Basta che resti con me.

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"Oh ma andiamo, è impossibile."
Esclamo lamentandomi per l'ennesima volta.

Tom al mio fianco cerca di trattenere una risata ma, quando gli tiro una gomitata, non ce la fa più e scoppia a ridere.
Oggi Tom ha avuto la brillante idea di portarmi a giocare a golf.
All'inizio ero super contenta e curiosa di giocare per la prima volta a questo sport, ma ora vorrei non aver mai accettato questa proposta.
Stiamo giocando da quasi un'ora e neanche mezza volta ho colpito la palla con la mazza.
Inizialmente ho lasciato correre, ma dopo l'ennesimo sbaglio ho iniziato ad innervosirmi parecchio e ho iniziato a sbraitare parole davvero poco carine.
Il ragazzo al mio fianco, in tutto questo, non è stato per niente d'aiuto: non si è mai offerto di darmi una mano ma si è limitato a prendermi in giro ed a ridere di me per tutto il tempo.
Tom, invece, è davvero bravo a giocare a golf sicuramente più di me: non che ci voglia tanto ovviamente.

"Dai, ti aiuto. Mi fai davvero pena in questo momento."
Dice Tom avvicinandosi a me.

"Non ti sopporto davvero, Holland."
Borbotto tra me e me.

Ridacchia ancora e, mettendo una mano sul mio fianco, mi fa voltare.
La mia schiena aderisce perfettamente al suo corpo, mentre le sue mani si appoggiano sopra le mie.
Sento il suo respiro sul collo e, in questo momento, non riesco a fare altro che pensare alla nostra vicinanza.
Se Tom è incredibilmente bravo a giocare a golf, è anche incredibilmente sexy mentre lo fa.
Oggi indossa un paio di pantaloni corti fino al ginocchio neri, una polo blu attillata che mette in risalto il suo fisico e il solito cappellino portato con la visiera dietro.
Mi sono persa a fissarlo ogni volta che si metteva in posizione: le gambe leggermente divaricate, le braccia tese in tensione e i lineamenti del suo volto contratti per la concentrazione.
Più volte mi ha sorpreso a fissarlo ma grazie al cielo non ha la capacità di leggere nella mente, perché nella mia avrebbe letto solo pensieri poco casti.

"Lo so che sono affascinante, però dovresti concentrarti sul gioco."
Sussurra Tom al mio orecchio con voce roca.

Io arrossisco ed abbasso lo sguardo, cercando di mascherare l'imbarazzo.
Mi lascio andare perfettamente e seguo i movimenti di Tom, riuscendo finalmente a colpire la palla ed a lanciarla lontano.
Esulto ed inizio a saltellare come una bambina di cinque anni, mentre Tom mi guarda divertito.

"Me la merito o no, una ricompensa?"
Mi domanda Tom mettendosi le mani sui fianchi.

"Perché scusa?"
Chiedo a mia volta, facendo finta di non capire.

"Oh andiamo, senza di me non avresti mai colpito la pallina."
Esclama alzando gli occhi al cielo.

Faccio finta di pensarci un po' e poi annuisco, iniziando ad avvicinarmi lentamente a lui.
Prendo il suo viso fra le mani facendo sfiorare le nostre labbra e, quando lui chiude gli occhi per baciarmi, io lo spingo lontano da me.

"Sarà per la prossima volta Holland."
Dico facendogli un occhiolino.

Scoppio a ridere nel vedere l'espressione sconvolta farsi spazio sul suo volto, mentre lui apre più volte la bocca per cercare di dire qualcosa ma poi rimane sempre in silenzio.

"Mi vendicherò, sappilo."
Esclama Tom puntandomi il dito contro.

Rido ancora e, sempre prendendoci in giro, continuiamo a giocare a golf, mentre io ritorno nuovamente a non colpire neanche mezza volta la palla.

                                            ***
Apro la porta del piccolo bagno e mi avvio verso l'uscita, che porta verso la piscina.
Dopo l'intera mattinata a giocare a golf, io e Tom siamo rimasti qui perché oltre al campo è presente un fantastico ristorante ed anche una piscina, dove passeremo l'intero pomeriggio.
È un club di golf davvero molto grande e credo che Tom lo frequenti da molto tempo, perché ha salutato con affetto praticamente tutte le persone che abbiamo incontrato.
Appena sorpasso la porta d'uscita, improvvisamente, mi blocco: la piscina è completamente deserta così come tutti i lettini, tranne per Tom che è in piedi di fianco ad uno di questi e sta guardando con attenzione qualcosa sul suo cellulare.
Dove sono tutti quanti?
Insomma, fa un caldo pazzesco oggi e non credo sia possibile che la piscina sia completamente deserta.
Non so perché, ma credo che in tutto questo ci sia lo zampino del ragazzo che mi sta aspettando.
Prima di raggiungerlo, per la milionesima volta, mi perdo a fissare il suo fisico scolpito e mi mordo il labbro cercando di non pensare a cose poco carine: forse mi sto lasciando influenzare troppo da Charlotte.
Scuoto la testa liberandomi da questi pensieri e mi avvicino, attirando anche l'attenzione di lui che smette di usare il cellulare.
Appoggio il mio telo su uno sdraio e afferro i lembi del vestito a fiori che ho avuto indosso per tutto il giorno.
Mentre mi sfilo il vestito, sento lo sguardo di Tom analizzare ogni singola parte del mio corpo coperto, ora, solo dal costume da bagno.
Sempre evitando il suo sguardo mi avvicino all'acqua e, quando sento che è fredda, rabbrividisco e mi volto verso di lui, sorprendendo il suo sguardo a guardare troppo in basso.

