano.

Mi giro verso sinistra pronta per prepararmi  per quella giornata,ma una volta alzato il capo incontro gli occhi color turchese di quel ragazzo dai capelli corvini e le mille bruciature.

Il mio cuore perde un battito e sobbalzo leggermente sul posto quando me lo trovo a pochi centimetri dal viso.
Il suo sguardo è indifferente e scocciato e mentre io cerco di calmare il mio cuore che in poco tempo e passato da 0 a 100 senza nessun problema,lui si alza velocemente sistemandosi i vestiti.
Ma da dove è uscito??

-muoviti dobbiamo andare-
Sbatto gli occhi velocemente,confusa dalla situazione e piano piano mi irrito.
Mi vuole dare degli ordini adesso?!?

-puoi andare anche da solo tanto mio fratello non mi vuole tra piedi-
Il mio tono è acido e velocemente mi sdraio di nuovo sotto il caldo abbraccio delle coperte.

-tsk-
Sento i suoi passi leggeri e poi la porta aprirsi e chiudersi un attimo dopo.
Quel dolce calore che sentivo nell'aria adesso è sparito lasciando una sensazione più fredda e fastidiosa.
Scopro soltanto gli occhi per vedere se effettivamente se ne sia andato.
Non c'è nessuno...

Sbuffo infastidita e mi alzo andando verso il bagno privato collegato alla camera.
Mi sciacquo il viso con dell'acqua fredda sperando che essa ,con il suo gelido tocco, mi rilassasse i nervi a fior di pelle.

"Ma come si permette di darmi degli ordini...il mio cuore già ne risente di quelli di Tomura...ma lui...
Un completo sconosciuto e per lo più arrogante cerca di impormi degli ordini e credersi superiore a me!"

La giornata che iniziava con un dolce risveglio in un attimo si sta trasformando in uno schifo totale.
Passerò tutto il giorno rinchiusa tra queste quattro mura bianche senza vedere la luce del sole.

Guardò il mio riflesso e sgorgo gli occhi lucidi nello specchio non del tutto intero.
I miei passi smorti mi trascinano di nuovo in camera e osservo la mia prigione.

I muri spogli mi lasciano una morsa allo stomaco e rendono il complesso ancora più morto di quello che è.
Stringo tra le mani la catenina di mia madre e sospiro sconsolata.
Magari posso rendere questo posto un po' più vivo...
Magari posso occupare il tempo...

Nell'angolo della stanza vi sono delle grandi scatole di cartone e piano piano mi avvicino ad esse.
Mi ricordo che quanto ero bambina queste scatole erano il mio cassettone dei giochi quando All for one ci donò una nuova vita.

Le mie mani cercano in cessati tra di esse finché non ritrovo delle bottigliette di pittura e qualche pennello.
Da quando ne ho memoria ho sempre amato disegnare o pitturare...era un modo per me per dar voce ai miei pensieri e le mie fantasie.
Un modo per sentirmi viva attraverso un disegno che nasceva nella mia testa e poi si rifletteva su tela.
Un modo per sfogarmi e chiarire  i miei pensieri.

Ho perso questa passione circa 6 anni fa...quando ho iniziato a capire veramente il mondo che mi circondava e quello in cui io mi trovavo.
Quell'oscurità aveva pian piano inghiottito il mia idea di libertà e le mie fantasie da bambina.

Raccolgo i lunghi capelli (c/c) in una crocchia disordinata e poi mi avvicino al muro opposto a quella specie di letto che mi ritrovo.

Mischio il giallo e il blu per creare il verde e poi con un pennello mi porto sul muro.
Traccio una linea e poi due e creo dei steli di fiore,....una bellezza della natura che ho sempre adorato nel profondo.
Mi lasco trasportare dalla memoria e dai ricordi di quel campo di girasoli che risplendevano sotto il sole e si affacciavano al cielo azzurro.

Non so quanto tempo passi forse due o tre ore ma io sono ancora qui e non mi fermo.
Lascio scorrere il pennello sul muro che adesso non ospitata più un bianco morto ma un bellissimo campo verde e mille girasoli dorati.

Il mio cuore a dimenticato per un attimo cio che ho passato e quando faccio qualche passo indietro ammiro il mio lavoro con un sorriso compiaciuto.

Ho passato questa mattinata in tranquillità senza essere disturbata da nessuno,nonostante sentissi dei continui vociare nel corridoio.

Continuo a guardare il mio operato finché non sento la porta spalancarsi di botto e una testa corvina fare capitolino nella mia visuale.

Appena alza lo sguardo sgrana gli occhi sorpreso facendo passare lo sguardo da me al muro.
Apre la bocca e poi la richiude come se non trovare le parole.

Il mio cuore batte leggermente più veloce di prima...
Che apprezzi il mio lavoro..?
Mi sento stranamente speranzosa della sua reazione...come se essa potesse darmi la carica per continuare.

Ma...nonostante tutto vedo ritornare la sua solita espressione menefreghista e irritata.
Sul mio volto il sorriso di prima scompare piano piano e una strana sensazione di vuoto si fa largo nel petto.

Non dice nulla...entra e si siede nello stesso posto di ieri...con lo sguardo mi trafigge e posso sentire chiaramente i suoi occhi puntati sulla mia figura che li da le spalle.

Si come no...credere che a uno come lui possa piacere un cosa così...
Per Dabi sono solo una stupida ragazzina che viene punita quando fa i capricci....

Mi risiedo davanti al muro e continuo a costruire piccolo dettagli che per me fanno differenza.
I colori si mischiano alla perfezione sotto i miei occhi e si addicono perfettamente al paesaggio che ho creato.

Tutto è così tranquillo e silenzioso...un ambiente perfetto per lavorare....ma allora perché mi sento così delusa?

𝕀𝕝 𝕗𝕦𝕠𝕔𝕠 𝕔𝕙𝕖 𝕟𝕠𝕟 𝕓𝕣𝕦𝕔𝕚𝕒Where stories live. Discover now