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Quello che prima mi sembrava la pace dei sensi si è appena transformata in un capo da guerra,una vera e propria battaglia tra i due ragazzi davanti a me.

Con un pesante sospiro Dabi si ricompone e con passi felini e sicuri si avvicina noi mentre l'erba alta lo nasconde in parte.

Le mie lacrime incontrano il terreno bagnando le piante sotto i miei piedi e rigano copiose le mie guance,come fiumi.

Non so cosa fare,no so cosa dire.
Guardo soltanto l'immagine offuscata di quei due che si guardano in modo cagnesco.

-te la sei portata a letto?-
Chiede Tomura furioso,mentre il suo grido squarcia il cielo proprio come un tuono durante la tempesta.
-dimmelo,bastardo,ti sei portato a letto mia sorella?-ripete la domanda una seconda volta,inclinando il busto in sua direzione.

Dabi scruta davanti a se con il suo solito sguardo felino ma questa volta vedo qualcosa diverso nei suoi occhi.
Colpevolezza si estende nelle sue gemme azzurre,come a confermare tutti i sospetti di mio fratello.

Con uno scatto il celestino tende una mano di fronte a se e in semplici pochi passi si avvicina al corvino.
Il cuore batte dolorosamente nel petto e il fiato mi manca,tanto che sento di soffocare.

Una rabbia incontrollata prende possesso di me e adesso mi trovo tra i due.
Appicicata al caldo corpo di Toya mentre la mano di Tomura dista pochi centimetri da me.

Il mio respiro è affannoso e come se quella mano bruciasse spingo indietro il corpo per poter allontanare sia me che il ragazzo che tanto amo.

-togliti-sussurra schietto in preda ad una rabbia quasi estranea a lui.
-no-affermo sicura,perché mai e poi mai avrei lasciato l'unica persona che mi fa sentire veramente libera,morire davanti ai miei occhi.

-TI HO DETTO TOGLITI-
-E IO HO DETTO NO!-

Questa però adesso non è più una battaglia tra un capo e il suo sottoposto,adesso sono io quella a prendere le redini e trasformare il tutto in una lite tra fratelli.
Non mi farò mettere più i piedi in testa e otterrò tutto quello che mi serve per prendere la mia libertà...che in questo momento prende il nome di Dabi.

-questa vita,tomura,mi ha tolto tutto-i miei singhiozzi spezzano la frase-non ho amici,una casa,una famiglia se non tu-

Tutto gira,la gola mi fa male per come le mie parole rissounano e rimbombano nella prateria,mentre io urlo incontrollata.

-ed ora che ho trovato un minimo di felicità tu sei pronto a portarmela via?rispondimi tomura,dimmelo!-

L'ultimo sospiro lascia le mie labbra mentre osservo il ragazzo davanti a me rilassarsi quel poco,abbassando la mano.
Il suo sguardo comunque brucia sulla pelle ma di più su quella di dabi,che impotente osserva tutta la scena dalla sua altezza.

-lo vuoi capire che lui ti vuole solo per una cosa-
Un sussurro presso dal vento che viene portato alle mie orecchie, mentre digrigno i denti con forza.

Abbasso una seconda volta lo sguardo lasciando che lacrime si mischino nella retina e mi rendano incapace di vedere ancora quella scena,che come una pala scava nel mio cuore un buco tanto profondo da renderlo difficile da riempire.

-e tu lo vuoi capire che io lo amo-

Quella semplice frase,quelle poche parole,quel l'unico sussurro.
Tutto questo è stato capace di fermare il vento,fermare i suoni della città e fermare il battere dei nostri cuori.

Giro lentamente il corpo trovandomi così faccia a faccia con dabi che mi guarda schioccato mentre appoggio il capo sul suo largo busto.
Torno così a incontrare il vivo colore dell'erba mentre le mie labbra pronunciano quelle fatidiche parole che aspettavo da tempo di dire.

-io (t/n) Shigaraki amo te Dabi-

Le sue mani sono quasi timorose di toccarmi ma leggere mi sfiorano i fianchi.
Mi attira a se intrappolandomi in un dolce e languido abbraccio come per dirmi "addio".

E così fu,sentii le sue braccia abbandonarmi piano piano mentre il suo corpo si allontana da me come a rallentatore.
Il suo dolce calore lascia spazio al più freddo vento che la mia pelle abbia mai incontrato.

I miei occhi pieni di lacrime guardano il suo corpo sparire nella nuvola viola che lo circonda e poi, al suo posto appare il bellissimo prato verde che guardo da quanto l'alba ha illuminato il mio viso.

Le mie gambe cedono sotto il mio peso e mi ritrovo in ginocchio mentre urlo il suo nome al vento.

Il mio cuore si spezza e lo sento scomparire nel petto mentre una rabbia e un ansia mai viste si impossessano di me.

I lamenti della mia anima si fermano alzandomi lentamente finché tra le mie mani non sento più i fiori bagnati dalla rugiada mattutina.

Mi volto con una lentezza tale finché non incontro gli occhi di mio fratello scrutarmi tranquilli,quasi rilassati.

Nei miei la tristezza è ancora visibile,le lacrime solcano senza pietà la mia pelle,la mano di tomura rivolta verso di me compare offuscata ai miei occhi,ma questo non mi impedisce di schiaffeggiarla lontano da me.

-sei contento ora?-urlo all'aria senza ritegno-mi hai tolto tutto e sai una cosa tolgo il disturbo,non considerarmi tua sorella!-continuo poi mentre a grandi falcate mi dirigo verso il vecchio edificio in cui alloggiamo.

Passo dopo passo il petto diventata più pesante quasi come se qualcosa mi stese divorando dall'interno.

Il suo dolce calore mi ha lasciato definitivamente e sento più freddo del normale come se tra poco possa morire d'ipotermia.

E adesso non ho più fiato in corpo non riesco a respirare e tutti diventa nero mentre ricordo i suoi soffici baci e suoi teneri abbracci.




Angolo per me
Ciaooo,
Ecco un altro capitolo,e devo dire che questo qua è proprio una cosa triste e drammatica,mi è venuta una depressione solo a scriverlo.
Spero vivamente che questo capitolo vi piaccia e per favore fattemelo sapere così io capisca che questa storia stia andando bene.
Come sempre un bacio e alla prossima❤️

-Angel

𝕀𝕝 𝕗𝕦𝕠𝕔𝕠 𝕔𝕙𝕖 𝕟𝕠𝕟 𝕓𝕣𝕦𝕔𝕚𝕒Where stories live. Discover now