"Mi stavi guardando il culo?"
Gli domando incrociando le braccia sotto al seno.

"Si, no cioè...no, non ti stavo guardando il culo."
Risponde Tom grattandosi la nuca.

Beccato.
Scoppio a ridere a causa della sua reazione, mentre lui si avvicina a me.
Mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi sfiora dolcemente la guancia, mentre il suo corpo si fa sempre più vicino al mio.
Le sue labbra si posano sulla mia guancia e poi tracciano una scia di baci fino ad arrivare alle mie labbra, così io chiudo gli occhi per baciarlo.
La sensazione delle sue labbra sulle mie però non arriva perché, improvvisamente, mi ritrovo sott'acqua.
Riemergo e inizio a tossire, mentre mi sposto delle ciocche di capelli che ho davanti agli occhi.

"Thomas Stanley Holland, sei un uomo morto."
Esclamo in tono minaccioso.

"Ho avuto la mia vendetta."
Dice Tom continuando a ridere.

Io nuoto fino al bordo della piscina e, facendo leva sulle mia braccia, esco dall'acqua.
Inizio a rincorrere Tom, che però è decisamente più veloce di me e nel frattempo continua anche a ridere.
Se qualcuno dovesse vederci in questo momento, ci scambierebbe per due bambini di cinque anni che non smettono di farsi i dispetti a vicenda.
Con uno scatto riesco a raggiungere il ragazzo davanti a me e cerco di buttarlo in acqua, ma fallisco miseramente perché è decisamente molto più forte di me.
Tom mi prende in braccio e mi ributta in acqua, buttandosi anche lui subito dopo.
Riemergo dall'acqua e, addirittura prima di aprire gli occhi, mi ritrovo stretta fra le braccia di Tom.

"Sei uno stronzo."
Borbotto fingendomi offesa.

"Mi spezzi il cuore così."
Esclama portandosi una mano sul cuore con fare teatrale.

Io scuoto la testa e mi allontano da lui, prendendo fiato ed andando sott'acqua.
Ho sempre amato nuotare, immergermi nell'acqua, immergermi in un mondo completamente silenzioso e distante da quello reale.
È un piccolo mondo dove ci sei solo tu, la tua mente ed il tuo respiro.
Nuoto quasi fino all'altra estremità della piscina e poi riemergo, prendendo subito fiato.
Mi volto e vedo Tom nuotare verso di me, per poi fermarsi quando i nostri corpi sono nuovamente vicini.
Gli sposto il ciuffo di capelli bagnato che è appiccicato alla fronte e poi sorrido.

"Perché non c'è nessuno?"
Gli domando indicando la piscina.

"Diciamo che è un gran vantaggio essere un attore famoso e poi volevo stare solo con te, senza troppe interruzioni."
Dice Tom alzando le spalle.

Le sue mani si appoggiano sui miei fianchi e i brividi che si espandono sul mio corpo non sono certo provocati dall'acqua fredda della piscina.

"Grazie."
Esclamo all'improvviso.

"Di cosa?"
Mi chiede Tom corrugando la fronte.

Per avermi salvata.
Per aver compreso i miei silenzi, così ricchi di parole che non ho mai avuto il coraggio di dire.
Per guardarmi con i tuoi occhi, che mi fanno sentire la cosa più bella e preziosa di questo mondo.
Per ridere accanto a me.
Per farmi dimenticare ciò che sono stata, perché con te sono quella persona che ho sempre desiderato essere.
Vorrei avere il coraggio di dirgli tutto questo e molto di più, ma le parole mi si bloccano in gola.
Perché ho paura, nonostante tutto.
Ho paura di perderlo.
Ho paura di non essere sempre alla sua altezza.
Ho paura che le mie stesse paure prendano il sopravvento.

"Di tutto. Stai facendo così tanto per me e non so se riuscirò mai a ripagarti."
Dico abbassando lo sguardo.

"Non mi devi ripagare con nulla. Basta che resti con me."
Sussurra Tom al mio orecchio.

Anche a me Tom basta che resti.
Fino alla fine, però.
Resta, nonostante tutto.
Anche nonostante me.

♥️
Buongiorno a tutti, come state?
Scusate se ci metto un po' di più ad aggiornare ultimamente ma sono ancora super incasinata con lo studio, ma per fortuna questa settimana finisco tutto e sarò finalmente libera.
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo nei commenti, mi raccomando.
Ci sentiamo presto!

Safe Place (Tom Holland)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora