Capitolo 25

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Pov's Blake

Butto giù la porta e la trovo lì a terra priva di sensi.

Alla vista del suo corpo che giace inerme sul pavimento freddo del bagno il mio cuore aumenta i battiti.

Mi precipitò verso di lei prendendola in braccio, notando le nocche che sanguinano con dei residui di vetro all'interno.

"Mamma, prendi delle bende e dell'acqua ossigenata" ordino freddo.

Sono incazzato e tanto.
Probabilmente se Carly non piacesse a Xavier me ne sarei altamente fottuto del fatto che sia la migliore amica della mia ragazza e le avrei conficcato un proiettile nel cranio.

'Te lo ricordi quel 17 Ottobre 2014 in cui mi hai trovato in una pozza di sangue perché ho tentato il suicidio?'

Le sue parole si infrangono nella mia mente con violenza e la stretta al cuore aumenta.

La mia piccola ha seriamente tentato di uccidersi? Perché?

Scaccio via questi pensieri perché non è assolutamente il momento.
La adagio delicatamente sul letto spostandole i capelli dalla faccia.
In quel esatto momento mia madre entra in camera con quello che le ho chiesto.

"Blake spostati,faccio io" dice seria.

Non ho le forze di ribattere così annuisco soltanto facendomi da parte.

"Sai, ho notato da subito quegli occhi azzurri tormentati.
Occhi di una ragazza che ha passato tanto ma ha avuto la forza di rialzarsi.
Ho notato che tiene il dolore come se fosse soltanto suo, ne è quasi gelosa, non lo condivide" mia madre sembra aver centrato in pieno l'animo di Amber.

Continua a medicarla rivolgendomi un occhiata prima di continuare.

"Ma nonostante questo quando incontra i tuoi occhi il tutto sembra svanire.
Il suo sguardo cambia da malinconico a pieno di amore e orgoglio.
In te sembra trovare pace e tranquillità tu sembri renderla davvero felice.
Dunque amala come lei ti ama Blake.
Non lasciarla sola, dimostrale che sai custodire i suoi segreti" conclude finendo di avvolgere le bende e alzandosi.

"Non hai idea di quanto la ami, mamma.
Non hai idea della forza di volontà che ci sto mettendo per non andare a uccidere chi l'ha ferita.
Lo faccio solo ed esclusivamente per lei". Ammetto sincero.

Mia madre annuisce con le lacrime agli occhi "Trattala bene tesoro, lei mi piace" dichiara uscendo dalla stanza dopo avermi abbracciato.

La tratterò bene mamma, stai tranquilla.

Mi avvicino al letto mettendomi nel lato vuoto e prendendole la mano.

"Apri gli occhi piccola per favore.
Giuro che se non ti svegli me ne fotto di tutto e uccido quella stronza. E sai che lo farei.
Io ho bisogno di te, mi manchi." Mormoro appoggiando la testa sul suo addome.

[...]

Sono passate due ore e mezza, sono esattamente le 18:42 e lei non si è ancora svegliata.

Non ho dormito, ho passato il tempo ad accarezzare i capelli, i fianchi e le guance sperando si svegliasse ma niente.

La mia pazienza è arrivata al limite e decido di andare a sfogarmi.

Mi metto dei semplici pantaloncini neri e mi infilo velocemente i guantoni da box,rimanendo a petto nudo.

Mi metto dei semplici pantaloncini neri e mi infilo velocemente i guantoni da box,rimanendo a petto nudo

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Apro delicatamente la porta come se avessi paura di svegliarla, ed esco

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Apro delicatamente la porta come se avessi paura di svegliarla, ed esco.

Lungo il corridoio per la palestra incontro mia madre con un vassoio in mano.

"Si è svegliata?" Chiede sorridendo leggermente.

Scuoto la testa in segno di negazione e continuo a camminare per la mia strada.

"Non vuoi mangiare qualcosa?" Chiede.

"Non ho fame." Rispondo atono.

So che dovrei essere più gentile e che in fondo è mia madre.
Ma lei più di tutti sa che se mi arrabbio e perdo la pazienza è strage.

Arrivo davanti alla porta di vetro della palestra e  spingo con forza producendo un rumore sordo.

Mi piazzo davanti al sacco da boxe e tiro un profondo respiro.

'mi hanno abbandonata'

'mia madre si è limitata a un che schifo'

'sei una delusione'

'ho tentato il suicidio'

'verginella'

'puttana'

'postituta'

Ogni parola equivale a un pugno e un urlo di sfogo, di rabbia.

Pura rabbia.

Non so cosa ha provato in quel momento, non ne ho idea.
Io non ho vissuto una cosa del genere e non posso parlare o giudicare.
Ma giuro che d'ora in poi chiunque osi avvicinarsi a lei con l'intenzione di ferirla avrà i giorni contati su questo mondo.

Non so per quanto sono andato avanti nel prendere a pugni questo sacco,ma ora sono tutto sudato e ho il respiro accelerato.

Mi appoggio alla parete della stanza,guardando il mio riflesso.
Le pareti sono composte completamente da specchi, dovunque io mi giri vedo me stesso.

Vedo un Blake con gli occhi colmi d'ira, le mani strette in due pugni da fare diventare le nocche bianche.
Vedo fiumi di sudore contornarmi il corpo,vedo una parte di me fuori controllo.

La voglia di uccidere mi divora le vene e il mio pugno viene a contatto con al superficie fredda del vetro: frantumandolo.

Urlo.

Urlo, per il dolore.
Urlo, per la rabbia.
Urlo, per la frustrazione.
Urlo, per me e per lei.

Semplicemente urlo.

"Blake?"

𝐈 𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐀 𝐌𝐨𝐛𝐬𝐭𝐞𝐫 ♡Where stories live. Discover now