Mille pezzi.

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Mi abbasso all'altezza di Oliver e gli porgo la guancia, dove lui ci stampa sopra un bacio.
Saluto con un abbraccio anche James e poi mi appoggio allo stipite della porta, mentre li osservo scendere le rampe di scale del mio palazzo.
Una volta che scompaiono dal mio campo visivo, chiudo la porta di casa alle mie spalle e raggiungo Tom in cucina.
Appoggio le mani sui fianchi e sbuffo, nel vedere lo stato pietoso in cui è ridotta la mia cucina in questo preciso istante.
Mio nipote ha avuto la brillante idea, oggi pomeriggio, di fare i biscotti e così io, lui e Tom ci siamo messi all'opera.
Ci siamo divertiti davvero molto, soprattutto loro due nel prendermi in giro perché sono abbastanza una frana in cucina.
Ora però, passato il divertimento, devo lasciare spazio a tanti detersivi per pulire tutto quanto da cima a fondo.

"Sono davvero buoni, sai? Ovviamente quelli che abbiamo fatto io e Oliver, non i tuoi."
Esclama Tom prendendomi in giro.

Io lo fulmino con lo sguardo e mi avvicino lentamente a lui, finché non mi ritrovo a pochi centimetri dal suo corpo.

"Holland, sbagli davvero troppo a sfidarmi."
Sentenzio con un sorriso furbo stampato in viso.

Affondo la mano nella confezione della farina e, in una frazione di secondo, gliela butto addosso sporcandolo in viso.

"Sei una stronza."
Dice il ragazzo di fronte a me respirando profondamente.

Io scoppio a ridere ma dura ben poco, perché anche lui con un gesto rapido mi butta della farina addosso.
Rimango a bocca aperta, perché decisamente non mi aspettavo che lui facesse lo stesso con me e così ci ritroviamo a tirarci addosso la farina.
Ci rincorriamo per la cucina come se fossimo due bambini e ridiamo fino ad avere le lacrime agli occhi.
Ad un certo punto Tom riesce ad afferrarmi e mi trascina verso di lui, facendo combaciare la mia schiena al suo petto e la poca farina che è rimasta finisce sulla mia testa.
Lui scoppia a ridere e io levo la farina che ho sugli occhi, per poi aprirli e voltarmi leggermente verso di lui.

"Tregua, ti prego."
Dico supplicandolo.

Lui annuisce e io tiro un sospiro di sollievo, anche se questo sollievo dura ben poco appena porto la mia attenzione sulla cucina che è ancora più disastrosa di prima.
All'improvviso, però, Tom mi prende in braccio ed esce dalla cucina iniziando a camminare lungo il corridoio di casa mia.
Lo guardo con uno sguardo confuso e lui, di ricambio, mi sorride maliziosamente.
Raggiungiamo il bagno e così mi rimette giù, mentre lui si leva di fretta la maglietta rimanendo a petto nudo davanti a me.

"Credo sia il caso di farci una bella doccia."
Esclama Tom facendomi l'occhiolino.

Io scuoto leggermente la testa e mi mordo il labbro, per poi levare a mia volta la maglietta.
Tom afferra il mio volto fra le sue mani e poggia le sue labbra sulle mie.
Le sue mani percorrono tutta la mia schiena e arrivano al gancetto del mio reggiseno, che me lo slaccia e me lo sfila all'istante.
Le sue labbra scendono ed iniziano a baciare il mio collo, il petto e i miei seni.
Gemo sottovoce e poi afferro l'elastico dei suoi pantaloni della tuta, sfilandoglieli.
Le nostre labbra si cercano nuovamente e nel mentre Tom indietreggia, finché non arriviamo davanti alla doccia.
Allunga il braccio all'interno ed apre il getto dell'acqua, mentre ci leviamo gli ultimi indumenti che abbiamo addosso.
Entriamo in doccia e l'acqua calda scorre veloce sui nostri corpi, levando finalmente tutta la quantità di farina che ci siamo buttati contro.
Le nostre mani si cercano e i nostri corpi combaciano perfettamente, mentre io circondo il suo collo con le mie braccia.
Gli sposto una ciocca di capelli che gli ricade sulla fronte e poi gli lascio un bacio sul collo, per poi appoggiare la testa sulla sua spalla.

"Mi sa che comincerò a fare i biscotti molto più spesso."
Dico accarezzando il suo petto.

Lui scoppia a ridere ed io lo seguo.
Infondo, se ogni volta che cucino, finiamo sommersi dalla farina e poi in doccia insieme comincerò davvero a farlo molto più spesso.

Safe Place (Tom Holland)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora