• Capitolo 44

338 18 9
                                    

Minacce.
~*•~*•~*•~*•~*•~*•~*•~

Si guardava intorno in quella folla che scorreva velocemente nel corridoio della scuola.
L'ultimo giorno di scuola prima dell'inizio delle vacanze natalizie era decisamente emozionante per tutti coloro che, durante la settimana di pausa, non avevano dovuto studiare ininterrottamente per recuperare tutte le insufficienze prima della fine della prima parte dell'anno.
La più emozionata, o meglio, agitata tra tutti gli studenti era Ji-Yuan, che però non si stava preoccupando delle insufficienze, perché non ne aveva, ma si stava preoccupando per una persona in particolare, che non vedeva da almeno una settimana.
« Ji-Yuan, stanno per arrivare. Yoongi ha detto che stanno per scendere. »
Min-So cercava di farla rilassare, invece di farle fare bruschi movimenti con il collo per cercare i sei ragazzi tra la folla.
Non l'ascoltava, però: era come se non ci fosse, dato che stava ripassando a mente tutte le raccomandazioni che si era fatta per il suo incontro con lui.
Non aveva detto nulla a Min-So del bacio che ci era stato, dato che tutto ciò che le disse l'aveva come stregata.
Non aveva smesso nemmeno per un momento di pensare alle sue labbra e a quello che le dissero quella notte.
« Yah! »
Tirò fuori un urlo quando qualcuno le pizzicò i fianchi e urlò un "Yah" così forte che la fece sobbalzare.
« Jungkook-ah! Sei un cretino! »
Disse al suo migliore amico, con voce arrogante e cuore a mille per lo spavento.
Min-So rideva insieme al fratello, che le disse
« Sei assente, torna con noi stupidi mortali! »
Tirò fuori la lingua, poi si voltò a guardare ancora la folla, la quale si era come separata per far passare sei ragazzi, insieme a tutta la loro infinita bellezza, ma i suoi occhi furono subito rapiti da un viso meraviglioso, che guardava dritto davanti a sé con espressione seria.
I ragazzi si avvicinarono al gruppo dei tre amici con espressioni felici e volti sorridenti. Tutti lo fecero, tranne uno.
Kim Taehyung sembrava non voler osservare nessuno mentre camminava lento vicino ai suoi amici.
Ji-Yuan aveva tentato di tirare fuori il più bel sorriso che potesse avere, ma sfumò via quando Taehyung non si fermò a salutare nessuno.
Sfilò via, verso quella che era la caffetteria.
Ji-Yuan si sentì improvvisamente vuota: che non l'avesse vista?
Impossibile: i suoi amici erano proprio di fronte a lei.
La ragazza si fece seria e fissava il punto dove le era passato di fronte Taehyung.
Non l'aveva neanche voluta salutare.
Si aspettava un grande sorriso e un bacio sulla guancia, ma non ricevette neanche uno sguardo.
Si sentì vuota: aveva aspettato il momento in cui si sarebbero visti con tanta ansia ed emozione, ma si rivelò un sogno non realizzato.
I suoi occhi cominciarono a pungerle: era nel periodo del mese in cui le sue emozioni straboccavano, ma non si sarebbe mai aspettata che in quel momento si sarebbe messa a piangere se fosse stata sola.
Le sue labbra si incresparono e le mani le tremarono: era quello l'amore? Non avrebbe dovuto esserlo.
« Yuannie? »
Scosse la testa quando una mano le si poggiò sulla spalla.
Era la mano di Hoseok, che la guardava accigliato.
Si voltò verso il grande gruppo, che la guardava accigliato e soprattutto preoccupato.
« Tu vieni? »
Chiese Jin dopo pochi istanti passati ad osservare la sua espressione triste e gli occhi spenti.
Ji-Yuan non sapeva dove volessero andare, ma sapeva che non avrebbe voluto stare con nessuno.
Scosse la testa e disse
« Devo andare. »
Camminò via verso il bagno delle ragazze, non curandosi della voce di Namjoon, che le diceva di tornare indietro.
Si sentiva persa e tradita: se fosse stata in lei avrebbe subito parlato a Taehyung, ma ne era innamorata e questo la spingeva ad allontanarsi e a piangersi addosso.
Si mise a camminare verso il bagno delle ragazze più lontano, ma da quello dei ragazzi, nel corridoio più isolato della scuola, uscì un ragazzo, che le diede un colpo.
« Ji-Yuan, tutto bene? »
Alzò lo sguardo, stringendo al petto il suo album di disegno.
Il ragazzo era Taemin, che la guardava preoccupato.
« Tutto bene. »
Gli disse, cercando di sembrare il più naturale possibile, seppur i suoi occhi dicessero il contrario.
« Non è vero, che hai? »
La bloccò per un polso prima che potesse scappare via.
Gli occhi preoccupati di Taemin le fecero mordersi il labbro inferiore nervosamente.
« Questione di cuore. »
Mormorò, non opponendo resistenza alla sua presa e guardando i piedi del ragazzo, vestito come un liceale modello.
« Non sapevo fossi fidanzata. »
Il suo tono sembrò quasi deluso, ma la sua espressione era rimasta sempre la stessa.
« Non lo sono. »
Fece spallucce.
Taemin tirò fuori le labbra, annuendo, poi disse
« Ho come l'impressione che tu non voglia dirmi nulla. »
Ji-Yuan tirò fuori un piccolo sorriso imbarazzato, poi fece spallucce di nuovo.
« Non preoccuparti, se non vuoi dirmelo non ti costringerò. »
Ji-Yuan fu grata di ciò, ma sapeva che Taemin non avrebbe abbandonato una situazione del genere, così le disse
« Ti va di andare a prendere un cappuccino in caffetteria? »
Ji-Yuan fece una smorfia, poi disse
« Vorrei evitare quel posto. »
Sapeva che Taehyung era lì, ma fortunatamente Taemin le sorrise e le disse
« Non preoccuparti, prendiamo due cappuccini e poi andiamo in cortile. Ti va?»
Ji-Yuan, nonostante fosse cosparsa dalla tristezza quasi quanto il cielo notturno è cosparso di stelle, si sentì un minino sollevata.
Gli sorrise e annuì, lasciandosi circondare le spalle con il braccio possente di Taemin, che le sorrise dolcemente.

« Min-So mi ha chiesto di scendere. Vogliamo andare? »
Yoongi guardava il suo telefono, leggendo il messaggio che gli aveva inviato la sua fidanzata.
Tutti sembravano d'accordo a quell'idea, ma Taehyung disse
« Devo andare a prendere il portafoglio nell'armadietto. Torno subito, poi scendiamo. »
Tutti annuirono, decidendo di aspettarlo davanti alla porta che dava accesso al piano dei liceali.
Taehyung sfilò velocemente verso la stanza numero dodici, lì dove c'era il suo armadietto, aperto appena solo la stessa mattina, per infilarvi il portafoglio.
Era quasi elettrizzato ad incontrare Ji-Yuan per la prima volta dopo una settimana e la cosa, inaspettatamente, lo emozionava alquanto.
Sapeva che era sbagliato ciò che aveva fatto, ma ne aveva bisogno.
Entrò nella stanza, lasciando la porta aperta, poi tirò fuori le chiavi e aprì l'armadietto.
Sarebbe stato vuoto se non ci fosse stato il suo portafoglio, un paio di quaderni abbandonati dall'inizio dell'anno e una busta rosa.
Si accigliò guardandola.
Era ovvio che non l'aveva notata prima, dato che aveva aperto il cassetto solo quella mattina dopo tanto tempo.
Si accigliò ancora di più, dopo aver messo il portafoglio nella tasca della giacca.
Prese in mano la busta e se la rigirò tra le mani: non c'era nessuna firma, così dovette aprirla.
Si aspettava un testo, ma fu l'ultima cosa che pensava si potesse trovare dentro quella lettera rosa.
Una matita leggera e accurata aveva lasciato sul foglio i particolari del suo viso, quando aveva ancora i capelli chiari.
Era un disegno che aveva già visto nelle mani di una ragazza, la ragazza di cui era innamorato.
Si morse il labbro e solo allora realizzò: Ji-Yuan era innamorata di lui, perciò era in pericolo.
Continuava a guardare il disegno, non riuscendo a smettere di pensare che il suo era stato un grande sbaglio: non doveva illuderla, non perché non fosse innamorato, ma perché non le avrebbe potuto dare amore.
La porta, che aveva lasciata aperta, venne sbattuta da una figura, che era maledettamente familiare.
Taehyung gli lanciò uno sguardo di fuoco.
« Ciao, Taehyung. »
« Min-Ho, cosa vuoi? »
Il ragazzo si mise una mano in tasca e si guardò intorno
« Cos'hai lì? Un disegno di Ji-Yuan? »
Taehyung piegò il foglio e lo mise nella busta, custodendola nella tasca interna della giacca, nel modo più veloce possibile, poi chiese
« Come sai che è il suo? »
Min-Ho fece spallucce
« L'ho vista metterlo nel tuo cassetto.
È innamorata! »
Taehyung storse la mascella e strinse i pugni. Fece per controbattere, ma Min-Ho disse
« Anche tu lo sei, vero? »
L'odio che tirava fuori dagli occhi era incredibile, persino per Taehyung, che ringhiò
« Non sono affari tuoi. Ho pagato il debito, lasciaci in pace. »
Min-Ho fece schioccare la lingua, poi scosse la testa e disse
« Non l'hai pagato tu. L'ha pagato il tuo amico Irama. Park Hyung-Sik ha paura di Irama Plume, perciò si è tirato indietro. Io non ho paura: io ho bisogno dei soldi che Park si è tenuto per se. Io non ve la faccio passare liscia. »
Taehyung lo ascoltò, non riuscendo neanche a capire da dove arrivasse tutto quell'odio.
« Portami duecentomila won entro quindici giorni e stai lontano da Ji-Yuan. Se non lo farai, accadrà qualcosa di brutto alla tua amata. »
Taehyung si trattenne nel non sferrargli un pugno sulla mascella: aveva imparato dalla gang illegale di Chicago di mantenere la calma anche in una situazione difficile come quella.
« Ci vediamo. Ti ricordo: resta lontano da Ji-Yuan o farà una brutta fine. »
Min-Ho sparì dietro la porta e solo allora Taehyung tirò un pugno al cassetto, tirando fiori un gemito nervoso.
Strinse denti e pugni, poi respirò nervosamente.
Avrebbe dovuto farlo per tenere Ji-Yuan al sicuro.
Si maledì per essersi innamorato e maledì anche lei per essersi innamorata: avrebbero sofferto prima della quiete.
Si affrettò a raggiungere i suoi amici, con la rabbia che gli ribolliva nelle vene.
Tirò fuori una voce bassa e roca, insieme alla sua ira.
« Abbiamo un cazzo di problema. »

The mysterious boy   { Kim Taehyung }Where stories live. Discover now